Professionisti

Fuglsang, la fuga è già nel nome

28.04.2018 17:37

Tappa regina del Tour de Romandie: grande duello tra Bernal e Roglic che salva la maglia, il danese dell'Astana ne approfitta e si prende la tappa


Nella quarta tappa del Tour de Romandie, la tappa regina della corsa elvetica con i suoi cinque gran premi della montagna di cui tre di prima categoria, si è scatenato un fantastico duello tra Primoz Roglic ed Egan Bernal per provare ad assicurarsi il successo finale, ma come spesso accade in queste situazioni a festeggiare la vittoria di giornata è stato un altro corridore. Sul traguardo si Sion è arrivato tutto solo a braccia alzate il danese Jakob Fuglsang che è riuscito a cogliere l'attimo buono per sorprendere tutti a 16 chilometri dall'arrivo: per il corridore dell'Astana si tratta della prima vittoria stagionale, la quindicesima della squadra kazaka con ben dieci corridori differenti.

La prima fuga non preoccupa troppo il Team LottoNL-Jumbo
Con Primoz Roglic ed Egan Bernal vicinissimi in classifica generale e tutti gli altri più staccati, alla partenza della tappa di oggi c'era curiosità per vedere se il Team Sky avrebbe provato a mettere pressione al Team LottoNL-Jumbo fin dall'inizio o se avrebbe preferito giocarsela di forza sull'ultima salita di Les Collons, la più impegnativa e posta a 27 chilometri dall'arrivo. La tattica scelta è stata la seconda, ma nonostante questo la squadra olandese ha avuto comunque il suo bel da fare nella prima parte di gara: dopo appena 17 chilometri c'era infatti già il primo gpm di prima categoria di giornata con Hugh Carthy (EF Education First), Thomas De Gendt (Lotto Soudal) e Mikel Nieve (Mitchelton-Scott) che sono scollinati davanti con Kruijswijk e Roglic già nelle prime posizioni del plotone per tenere tutto sotto controllo e non correre rischi.

In discesa sono rientrati sulla fuga anche Andrey Amador (Movistar) e Hermann Pernsteiner (Bahrain-Merida): proprio l'austriaco era il meglio posizionato del quintetto di testa avendo 2'35" di ritardo dalla maglia gialla. Se inizialmente il plotone si era ridotto ad una trentina di unità, nei chilometri di discesa e pianura in tanti sono riusciti a rientrare e quindi non ci sono stati problemi per tenere sotto controllo i battistrada: la fuga ha toccato come vantaggio massimo proprio quello che serviva a Pernsteiner per diventare leader virtuale della corsa, ma il tutto è durato pochissimi chilometri.

Si muovono Buchmann, Izagirre e Martínez
Il plotone si è lasciato alle spalle le salite di Vercorin e Nax senza sussulti particolari, il gap dalla testa della corsa ha oscillato tra i 2'15" ed i 2'30" ma nessuno ha provato a mettere in difficoltà Primoz Roglic. Lo scenario è un po' cambiato sulla quarta difficoltà di giornata, quella di Suen, quando sono iniziati gli scatti da parte di corridori posizionati a ridotto della top10 della generale: tra i meno 61 ed i meno 59 km, nell'ordine si sono mossi Emmanuel Buchmann, Daniel Felipe Martínez e Ion Izagirre, tutti lanciati da un compagno di squadra, e hanno dato vita ad un terzetto che si è messo ad inseguire gli attaccanti della prima ora.

Mentre in gruppo è entrato in azione il solito trenino del Team Sky, davanti la Bahrain-Merida ha fermato Hermann Pernsteiner per dare una mano a Ion Izagirre: Amador, De Gendt, Nieve e Carthy in versione passiva hanno quindi visto ridursi velocemente il vantaggio su Izagirre, Pernsteiner, Buchmann e Martínez, il gruppo della maglia gialla invece era segnalato stabile a 1'10" di distanza. Il ricongiungimento in testa è avvenuto immediatamente all'inizio della lunga ascesa di Les Collons quando mancavano 40 chilometri all'arrivo: subito, però, sono rimasti in sette perché Thomas De Gendt ha alzato bandiera bianca, mentre Pernsteiner e Carthy si sono spremuti per provare a favorire i rispettivi compagni di squadra.

A Les Collons gran duello tra Bernal e Roglic
Arrivati a questo punto, era evidente che sulla salita di Les Collons ci sarebbero stati gli scatti del Team Sky e di Egan Bernal per provare a spodestare Primoz Roglic, l'unico dubbio era su quando il giovane colombiano avrebbe acceso la miccia. Il primo allungo è arrivato a 34 chilometri dall'arrivo ed è subito stato spettacolo: Roglic si è incollato alla scia di Bernal, nessun altro invece è riuscito a rispondere a quest'accelerazione bruciante. In un primo momento Bernal ha provato ad insistere nella propria azione, poi i due si fermati e hanno consentito agli altri di tornare sotto.

Lo stallo, però, è durato poco perché Egan Bernal ha piazzato un altro grande scatto a cui Primoz Roglic ha nuovamente risposto con autorevolezza, cosa che nessun altro ha avuto le gambe per fare: stavolta i due sono andati a riprendere anche Buchmann e Nieve che erano gli ultimi superstiti tra i battistrada, ma poi hanno rialzato il piede dall'acceleratore regalando una nuova chance agli inseguitori. A 31 chilometri, a circa 4 dal gpm, Jakob Fuglsang e Rui Costa sono partiti all'attacco proprio per provare a sfruttare la marcatura stretta tra i due favoriti: la mossa si rivelerà vincente perché all'ennesimo scatto di Egan Bernal e Primoz Roglic, sempre incollati uno all'altro, il danese ed il portoghese sono riusciti a limitare i danni così come ha fatto finalmente anche Richie Porte, terzo in classifica.

Fuglsang sorprende i battistrada ai meno 16 km
I primi cinque si sono ricompattati in discesa e Bernal ancora una volta non si è dato per vinto provando a sorprendere Roglic in una breve tratto in contropendenza: lui e Rui Costa hanno guadagnato non più di 20 metri, poi il quintetto è di nuovo tornato assieme. Nonostante un tratto di strada abbastanza tecnico, nessuno è riuscito a fare la differenza in discesa, invece Jakob Fuglsang ha colto l'attimo a 16 chilometri dall'arrivo e ha fatto il vuoto riuscendo a sorprendere tutti in un altro piccolo strappo: il danese dell'Astana è partito dalla quinta posizione, gli altri si sono guardati per capire chi dovesse andare a chiudere ed in un attimo Fuglsang è sparito dalla loro visuale.

Primoz Roglic era sicuramente felice di lasciare andare via un corridore relativamente lontano in classifica per togliere potenziali abbuoni ad Egan Bernal, dal canto suo il colombiano aveva ancora a disposizione i 6" per il secondo posto e non voleva sfinirsi, Richie Porte non aveva obiettivi particolari e così a pescare la pagliuzza più corta è stato Rui Costa che rischiava di essere superato in classifica generale proprio da Jakob Fuglsang. Ma a quel punto Fuglsang era già lontanissimo e non ci è voluto molto a capire che non sarebbe più stato ripreso.

Roglic salva la maglia e guadagna 2"
Jakob Fuglsang è quindi riuscito ad arrivare tutto solo a braccia alzare sul traguardo di Sion con 48" di vantaggio sui primi inseguitori, gap che sarebbe anche potuto essere più alto se non si fosse messo a tirare anche Richie Porte che non poteva rischiare minimamente di perdere il podio. Nella lotta per gli abbuoni rimasti ha avuto la meglio Primoz Roglic che in uno sprint molto serrato ha tolto la seconda posizione ad Egan Bernal guadagnando quindi altri 2" in classifica; Rui Costa e Richie Porte hanno chiuso rispettivamente quarto e quinto. Distacco invece di 2'09" per un gruppo numeroso con quasi tutti gli altri uomini di classifica.

Alla vigilia dell'ultima tappa di questo Tour de Romandie, lo sloveno Primoz Roglic guida con 8" di vantaggio su Egan Bernal, Richie Porte è a 35", Jakob Fuglsang a 1'15", Rui Costa a 1'23": la classifica sembra ormai chiusa anche perché la frazione di domani, con arrivo a Ginevra, non propone difficoltà tali che facciano pensare ad un clamoroso ribaltone. Potrebbe essere invece una buona occasione per un arrivo in volata con Sonny Colbrelli pronto al riscatto dopo due secondi posti.
Notizia di esempio
GP Himmerland Rundt, a far festa è l'ex Roompot André Looij