Professionisti

Lonardi: «Al Giro sto vivendo un sogno»

20.05.2019 17:13

Il giovane veronese della Nippo-Vini Fantini-Faizanè racconta la sua esperienza fino a questo momento





Riuscire a disputare il Giro d’Italia rappresenta uno dei sogni più ambiti per una buona parte di coloro che riescono a diventare ciclisti professionisti. Riuscire a farlo già alla prima stagione tra i professionisti è una di quelle soddisfazioni che si possono ricordare per lungo tempo. 





Una possibilità che la Nippo-Vini Fantini-Faizané ha voluto dare ad uno dei suoi giovani più promettenti: parliamo di Giovanni Lonardi, velocista veronese classe 1996, che dopo un ottimo avvio contrassegnato da numerosi piazzamenti ed anche da due vittorie (una tappa del Tour of Taiwan e la frazione inaugurale del The Princess Maha Chakri Sirindhorn’s Cup, breve gara a tappe che si disputa in Thailandia), si è meritato la convocazione per la corsa rosa.





Nonostante siano le volate il terreno prediletto, Lonardi ha mostrato anche una buona tenuta su percorsi non esattamente agevoli per le ruote veloci ed in un Giro che potrebbe vedere ben poche ruote veloci riuscire a portare a termine la gara per via della durezza del tracciato nell’ultima settimana, ha tutta l’intenzione di provare a resistere fino in fondo (del resto la conclusione a Verona costituisce uno stimolo molto forte). 





Intanto, pur sapendo di doversi confrontare con alcuni dei velocisti più forti in assoluto, Giovanni è già riuscito a racimolare un buon piazzamento nella quinta frazione che da Frascati si concludeva a Terracina, dove ha concluso al nono posto una volata resa molto difficile dalla pioggia. In attesa di rivederlo magari all’opera nelle due frazioni altimetricamente meno impegnative di questa edizione, lo abbiamo incontrato per ascoltare da lui le sue emozioni e le prime impressioni avute su questa nuova e importantissima esperienza.





Partiamo con una domanda d’obbligo: ti aspettavi di essere al via di questo Giro d’Italia? Quali sono state le tue emozioni finora?
«Onestamente non me l’aspettavo, però in questa che è la mia prima stagione da professionista sono partito davvero bene. Sono molto contento di essere qui, è un’emozione grandissima. Tutta la gente che ci sostiene a bordo strada prima la vedevo solamente in tv, sto vivendo un sogno!».





Tra l’altro ti abbiamo già visto ottenere un buon piazzamento nella tappa che si concludeva a Terracina. Immaginiamo che questo primo piazzamento nei 10 ti dia molta fiducia.
«Sì, sicuramente! Sono arrivato abbastanza pronto a questo Giro, mi sono preparato al meglio. Qui vanno tutti veramente forte ma comunque sono già riuscito in un’occasione a buttarmi nella mischia dello sprint. Spero di poterci riprovare».





In queste prime giornate di gara abbiamo visto tappe con chilometraggi molto elevati. Com'è stato per te il dover sostenere tappe costantemente sopra i duecento chilometri di lunghezza?
«Devo dire che è stata abbastanza dura, poiché non sono ancora abituato ad affrontare queste lunghe distanze. Quest’anno il Giro è veramente impegnativo anche per via di frazioni così lunghe e, come ho già detto, si va veramente forte. Finché la gamba tiene proveremo a difenderci al meglio».





Tu sei anche uno dei velocisti che ha una migliore tenuta in salita. Questo potrebbe permetterti di andare avanti ancora per varie tappe. Inoltre, essendo tu veronese, sarebbe una grande emozione riuscire a portare a termine un Giro che si concluderà proprio a Verona.
«Certamente! So che sarà difficile poiché, pur riuscendo un po’ a tenere in salita, le ascese di questo Giro vengono affrontate a ritmi molto elevati. Arrivare a Verona sarebbe bellissimo, sarà dura ma ci proverò senz'altro».





Finora com'è stato per te il confronto con alcuni dei velocisti più forti al mondo? Nei finali assistiamo sempre ad una lotta veramente serrata.
«Si, diciamo che la differenza sta nel fatto che i velocisti più forti possono disporre di treni veramente attrezzati per il finale. In particolare sono soprattutto due o tre squadre ad avere una superiorità evidente. Ci si prova a buttarsi dentro, pur sapendo che è molto difficile riuscire ad arrivare nei primi tre o nei primi cinque. In ogni modo, io cerco di fare del mio meglio per ottenere un buon piazzamento».





Superata la cronometro di San Marino, il Giro riprenderà, dopo il giorno di riposo, con due tappe spiccatamente per velocisti. Sarai tu in prima battuta a provarci oppure dovremo aspettarci anche Lobato o Canola?
«Vedremo chi starà meglio tra di noi e ci aiuteremo. Noi tre ed anche Cima siamo gli uomini un po’ più veloci per provare ad ottenere un buon risultato, per cui ci regoleremo in base alle nostre sensazioni».





Qual è stata finora l’emozione più bella vissuta in questo Giro?
«Per me ogni giorno è emozionante. Soprattutto il vedere tanta gente anche al foglio firma è bellissimo, rende davvero piacevole l’inizio della giornata».





Una volta concluso il Giro affronterai un periodo di stacco dalle gare?
«Penso di si, anche perché è dall'inizio della stagione che non ho mai mollato un attimo!»


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