Professionisti

I team 2018: Bora-Hansgrohe

05.01.2018 15:42

Peter Sagan è la stella assoluta di un team che può contare anche su Rafal Majka, Sam Bennett ed il neoacquisto Davide Formolo


Alla Bora-Hansgrohe tutto ruota attorno alla figura di Peter Sagan e oggettivamente non potrebbe essere altrimenti: la squadra è costruita attorno al tre volte campione del mondo ed è a lui che si chiedono risultati di prestigio sul pavé, in altre grandi classiche ed in volata nelle gare a tappe. Rispetto alla stagione 2017 la Bora-Hansgrohe ha cambiato pochissimo, solo quattro nuovi acquisti, ma senza dubbio si è rinforzata dando a Sagan un gregario di spessore in più e andando a prendere alcuni uomini forti in salita che saranno utili nelle gare a tappe e nelle classiche.

ROSA
Pascal Ackermann (Ger, 1994), Erik Baska (Svk, 1994), Cesare Benedetti (Ita, 1987), Sam Bennett (Irl, 1990), Maciej Bodnar (Pol, 1985), Emanuel Buchmann (Ger, 1992), Marcus Burghardt (Ger, 1983), Davide Formolo (Ita, 1992), Felix Grossschartner (Aut, 1993), Peter Kennaugh (Gbr, 1989), Michael Kolar (Svk, 1992), Leopold König (Cze, 1987), Patrick Konrad (Aut, 1991), Rafal Majka (Pol, 1989), Jay McCarthy (Aus, 1992), Gregor Mühlberger (Aut, 1994), Daniel Oss (Ita, 1987), Matteo Pelucchi (Ita, 1989), Christoph Pfingsten (Ger, 1987), Pawel Poljanski (Pol, 1990), Lukas Pöstlberger (Aut, 1992), Juraj Sagan (Svk, 1988), Peter Sagan (Svk, 1990), Aleksejs Saramotins (Lat, 1982), Andreas Schillinger (Ger, 1983), Michael Schwarzmann (Ger, 1991), Rüdiger Selig (Ger, 1989)

L'ANALISI

Rafael Majka


CORSE A TAPPE: Quest'anno Rafal Majka tornerà al Tour de France con l'obiettivo di fare classifica dopo la caduta che l'ha tagliato fuori dai giochi nel 2017: ma il polacco proverà a far bene anche nelle gare di una settimana e sulle Ardenne. Chi sta crescendo molto è il tedesco Emanuel Buchmann che a 25 anni potrebbe essere pronto per centrare qualche risultato importante, ma intanto la Bora si è rinforzata anche con l'austriaco Felix Grossschartner e con il britannico Peter Kennaugh che in salita daranno un contributo importante. Il miglior "acquisto" potrebbe essere però il ritorno ad alti livelli di Leopold König dopo un'anno travagliato per gli infortuni: sul finale di 2017 ha dato qualche segnale e ricordiamo che è un corridore che vanta top10 in tutti e tre i Grandi Giri.

Sam Bennett


VOLATE: L'anno scorso Sam Bennett è andato per la prima volta in doppia cifra come numero di successi stagionali, adesso cercherà in primo successo di tappa in una corsa di tre settimane dopo averlo più volte sfiorato al Giro 2017. Le volate del Tour saranno terreno di conquista di Peter Sagan, ma per le altre corse le alternative non mancano: detto di Bennett, non va sottovalutato il trio tedesco composto dal promettente Pascal Ackermann e dai più esperti Rüdiger Selig e Michael Schwarzmann che possono garantire una bella dose di piazzamenti e forse qualche vittoria. Nel gruppo è stato confermato anche Matteo Pelucchi che sul finale di 2017 si è ripreso dopo tanti problemi: la punta di velocità non gli manca, ma deve stare bene per mettersi in mostra.

Peter Sagan


PAVÉ: Tutti per Peter Sagan, Peter Sagan per tutti. Il campione del mondo sarà ancora una volta uno dei protagonista assoluti della campagna del nord per riscattare un 2017 che sulle pietre non è andato come sperava. Per il 2018 il team manager Ralph Denk è riuscito ad affiancargli un corridore di spessore come Daniel Oss che sarà importante nelle fasi più calde di corsa per evitare che Sagan resti schiacciato dalla superiorità numerica degli avversari. Il resto del gruppo Bora per il pavé è formato da uomini solidi e di esperienza: stiamo parlando ad esempio del tedesco Marcus Burghardt, ma anche il polacco Maciej Bodnar ed il lettone Alekseijs Saramotins sono validi passistoni per dare una mano all'uomo in maglia iridata.

Davide Formolo


CLASSICHE: In molte gare di un giorno Sagan e Majka si faranno sicuramente vedere davanti, ma l'uomo da classiche più "puro" di tutto l'organico della Bora-Hansgrohe 2018 è l'australiano Jay McCarthy che a 25 anni deve iniziare a trasformare le top20 in top10. Avrà chances anche il neoacquisto Davide Formolo che però punterà molto anche alle corse a tappe cercando di salire un altro gradino: nel 2017 l'abbiamo visto brillante alla Liegi, chissà che non ci riprovi. L'austriaco Patrick Konrad è in una posizione simile a quella di Formolo con la possibilità di fare piazzamenti sia nelle classiche che nelle gare di un giorno, quest'ultime più favorevoli invece al connazionale Gregor Mühlberger, campione austriaco in carica, anche se deve fare ancora un po' di esperienza.
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