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Wellens resiste e rovina la festa Sky in Andalucía. Crono finale a David De la Cruz

18.02.2018 16:16

È stata una Vuelta a Andalucía col team Sky sempre al centro dell'attenzione: alla partenza, col morboso interesse legato alla presenza di Chris Froome, ed in corso d'opera, col successo di Wout Poels che si candidava come possibile vincitore finale, forte di una crono a lui favorevole dopo essersi scottato sull'arrivo di Alcalá de Los Gazules. Pur forte di una grande prova a cronometro, ben preparata dagli atleti della Sky tanto da portare all'inatteso exploit di David De La Cruz, mai così forte contro il tempo tanto da conseguire il suo quarto successo da professionista, ha trovato in un Tim Wellens in stato di grazia l'uomo preposto a rovinargli i piani, difendendo con le unghie e con i denti il risultato ottenuto ieri per concretizzare una importante vittoria che fa tornare vivo il tema "Wellens uomo da corse a tappe, si o no" ?

La crono per metà sterrata di Barbate
L'epilogo della Ruta Ciclista Del Sol si ha nell'estremo sud della penisola iberica, attorno alla località marittima di Barbate, 22mila anime tra Cadice e Gibilterra. Una crono di 14, 2 km con una prima parte in leggera salita verso l'entroterra e la seconda in discesa, con una particolarità: la prima metà della prova è tutta in sterrato. Dimenticate però le Strade Bianche ed altre amenità nostrane: si tratta di una strada in terra battuta larga, pulita e bella, sulla quale anche le bici da cronometro viaggiano con tranquillità, atta dunque a dare giusto un tocco scenografico in più al percorso.

La prestazione vincente va ricercata nelle prime prove: David De La Cruz che stacca l'inarrivabile tempo di 17'11", abbassando di 12" il precedente primato di Dylan van Baarle (Team Sky), poi settimo posto finale; un tempo che nessuno riuscirà ad avvicinare, con lo spagnolo che è volato soprattutto nella seconda parte in discesa, mentre nella prima Stef Clement (LottoNL-Jumbo) era riuscito a stare sui suoi tempi, salvo poi finire terzo in classifica a 7", appena dietro il fuggitivo di ieri Andrey Amador (Movistar) finito a 6". Al quarto posto si piazza un altro corridore molto a suo agio su queste distanze, il francese Alexis Gougeard a 8".

Soler vince la lotta per il podio
Molto serrata è stata la lotta per la classifica generale, complice la classifica inevitabilmente contratta che vedeva almeno 6 uomini potenzialmente in lotta non solo per il podio, ma anche per il successo. Il primo a scendere in pista tra questi era Marc Soler, vero uomo di punta per la Movistar a dispetto di un Landa abbastanza svogliato che concluderà indietro più di tutti gli altri, a 49" da De La Cruz; la promessa per le corse a tappe della Movistar stacca il quinto tempo complessivo a 9" da De La Cruz, mettendo in difficoltà i due Astana che lo precedevano in classifica. La formazione kazaka è la sconfitta di giornata: nonostante Luis León Sánchez e Jakob Fuglsang siano due ottimi interpreti delle corse contro il tempo, pagano molto da Soler: lo spagnolo chiude decimo a 24", Fuglsang paga addirittura 33". In questo modo, Soler riesce a guadagnarsi un inatteso podio, oltre a mettere sale sulla coda ai primi due in classifica i quali però viaggiano su ritmi non distanti. Anche Poels, come il compagno De La Cruz, è autore di un'ottima progressione nei km finali: chiudendo sesto a 11", appena dietro Soler, sembra aver messo in cassaforte il successo finale. Non è così, perché il belga sfodera una delle migliori prestazioni a cronometro della sua carriera: alla fine chiude ottavo a 14", pagando da Poels appena tre secondi.

Chris Froome chiude decimo nell'anonimato
La classifica finale vede dunque Tim Wellens vincere la 64esima edizione della Vuelta a Andalucía con 8" su Wout Poels e 27" su Marc Soler. Seguono a 30", appaiati al quarto e al quinto posto, Jakob Fuglsang e Luis León Sánchez, mentre retrocede in sesta posizione a 42" Mikel Landa. Ben distanti gli altri, con Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo), autore comunque di una buona prova odierna, ad 1'19", e poi ancora il vuoto fino a Simon Clarke (EF Education First-Drapac), ottavo ad 1'41". Fa un bel balzo in avanti Andrey Amador, che chiude in nona ad 1'51", mentre riesce alla fine a guadagnarsi la top ten Chris Froome ad 1'57": il vincitore delle ultime edizioni del Tour de France è stato anche oggi mediocre rispetto ai suoi standard, ma considerando il momento della stagione e gli intensi allenamenti effettuati nelle settimane precedenti ci sta che le gambe siano al momento abbastanza imballate. Quello che resta ancora misterioso è il suo futuro, sebbene nei suoi programmi dovrebbe esserci il ritorno alle gare tra due settimane alla Tirreno-Adriatico.

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