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Tour of California, in salita Bernal è di un'altra categoria. Nono Ravasi

15.05.2018 00:40

La seconda tappa dell'Amgen Tour of California era quella altimetricamente più impegnativa. Dalla costa di Ventura si giunge dopo 157 km agli oltre 1000 metri di Gibraltar Road, con la salita conclusiva di 12 km all'8% di pendenza media, con punta massima del 14%. Tre i corridori in fuga, partiti nei primissimi metri dopo il via: si tratta del cubano Rubén Companioni (Holowesko Citadel), dell'australiano Jonathan Clarke (UnitedHealthcare) e del canadese Adam De Vos (Rally Cycling).

Il margine massimo da loro posseduto è stato toccato in prossimità del km 90, quando hanno avuto in dote 5'15". In testa al gruppo si sono poi messi a lavorare i gregari di Bora, BMC e Team Sky, che hanno progressivamente ridotto il gap. Il ricongiungimento viene effettuato attorno ai 15 km dal termine, con De Vos ultimo a dare battaglia.

Non appena inizia la salita, i velocisti alzano bandiera bianca formando il classico gruppetto: fra di loro, ovviamente, anche la maglia gialla Fernando Gaviria (Quick Step Floors), che abdica dalla vetta della classifica. Sono BMC e Sky a dettare il ritmo, provocando una costante selezione da dietro: a 10 km dal termine perde terreno Jhonatan Narvaez (Quick Step Floors), seguito un paio di km più tardi da Neilson Powless (Team LottoNL-Jumbo) e Lachlan Morton (Team Dimension Data).

Una sgasata di Tao Geoghegan Hart (Team Sky) causa ai meno 5 km una defezione importante: non ce la fa più Brent Bookwalter (BMC Racing Team), al pari di Ian Boswell (Team Katusha-Alpecin), Rob Britton (Rally Cycling) e Tj Eisenhart (Holowesko-Citadel). Il britannico traina il plotoncino ridotto e fa nuove vittime: salutano ai meno 4 km i due giovani della Hagens Berman Axeon William Barta e Sean Bennett, a cui si aggiungono poco più tardi i Trek-Segafredo Peter Stetina (sotto le attese il padrone di casa) e quindi un più che valido Nicola Conci.

Quattordici i corridori nel gruppo di testa, con Laurens De Plus (Quick Step Floors) in difficoltà poco dopo i meno 2.5 km: ma la prova del belga è da applausi, dato che l'ultimo arrivo in salita da lui disputato risale al Giro d'Italia 2017. Il lavoro di un encomiabile Geoghegan Hart termina a 1800 metri quando sul tratto più duro parte Egan Bernal: il leader del Team Sky lascia tutti sul posto.

L'unico che cerca di reagire è Tejay van Garderen (BMC Racing Team), ma il nativo del Montana va in cortocircuito dopo neppure 50 metri. Il migliore del resto della compagnia è sorprendentemente Antwan Tolhoek (Team LottoNL-Jumbo). Alle sue spalle Majka e Yates vanno su del loro passo e riprendono, staccandolo, il neerlandese nel corso dell'ultimo km.

Il colombiano Egan Bernal giunge in perfetta solitudine sul traguardo, andando a conquistare la quarta vittoria stagionale. Seconda piazza a 21" per Rafal Majka (Bora Hansgrohe), terzo a 25" Adam Yates (Mitchelton-Scott). Seguono Antwan Tolhoek, Daniel Martínez (Team EF Education First-Drapac) e Kristijan Durasek (UAE Team Emirates) a 30", Mathias Fränk (AG2R La Mondiale) a 40", Tejay van Garderen (BMC Racing Team) a 50", un ottimo Edward Ravasi (UAE Team Emirates) a 59", Rubén Guerreiro (Trek-Segafredo) a 1'01", Laurens De Plus (Quick Step Floors) a 1'04", Tao Geoghegan Hart (Team Sky) a 1'10", il baby talento Brandon McNulty (Rally Cycling) a 1'15".

In classifica Bernal guida con 25" su Majka, 31" su Yates, 40" su Tolhoek, Martínez e Durasek. Domani frazione interessante da King City a Laguna Seca: 197 km con due côte negli ultimi 10 km che permetteranno tentativi ai più coraggiosi.

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