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Fuga e vittoria, chi se non De Gendt?

26.04.2018 17:13

Il belga della Lotto Soudal lascia il proprio segno anche al Tour de Romandie, Sonny Colbrelli vince lo sprint ed è secondo


Nel commentare la tappa di ieri avevamo indicato il francese Alexis Gougeard come uno di questi corridori che quando parte in fuga da lontano non è mai facile da andare a riprendere, ma che dire allora di Thomas De Gendt? Gli attacchi dalla lunga distanza del belga della Lotto Soudal non sono certo una sorpresa, così come non lo è vederlo arrivare solitario al traguardo a braccia alzate: oggi il buon De Gendt ne ha combinata un'altra delle sue aggiungendo alla sua personale collezione di successi anche il Tour de Romandie, una delle poche gare a tappe di alto livello in cui non aveva ancora lasciato la propria firma.

Thomas De Gendt, una fuga preparata
La fuga che si è poi rivelata decisiva è partita dopo appena 7 chilometri di questa seconda tappa del Tour de Romandie con partenza da Delémont e arrivo a Yverdon Les Bains di complessivi 173.9 chilometri: la giornata si apriva infatti con la salita di terza categoria del Col del Rangiers subito in avvio e qui la Lotto Soudal ha messo in atto una tattica che, come ha poi dichiarato Thomas De Gendt nelle interviste dopo il traguardo, avevano studiato già un paio di settimane fa. De Gendt, infatti, è uscito dal gruppo assieme al compagno di squadra Victor Campenaerts, un altro gran passistone: a loro si sono uniti Andriy Grivko (Astana), Nathan Brown (EF Education First) e anche il neoprofessionista Matteo Fabbro (Katusha-Alpecin) che aveva perso poco nella giornata di ieri.

La composizione del gruppetto dei battistrada era di quelle già molto pericolose di suo, poi bisognava anche tenere in considerazione che Nathan Brown in classifica generale era 39° a soli 26" da Primoz Roglic e poteva quindi diventare una minaccia per la maglia di leader: nonostante ciò la fuga è passata al primo gran premio della montagna al chilometro 11 con già 2'38" di vantaggio, al chilometro 26 il gap era salito ancora sopra i quattro minuti e da quel momento ha continuato a crescere fino a toccare i 7'40" dopo un centinaio di chilometri di gara.

Fabbro sfortunato, la Bahrain si sveglia tardi
Purtroppo il giovane azzurro Matteo Fabbro non faceva più parte della fuga quando questa ha raggiunto il suo vantaggio massimo: lo scalatore del Team Katusha-Alpecin è stato infatti vittima di un problema meccanico dopo una trentina di chilometri di corsa e per un corridore con le sue caratteristiche non è certo semplice andare a riprendere un quartetto di passistoni se questi non si fermano ad aspettarlo. E davanti hanno spinto sempre a tutta tanto che pure Andriy Grivko è stato costretto ad arrendersi: l'ucraino dell'Astana ha perso contatto sulla seconda salita di giornata, un seconda categoria, a circa 65 chilometri dall'arrivo.

Il gruppo si è svegliato solo con la discesa del Col des Etroits, ma non ci è voluto molto a capire che i tentativi di inseguimento non avrebbero avuto buon fine: la Bahrain-Merida è stata la squadra più convinta nel lavorare in testa al gruppo, il Team Sky ha messo davanti un proprio uomo così come ha fatto anche il Team LottoNL-Jumbo, nonostante ci fosse il rischio di perdere la maglia di leader della corsa; chi non si è vista è stata la Quick-Step Floors che pure qui al Romandia ha in squadra Elia Viviani e Fernando Gaviria che potevano adattarsi al tracciato odierno, ma che invece hanno entrambi sofferto (Elia è arrivato a 16'). A 40 chilometri dall'arrivo in verdetto era praticamente già scritto: Brown, Campenaerts e De Gendt avevano ancora cinque minuti e mezzo di vantaggio e soprattutto non si notavano segni di cedimento lì davanti.

De Gendt tutto solo ai meno 26 km
La corsa è transitata una prima volta sotto al traguardo ai meno 35 chilometri per affrontare un lungo giro attorno a Yverdon Les Bains dove alcuni brevi strappi in salita rappresentavano l'ultimo ostacolo tra i fuggitivi e la vittoria: Victor Campenaerts si è staccato dopo aver dato tutto per il compagno di squadra, poi a 26 chilometri dall'arrivo Thomas De Gendt si è alzato sui pedali in un tratto di salita verso Cuarny e ha lasciato sul posto Nathan Brown che fino a quel punto stava assaporando la possibilità di diventare il nuovo leader del Tour de Romandie. Nel momento dell'allungo, il vantaggio di Thomas De Gendt sul plotone era ancora di 4'15" e per la Bahrain-Merida, che ancora sognava di portare Colbrelli allo sprint, non c'era ormai più niente da fare.

Negli ultimi chilometri Thomas De Gendt ha perso relativamente poco sul gruppo, solo all'ultimo ha accusato un po' la stanchezza di circa 165 chilometri in fuga ma ai meno 7 aveva ancora un margine di 3'15": alla fine il belga è riuscito ad anticipare il plotone di 2'04", un gap che però non ha fatto cambiare la classifica visto che ieri aveva perso 3'11" dopo aver provato un attacco in salita. Niente da fare anche per lo statunitense Nathan Brown che dopo aver provato a resistere il rientro del gruppo è andato in riserva con le energie: il corridore della EF Education First è stato ripreso e staccato, Primoz Roglic ha potuto così conservare il primato e non ha neanche logorato troppo la squadra.

Colbrelli ancora secondo, domani cronoscalata
Nella volata per la seconda posizione ad avere la meglio è stato Sonny Colbrelli che così ha bissato il piazzamento di ieri: un risultato arrivato in un modo un po' diverso, ma non con meno rimpianti per una vittoria che continua a sfuggire dopo l'acuto al Dubai Tour; Samuel Dumoulin, Michael Matthews e Michael Morkov hanno completato nell'ordine la top5 di questa seconda tappa del Tour de Romandie, mentre davanti c'era anche Diego Rosa che si è piazzato settimo dietro a Xandro Meurisse e davanti al compagno di squadra Egan Bernal.

Domani al Tour de Romandie arriva una tappa decisiva, una cronoscalata di 9.9 chilometri da Ollon a Villars con un dislivello di 785 metri: chi vincerà avrà ottime possibilità di far sua la classifica generale e gli occhi sono tutti puntati sul leader Primoz Roglic proprio per le sue qualità sia in salita che a cronometro e la forma che sembra accompagnarlo in questo periodo. Ma gli outsider sono tanti, la classifica è corta e quindi sarà una tappa tutta da seguire.
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