Professionisti

I giovani della Deceuninck-Quick Step alla ribalta

17.12.2020 14:23

Le pagelle delle squadre, prima parte: ottimi i ragazzi di Lefévère, stagione opposta per le formazioni francesi, brilla la Groupama mentre deludono l’AG2R La Mondiale e Cofidis


AG2R LA MONDIALE - 4
Vittorie stagionali: 5, di cui 1 nel World Tour
Per la formazione diretta da Vincent Lavenu un’annata molto sottotono in cui non sono riusciti ad ottenere particolari risultati significativi. Romain Bardet aveva concentrato tutta la stagione sul Tour de France, ma una brutta caduta gli ha negato la possibilità di lottare fino alla fine per un posto sul podio parigino, Oliver Naesen non è stato in grado di raggiungere una condizione accettabile per far bene nelle classiche e Clément Venturini è incappato in un anno storto, non riuscendo mai a terminare una volata nelle prime tre posizioni. L’unica gioia della stagione è arrivata da parte di Nans Peters, trionfatore dell’ottava frazione della Grande Boucle. Proprio nella corsa di casa è stato molto attivo, senza però ottenere un buon risultato, Benoit Cosnefroy, il quale si è rifatto nelle settimane successive, salendo sul podio di corse prestigiose come la Flèche Wallonne, la De Brabantse Pijl e la Parigi Tours. Stagione da dimenticare e testa al 2021.

ASTANA PRO TEAM - 7
Vittorie stagionali: 15, di cui 4 nel World Tour
Anche se per il secondo anno consecutivo i corridori dell’Astana Pro Team non sono riusciti a salire sul podio di un Grande Giro, la squadra kazaka ha vissuto una buona stagione. Jakob Fuglsang si è confermato più uomo da classiche che da corse a tappe e vincendo Il Lombardia ha conquistato la sua seconda classica monumento della carriera dopo la Liège-Bastogne-Liège della passata stagione. Nella corsa delle foglie morte si è messo in luce il talento di Aleksandr Vlasov, che pochi giorni più tardi ha vinto il Giro dell'Emilia e poi è stato protagonista sia alla Tirreno-Adriatico che al Grande Giro iberico. Pesanti vittorie di tappa al Tour de France e alla Vuelta a Espana grazie a due acuti rispettivamente di Alexey Lutsenko e Ion Izagirre Chi invece in casa Astana ha deluso le aspettative è stato Miguel Ángel López che, anche se ha vinto una frazione alla Grande Boucle, per l’ennesima volta in una cronometro ha buttato via un risultato prestigioso in classifica generale.

BAHRAIN-MCLAREN - 5.5
Vittorie stagionali: 9, di cui 2 nel World Tour
Nella prima stagione senza Vincenzo Nibali, più delusioni che gioie per la squadra bahreinita. Anche se in quest’annata Mikel Landa, potendo correre da capitano, era partito alla grande, non è poi stato in grado di coronare il suo sogno salire sul podio del Tour de France. Mark Cavendish non è riuscito ad ottenere una top ten in oltre trenta giorni di corsa ed è sempre più prossimo a salutare il gruppo. Nemmeno Dylan Teuns ha riconfermato la sua buona prima stagione con la casacca della Bahrain – McLaren. Non bastano le buone prove di Pello Bilbao al Giro d’Italia e di Wout Poels alla Vuelta a España per salvare il bilancio stagionale della squadra. Chiudono il 2020 a bocca asciutta con la speranza di rifarsi l’anno prossimo, poiché i corridori buoni non gli mancano.

BORA-HANSGROHE - 6.5
Vittorie stagionali: 21, di cui 10 nel World Tour
In un’annata in cui Peter Sagan, il loro leader dentro e fuori dalle corse, non ha reso come tutti si aspettavano, la BORA – hansgrohe è riuscita comunque a togliersi parecchie soddisfazioni; a cominciare dagli otto trionfi in volata di Pascal Ackermann, sempre di più uno dei migliori sprinter del pianeta. Due delle vittorie più importanti della formazione tedesca sono arrivate per opera di Lennard Kamna, autore di successi al termine di fughe a lunga gittata al Critérium du Dauphiné ed al Tour de France. Maximilian Schachmann si è aggiudicato la Parini-Nizza, ultima corsa prima del lungo stop stagionale, e alla ripresa è salito sul podio delle Strade Bianche e si è messo in mostra a Il Lombardia ed al mondiale. Le delusioni principali sono stati Emanuel Buchmann e Rafal Majka, rispettivamente il capitano della squadra nero verde alla Grande Boucle e alla Corsa Rosa, i quali non hanno centrato il loro obiettivo minimo: un posto in top ten nella classifica generale. In ogni modo le loro prestazioni non tolgono la piena sufficienza ad una delle squadre più vittoriose di questo tribolato 2020.

CCC TEAM - 4
Vittorie stagionali: 9, di cui 1 nel World Tour
La compagine polacca termina nel peggiore dei modi la propria avventura nel ciclismo professionistico. Nel 2020 nessuno dei loro capitani ha vinto una corsa e hanno sempre alternato discrete e pessime prestazioni senza quasi mai essere protagonisti in gara. Matteo Trentin e Greg Van Averamet hanno tentato invano di vincere una classica e una tappa al Tour de France, mentre Ilnur Zakarin ha vissuto una stagione no e non ha mai dato l’impressione di poter lottare per tagliare il traguardo a braccia alzate. Le uniche nota liete della squadra sono giunte da Attila Valter e Jakub Marezcko, vincitori rispettivamente di una e tre tappe al Tour de Hongrie, oltre che la classifica generale da parte dell’ungherese, e da Josef Cerny, che ad Asti ha conquistato la sua prima vittoria al Giro d’Italia, regalando al CCC Team l’ultima vittoria della loro storia.

COFIDIS, SOLUTIONS CREDIT - 3.5
Vittorie stagionali: 2, di cui 0 nel World Tour
Tanta sofferenza per la squadra francese al primo anno nella massima categoria del ciclismo mondiale. Elia Viviani, il grande acquisto dello scorso mercato, ha concluso la sua prima stagione da quando è professionista senza conquistare nessuna vittoria. Anche Christophe Laporte, l’altro velocista di casa Cofidis, ha deluso le attese, non centrando nessun podio in tutta la stagione. Sottotono è stato anche il 2020 di Nicolas Edet, una delle colonne portanti della storia della squadra bianco rossa. L’unico capace di ottenere qualche discreto risultato è stato Guillaume Martin, il quale sia al Tour de France che alla Vuelta a España ha ottenuto diversi piazzamenti di tappa e ad agosto è salito sul podio del Critérium du Dauphiné. Nel 2021 urge per forza di cose cambiare passo.

DECEUNINCK-QUICKSTEP - 8.5
Vittorie stagionali: 39, di cui 11 nel World Tour
Anche in questa stagione la squadra plurivittoriosa della stagione è quella di Patrick Lefevere. Sono veramente tanti i corridori della squadra belga che si sono messi in mostra a suon di vittorie e di record stagionali. Julian Alaphilippe si è aggiudicato una tappa al Tour de France, la De Brabantse Pijl, il mondiale con la maglia della nazionale francese ed ha sfiorato il bis alla Milano - Sanremo, Sam Bennett, unico in grado di vincere la maglia verde al Tour de France quando Peter Sagan è arrivato a Parigi e con sette centri è stato il più vincente della squadra, e Remco Evenepoel, prima della caduta a Il Lombardia che gli ha precluso tutto il finale di stagione, si è portato a casa tutte e quattro le brevi corse a tappe alle quali aveva preso parte: Vuelta a San Juan, Volta ao Algarve, Vuelta a Burgos, e Tour de Pologne. Il belga non è però stato l’unico giovane della Deceuninck - Quick Step grande protagonista del 2020, perché al Giro d’Italia ha brillato la stella di Joao Almeida, quarto classificato a Milano e maglia rosa per 14 giorni. Vincitori in corse World Tour sono stati anche Davide Ballerini e Fabio Jakobsen, in due tappe del Tour de Pologne, Dries Devenyns alla Cadel Evans Great Ocean Road Race e Yves Lampaert alla AG Driedaagse Brugge-De Panne. Una squadra, tanti campioni.

EF PRO CYCLING - 7
Vittorie stagionali: 17, di cui 8 nel World Tour
La compagine americana senza un vero e proprio leader è riuscita ugualmente ad ottenere un ottimo numero di vittorie, conquistando almeno una tappa in tutti e tre i grandi giri. La sorpresa è stata senza alcun dubbio Hugh Carthy, vincitore della frazione con arrivo in cima all’Alto de l'Angliru e terzo classificato alla Vuelta a España. Daniel Felipe Martínez, nel corso del suo ultimo anno con l’EF Pro Cycling prima di passare al Team Ineos, ha proseguito il suo cammino di crescita culminato con la vittoria al Critérium du Dauphiné e nella tredicesima tappa del Tour de France. Autore di una stagione positiva è stato anche Michael Woods, uno dei pilastri della squadra, in grado di vincere una tappa alla Tirreno-Adriatico e alla Vuelta a Espana. Per il secondo anno consecutivo sono state delle delusioni sia Tejay van Garderen che Rigoberto Urán, i quali non hanno mai ottenuto un buon risultato in nessuna corsa alla quale hanno preso parte.

GROUPAMA-FDJ - 7
Vittorie stagionali: 20, di cui 6 nel World Tour
Un'annata molto positiva per la formazione transalpina. Arnaud Démare con le sue 14 vittorie stagionali, tra cui 4 frazioni e la maglia ciclamino al Giro d’Italia, ha portato in dote alla sua squadra la maggior parte dei trionfi stagionali. Alla Vuelta a España è definitivamente esploso il talento di David Gaudu, il quale ha ottenuto due successi di tappa e la sua prima top ten in un Grande Giro. Buona stagione da parte del campione europeo a cronometro Stefan Küng che oltre ad eccellere nelle prove contro il tempo si è messo in luce all’Omloop Het Nieuwsblad, alla Gent-Wevelgem e all’AG Driedaagse Brugge-De Panne, ottenendo un buon risultato in top ten. Il grande deluso del 2020 è però l’uomo di punta della Groupama – FDJ, vale a dire Thibaut Pinot che a causa di alcuni problemi fisici non ha combinato niente in nessun Grande Giro.

ISRAEL START-UP NATION - 5.5
Vittorie stagionali: 10, di cui 2 nel World Tour
La prima stagione nel World Tour per l’Israel Start-Up Nation è stata con molti alti e bassi. Le note liete sono giunte principalmente da Alex Dowsett e Dan Martin, vincitori rispettivamente di una tappa al Giro d’Italia e alla Vuelta a España. L’irlandese ha anche ottenuto, con il quarto posto nella classifica generale della corsa spagnola, il suo miglior risultato in un Grande Giro. Il 2020 di Nils Politt doveva essere l’anno della sua definitiva consacrazione ed invece ha tradito le attese non ottenendo nessun piazzamento dignitoso. Stagione pessima anche da parte di André Greipel, sempre di più sulla via del tramonto e mai in lotta per una delle primissime posizioni nelle volate alle quali ha preso parte. Per la squadra israeliana un bicchiere più mezzo vuoto che mezzo pieno.
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