Ciclocross

Mathieu volteggia dove gli altri affondano

23.12.2018 16:15

Van der Poel è una volta di più impressionante: straccia tutti a Namur e vince la quarta di fila in Coppa del Mondo. Lechner sesta tra le donne, Dorigoni secondo tra gli Under


Un'altra vittoria di Mathieu Van der Poel, e sono quattro di fila in Coppa del Mondo per il Fenomeno, che le prime due gare della challenge (si disputarono in USA) le saltò a pie' pari. Oggi l'olandese si è imposto a Namur, in uno dei cross più duri della stagione, reso ancor più difficile dal fondo reso fangoso dalle copiose piogge di questi giorni (anche la gara è stata bagnata). Mathieu, che l'anno scorso commise diversi errori qui (e infatti perse da Van Aert e Aerts), è stato inappuntabile, involandosi già al secondo giro e risultando imprendibile per chiunque.

Wout Van Aert, da parte sua, aveva combinato un pasticcio in partenza (problema a un pedale che gli si era sganciato proprio al via), per cui si era ritrovato sin da subito a inseguire da lontanissimo, quasi mezzo minuto da recuperare sui migliori. La rimonta dell'iridato è stata bella, e in un paio di giri l'ha riportato in zona podio, ma a quel punto sono cominciati i problemi.

Problemi, o Mathieu, termini che per Wout sono ormai sinonimi... WonderPoel, dopo una sgasata senza futuro di Laurens Sweeck in avvio di gara, aveva preso il comando delle operazioni già nel secondo giro, saltando Toon Aerts che in quel momento dettava i ritmi, e facendolo proprio dove non te l'aspetti: su un un punto del celebre costone (percorso latitudinalmente) su cui trovare la traiettoria giusta è sempre un terno al lotto. Mathieu è giustappunto uscito dalla traiettoria, e laddove chiunque altro sarebbe affondato nelle sabbie mobili, o scivolato più a valle, lui leggero come un papillon ha messo la propria ruota davanti a quella di Aerts, e poi ha allungato a propria volta, approfittando di un'immediata rampa dopo il costone. Come sempre diciamo in questi casi: non l'hanno più visto.

Tutto questo accadeva al secondo giro. Al terzo dei nove totali Van Aert  superava pure lui Aerts, scivolato in quel frangente proprio sul famigerato costone, e distanziava anche Michael Vanthourenhout, anch'egli bazzicante le zone del podio. A questo punto della contesa tra MVDP e WVA non c'era mezzo minuto. Che il margine, di lì alla fine, sia lievitato fino al 1'04" cronometrato all'arrivo, dice che comunque l'olandese era superiore, e il problema in partenza del RollingStone di Herentals non sarebbe stato in ogni caso determinante.

Al traguardo Toon Aerts ha chiuso al terzo posto, pagando 1'50", in una gara dai distacchi dilatati all'inverosimile. A seguire, sono stati contati 2'02" di Van der Poel su Joris Nieuwenhuis, ottimo quarto (gara in crescendo, davvero rimarchevole) e 2'21" su Vanthourenhout; poi, ancora, 3'23" su Corné Van Kessel, 3'30" su Marcel Meisen, 3'38" su Sweeck, 3'41" su Gianni Vermeersch e 3'50" su Lars Van der Haar. 15esimo Gioele Bertolini a 4'30". In classifica Aerts guida con 415 punti contro i 398 di Van Aert e i 320 di Van der Poel, che se continua a inanellare vittorie potrebbe addirittura insidiare Toon: teoricamente quota 560 è alla portata di Mathieu, bisogna vedere se l'attuale leader della challenge (o il secondo) riusciranno a raggiungerla.

 

Le altre gare della domenica
Tra le donne si segnala un discreto sesto posto per Eva Lechner, partita fortissimo, passata da un paio di tornate complicate, tornata in auge al penultimo giro ma rimbalzata un po' (troppo) nell'ultimo. Sicché il sesto posto è un risultato tutto sommato corretto per la gara disputata dall'altoatesina: sempre a ridosso delle migliori, ma senza quello spunto di brillantezza che le avrebbe consentito di giocarsi quantomeno un podio. Comunque giornata non disprezzabile, in prospettiva.

Più problemi per Alice Arzuffi, partita pianissimo e solo 11esima al traguardo, a 1'38" dalla vincitrice, anche se la gara della lombarda è stata impreziosita da una delle sue consuete rimonte: fermatasi, in questo caso, a un passo dalla top ten.

La vincitrice è stata Lucinda Brand, che dopo aver allungato alla fine del secondo dei cinque giri da un gruppetto di connazionali, ha gestito ottimamente il margine, ampliandolo anzi, e ha concluso con 27" su Marianne Vos e 32" su Annemarie Worst, a completare un podio tutto olandese. Quarta Nikki Brammeier a 35", quinta Jolanda Neff a 36", sesta come detto Lechner, a 54", davanti a Denise Betsema (a 58"), che ha chiuso in calando dopo essere stata tra le protagoniste della prima metà di gara; in gara anche Francesca Baroni, 42esima a 5'24". In classifica comanda Marianne Vos con 334 punti, 41 di vantaggio su Sanne Cant (solo 13esima oggi), e 64 su Worst; settima Lechner a 99 punti da Vos, Arzuffi è 13esima a 206.

Tra gli Under 23, schiacciato tra due pezzi grossi come Thomas Pidcock e Eli Iserbyt (primo e terzo), è stato bravissimo a inserirsi sul secondo gradino del podio Jakob Dorigoni: l'azzurro ha chiuso a 42" da Pidcock, e sale in terza posizione in classifica, scavalcando proprio Iserbyt: 135 punti per Dorigoni contro i 131 di Mister-Puck-Moonen; irraggiungibile Pidcock, primo con 220 punti davanti ad Antoine Benoist (secondo a 180).

Prossime gare di Coppa del Mondo il 26 dicembre a Zolder.
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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!