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Izagirre in due di coppia? Basta uno Yates spaiato

10.03.2018 17:40

Paris Nice, il britannico della Mitchelton Scott si prende tappa e maglia a Valdeblore la Colmiane. Saltano Alaphilippe, Chaves e Sánchez, domani ultima sfida


Capita che un corridore sia indissolubilmente legato ad una gara. È il caso di Alberto Rui Costa con il Tour de Suisse o Alejandro Valverde con la Flèche Wallonne. Nel suo piccolo vale per Simon Yates che, alla Paris Nice, associa momenti belli e meno belli. Nel 2016 la positività, causata da un errore del medico. Nel 2017, il 10 marzo, la vittoria sul muro di Fayence. E oggi su una salita lunga come quella affrontata dagli atleti. Per il fratello che, sulla carta, è il meno abile dei due nelle corse a tappe, una bella soddisfazione che domani potrebbe essere ancora maggiore.

Quanti abbandoni: da Démare a Kristoff e Martin, carovana sempre più ridotta
Giornata caratterizzata da pioggia e nuvole basse quella odierna alla Paris-Nice. Che se fosse una frazione pianeggiante, ancora ancora. Ma dato che si tratta del tappone della Corsa verso il Sole (mai come oggi nome poco appropriato), non è certo il scenario più sperato. Da Nizza a Valdeblore la Colmiane, 175 km con quattro gpm prima dell'ascesa conclusiva, lunga 16.3 km con pendenza media del 6.2%.

Come nei giorni scorsi, non si contano le defezioni fra prima e durante la corsa. Quattro i non partenti: Ian Boswell (Team Katusha-Alpecin), la maglia verde Arnaud Démare (Groupama-FDJ), Dmitriy Gruzdev (Astana Pro Team) e Evaldas Siskevicius (Delko Marseille Provence KTM). Ben di più, per la precisione undicisaranno i ritiri: abbandonano la corsa i due leader della UAE Team Emirates Alexander Kristoff e Daniel Martin, così come il trio Groupama-FDJ Mickaël Delage, Olivier Le Gac e Ramon SinkeldamKoen De Kort (Trek-Segafredo), Anthony Delaplace (Team Fortuneo-Samsic), Julien El Fares (Delko Marseille Provence KTM), Mike Teunissen (Team Sunweb), Bert Van Lerberghe (Cofidis, Solutions Crédits) e Johann Van Zyl (Team Dimension Data).

Fuga a otto, c'è anche De Marchi
La partenza alle 10.05 è subito combattuta, in ragione del primo gpm posto nelle immediate vicinanze. Sulle rampe della Côte de Gattières (km 10) si avvantaggiano otto corridori di primissimo livello, segno che testimonia la difficoltà di centrare l'azione in una giornata come quella odierna. Vanno in avanscoperta i francesi Tony Gallopin (AG2R La Monidale) e Amaël Moinard (Team Fortuneo-Samsic), il belga Thomas De Gendt (Lotto Soudal), l'italiano Alessandro De Marchi (BMC Racing Team), lo spagnolo José Herrada (Cofidis, Solutions Crédits), il colombiano Jarlinson Pantano (Trek-Segafredo), l'irlandese Nicolas Roche (BMC Racing Team) e l'australiano Rory Sutherland (UAE Team Emirates).

A imporsi sul primo gpm è, senza sorprese, De Gendt, unico tra gli otto a lottare per la maglia a pois. Almeno inizialmente il gruppo non lascia spazio, tanto che al km 20 il margine è di 1'30". Il gap sale a 3'05" al km 33, portando virtualmente il friulano De Marchi a vestire la maglia gialla; il margine massimo cresce fino ai 3'20" del km 70. Più che la Côte de la Sainte Baume (km 84.5), vinto come il seguente da De Gendt, è quella successiva del Col Saint Raphaël (km 108) che provoca cambiamenti, dato che sorprendentemente perde terreno Herrada.

La Bahrain prova a scombinare i piani, Haussler rinato
In gruppo, fra discesa e inizio della vallata, la Bahrain Merida prova a modificare lo scenario d'ordinanza sfruttando il vento che inizia a soffiare. Con Manuele Boaro a menare le danze, la formazione dei fratelli Izagirre accelera e allunga il gruppo: e la frattura avviene, con tre uomini di classifica che si fanno cogliere impreparati. Lilian Calmejane, Sergio Luis Henao e Tim Wellens sono gli sprovveduti di turno e si trovano a inseguire a una trentina di secondi.

A dare una mano al vicentino ci pensa un Heinrich Haussler che pare finalmente ritrovato dopo l'annus horribilis che ha dovuto affrontare nel 2017, che si incarica di tirare anche sulla Côte de Villars sur Var. Davanti, con il gpm (km 134.5) per De Gendt, l'andatura si fa più tranquilla; il gruppo dei migliori scollina così a 35" mentre il drappello Henao insegue a 55", riuscendo a rientrare una volta in discesa.

Paurosa caduta di De Marchi, fortunatamente senza conseguenze. Gallopin ultimo fuggitivo
Raggiunto l'obiettivo, De Gendt, anche in considerazione della difficoltà della discesa fra strada stretta e bagnata, guardrail non sempre presenti e curve insidiose, si rialza, imitando quanto fatto poco prima da Sutherland. La pericolosità della discesa viene testimoniata ai meno 27 km da una caduta in una curva a destra: Pantano va a terra e con lui De Marchi. Il rosso di Buja va addirittura giù da una scarpata, sparendo paurosamente fra gli alberi. Fortunatamente l'impressione iniziale viene smentita dopo poco: l'azzurro, con l'aiuto dei sanitari, si rialza e torna addirittura in sella sulla bici di ricambio, concludendo 76° a 22'30".

Davanti rimangono così solo Gallopin, Moinard e Roche che entrano negli ultimi 20 km con 1'10" sul gruppo, rilassatosi solo in discesa, ora tirato da Astana e Mitchelton-Scott. Si cade pure nel plotone con Axel Domont (AG2R La Mondiale) che finisce su uno spartitraffico, anche lui senza conseguenze. I tre battistrada iniziano la salita con solo 30" di vantaggio e subito si capisce chi ha energia: Moinard è il primo a staccarsi ai meno 15.8 km, imitato da Roche ai meno 15.3 km. Gallopin, invece, va su con un buon passo, provando a riscattare una settimana di corse sotto le aspettative.

La Mitchelton accelera, Sánchez si stacca
In gruppo l'andatura aumenta e a farne le spese sono subito Lilian Calmejane (Direct Énergie) e Robert Gesink (Team LottoNL-Jumbo), con il primo che all'arrivo paga oltre 14'. Quasi lo stesso ritardo di un sorprendente, in negativo, Esteban Chaves: il colombiano della Mitchelton Scott si sfila ai meno 14 km, una volta che la Bahrain Merida inizia a tirare il plotone. Con Gallopin che alza bandiera bianca ai meno 13 km, sono Bahrain Merida con un ottimo Antonio Nibali e Astana Pro Team prima con Omar Fraile e poi con Michael Valgren a fare un ritmo regolare, che non permette attacchi ma non fa staccare quasi nessuno, se non l'opaco Bauke Mollema (Trek-Segafredo) di questa settimana.

La situazione cambia ai meno 6.5 km. A questa altezza, infatti, la Mitchelton Scott decide di andare a lavorare in testa con Roman Kreuziger, aumentando l’andatura. E, neppure 300 metri più tardi, la maglia gialla Luis León Sánchez perde contatto, dovendo così dire addio ai sogni di gloria. Il murciano viene aiutato da Fraile ma, trovandosi in un drappello con Rudy Molard (Groupama-FDJ), va comunque alla deriva, tagliando il traguardo a 4'22".

Yates e Izagirre jr attaccano, Alaphilippe in difficoltà
Mentre si staccano Warren Barguil (Team Fortuneo-Samsic), Mikaël Cherel (AG2R La Mondiale), Pierre Rolland (Team EF Education First-Drapac) e Ilnur Zakarin (Team Katusha-Alpecin), davanti rimangono in quindici. A provare a capitalizzare l’azione del ceco è Simon Yates, che accelera in compagnia di Ion Izagirre ai meno 4.3 km. La coppia guadagna sul drappello alle loro spalle, formato da una dozzina di elementi e tirato, in favore dei rispettivi leader, da David De la Cruz (Team Sky) e Felix Grossschartner (Bora Hansgrohe).

Un’accelerata dello spagnolo provoca la perdita di terreno prima di un ottimo Kreuziger e poi da tre uomini di classifica come l'attesissimo Julian Alaphilippe (Quick Step Floors), il giovane Sam Oomen (Team Sunweb) e il coriaceo Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale). Ai meno 2 km attacca Dylan Teuns (BMC Racing Team), sul quale provano a rientrare solo Patrick Konrad (Bora Hansgrohe), Gorka Izagirre (Bahrain Merida) e Tim Wellens (Lotto Soudal).

Il britannico scappa, vince e si veste di giallo. Domani tapap show a Nizza
Davanti il basco della Bahrain non dà cambi, in attesa di vedere il rientro del fratellone; per prevenire tale scenario Yates decide di attaccare, staccando il rivale ai meno 1300 metri e cercando l'assolo. Dietro Teuns è sempre il più pimpante, mettendo in difficoltà il finora sempre poco considerato Konrad. Izagirre senior non riesce a ricucire e così Yates è libero di spingere, andando a conquistare la prima affermazione della stagione, la nona del 2018 per la sua Mitchelton Scott.

Il venticinquenne taglia il traguardo con 8" su Dylan Teuns e Ion Izagirre, 13" su Gorka Izagirre e Tim Wellens, 20" su Patrick Konrad, 46" su Sergio Luis Henao e Marc Soler, 48" su un rimontante Jakob Fuglsang e 54" su Sam Oomen e Richard Carapaz. Totalmente crollato invece Alaphilippe, che cede la bellezza di 2'01".

Ancora tremendamente aperta la lotta per la vittoria della settantaseiesima Paris Nice. Simon Yates guida con 11" su Ion Izagirre, 12" su Gorka Izagirre, 13" su Wellens e  27" su Teuns. Da non sottovalutare comunque Soler a 37", Konrad a 39" e Henao a 57", mentre Alaphilippe è nono a 1'48". Domani tutto si deciderà nella mini tappa nizzarda: soli 110 km ma sei gpm uno in fila all'altro, con la possibilità di ribaltare tutto anche da lontano.
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