Ciclocross

Cucinare gli avversari in 10', una ricetta MVDP

25.11.2019 16:23

Una prova di forza che resterà negli annali:  la moviola della rimonta da antologia di Mathieu van Der Poel nella gara di Koksijde


Da ultimo a primo nel giro di 10 minuti scarsi: Mathieu van Der Poel sta riscrivendo la storia del ciclocross con prove sempre più sorprendenti. In occasione della recente prova di Coppa del Mondo a Koksijde, le circostanze gli hanno permesso di tratteggiare una delle azioni più emblematiche della sua carriera, permettendoci di vedere da una nuova prospettiva le sue capacità. Abbiamo provato ad analizzare questa gara nel dettaglio.

Intanto, il preambolo: in Coppa del Mondo, da quest'anno, si parte sulla base della classifica di Coppa, dalla quarta prova in poi. Ciò è molto penalizzante per Mathieu il quale, nonostante la vittoria a Tabor, è ancora in 24esima posizione. E difatti parte dalla terza fila.



Si ritrova in una posizione sfavorevole anche a livello di angolazione: è sul lato sinistro con la prima curva a destra, e molti corridori in partenza tendono a portarsi sul lato sinistro creando traffico. Il risultato è che Van der Poel si ritrova chiuso e viene superato da destra da molti atleti, tanto da passare sulla linea del traguardo in 34esima posizione. Dopo aver fatto uno scattino, alza la testa cercando di capire quale traiettoria affrontare per perdere meno posizioni.



In coda alla curva la sfortuna ci mette ancora lo zampino, con la caduta di Merlier e Soete che crea una barriera: Van der Poel è in traiettoria di contatto con Soete, scarta a sinistra ma trova il francese Philibert, rischiando di finirgli addosso. Evita di finire per terra ma riparte praticamente dalla quart'ultima posizione, 45esimo circa.



Nel primo minuto di gara il muro di sabbia gli permette già di effettuare una corposa rimonta: dopo appena un minuto si ritrova intorno alla 25esima posizione, tra Wouters e Baestaens



Ma Koksijde non è un percorso che permette continui sorpassi, a causa dei saliscendi e dei diversi tratti stretti. Qui viene fuori il campione: Mathieu non si fa prendere dalla foga e mantiene la posizione, aspettando il tratto centrale per attaccare e recuperare. In esso c'è un disegno che si ripete due volte: lungo tratto di sabbia seguito da pontile. Nel primo di questi disegni si porta in posizione esterna sulla sabbia, una posizione normalmente scomoda, ma necessaria in questa situazione di gara, tant'è che anche altri atleti decidono di affrontarla.



Grazie alla sua capacità di rendere un binario ogni terreno, recupera posizioni già in bicicletta con un'accelerazione paurosa. Ma la vera differenza, e questo è un elemento che non sempre abbiamo la possibilità di osservare, la fa a piedi: nello spazio di pochi metri salta almeno 5 avversari come birilli correndo sull'esterno. Alla fine del tratto di sabbia Van der Poel è salito dalla 25ª alla 13ª posizione.



Per due minuti buoni, Mathieu resta in coda a Jim Aernouts, in attesa di una ripida collinetta di sabbia. È qui che fa l'azione più mostruosa di tutta la gara: qui finisce la discesa, si vede sulla destra, è ancora tredicesimo



Subito dopo prende la bici in spalla e attacca di corsa



E appena 9" dopo, lo troviamo immediatamente alle spalle di Toon Aerts, davanti a Eli Iserbyt: è balzato dalla 13esima alla sesta posizione, e subito dopo sul pontile svernicerà Aerts e Van der Haar, passando alla quarta.



Ma mentre Van der Poel rimonta, chi sta bene certo non sta a guardare. Laurens Sweeck è in giornata di grazia e attacca nel successivo tratto di sabbia, facendo un bel buchetto



Mathieu non ha intenzione di rifiatare: fa slalom tra il fratello David e Nieuwenhuis e rilancia ancora una volta, andando in caccia

 



Nel giro di poco più di un minuto, Van der Poel chiuderà su Sweeck. Stavolta non c'è un'accelerazione decisiva, sarà una cosa progressiva. Del resto, come si vede in questa curva in salita sulla sabbia, la differenza di approccio e velocità è lampante.





E a fine giro, Mathieu riesce nell'aggancio. Il povero Sweeck non può nascondere un ghigno di insoddisfazione, vedendolo palesarsi alla sua ruota.



A questo punto si aspetta solo l'attacco decisivo. Mathieu si darà da fare sul tratto di sabbia doveva aveva già cominciato a recuperare nel primo giro, mettendo in croce anche Eli Iserbyt che aveva provato invano a seguirlo sin dall'attacco sulla collinetta



Sweeck non si stacca sull'attacco in sé, ma arriva completamente fuorisoglia, mentre Mathieu ne ha ancora. Difatti, finito il tratto duro, superato il pontile, si alza ancora sui pedali e molla definitivamente il rivale. Sono passati appena 10'45" dalla partenza.



E questa è la faccia di uno che ha provato a stare dietro a un attacco di Van der Poel.

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