Professionisti

L'iride sfreccia sulla Tirreno

10.03.2017 16:50

Peter Sagan vince a Montalto di Castro davanti ad Elia Viviani. Rohan Dennis nuovo leader per i piazzamenti, ma domani c'è il Terminillo


L'ultimo corridore a vincere una tappa della Tirreno-Adriatico indossando la maglia di campione del mondo era stato Mark Cavendish nel 2012 sul traguardo di Indicatore, oggi a Montalto di Castro ci è riuscito invece Peter Sagan che ha centrato così la sua seconda vittoria stagionale. Prima di questa Tirreno, c'era qualche dubbio sulla reale condizione fisica dello slovacco della Bora-Hansgrohe a causa di alcuni malanni di stagioni nei giorni precedenti, ma almeno in queste prime due volate in leggera pendenza ha dimostrato di essere brillante quando si tratta di dover finalizzare il lavoro dei compagni: lui non vuole ancora sentir parlare delle prossime grandi classiche, ma sa bene che in gruppo sarà uno dei corridori più controllati.

Maestri in fuga per la maglia rossa
Seconda giornata consecutiva sopra i 200 chilometri in questa Tirreno-Adriatico e seconda fuga per Mirco Maestri, corridore emiliano classe 1991 che si era già messo in evidenza ieri: stavolta il corridore della Bardiani-cSF era accompagnato dal compagno di squadra Luca Wackermann e da Alexis Gougeard (AG2R), Mattia Frapporti (Androni), Andriy Grivko (Astana), Iuri Filosi e Kohei Uchima (Nippo). Tra i sette fuggitivi il meglio messo in classifica generale era Luca Wackermann a cui però il gruppo non ha concesso neanche per pochi istanti l'onore di essere il leader virtuale della corsa: per non correre rischi, infatti, il plotone ha lasciato ai battistrada un vantaggio massimo di appena 3'45", toccato dopo circa 40 chilometri di gara.

Nella fuga di ieri Mirco Maestri ha vinto entrambi i traguardi volanti in programma e così il corridore della Bardiani-CSF si è posto lo stesso obiettivo oggi perché così facendo, grazie ad un regolamento favorevole, c'era la possibilità di conquistare la maglia rossa di leader della classifica a punti: il 25enne emiliano ha svolto perfettamente il suo compito riuscendo a conquistare sia lo sprint intermedio di Terme di Saturnia al chilometro 120, sia quello di Catabbio dieci chilometri dopo. Raggiunto l'obiettivo di giornata, Maestri si è rialzato per risparmiare energie in vista dei prossimi giorni dove sarà possibile vederlo nuovamente all'attacco: leader della classifica a punti è andata a Peter Sagan, ma lui è lì.

La fuga accelera e si spacca
Dall'ultimo traguardo volante al traguardo mancavano 74 chilometri ed il destino della fuga era praticamente segnato visto che il distacco era già sceso a 1'40": addirittura poco dopo un'accelerazione della Bora-Hansgrohe aveva ridotto il ritardo degli inseguitori sotto al minuto. A quel punto tra i fuggitivi c'è stata una violenta accelerazione con Andriy Grivko come corridore più determinato a tenere altissima l'andatura: il vantaggio degli uomini di testa è riuscito a risalire fino a 2'10", ma il campio di ritmo ha assottigliato il gruppetto perché uno dopo l'altro si sono staccati prima Wackermann (ai meno 56 km), poi Uchima (-52 km) e quindi anche Frapporti (-45 km).

Rimasti in tre, i battistrada sono riusciti a prolungare la loro azione di un po' di chilometri ma poi non hanno più potuto fare nulla quando da dietro Quick-Step Floors e Dimension Data su tutte hanno iniziato a preparare il terreno per i loro velocisti. A 24 chilometri dall'arrivo il ricongiungimento era praticamente cosa fatta e solo un allungo solitario di Iuri Filosi ha fatto sì che non si potesse parlare di gruppo compatto fino esattamente ai meno chilometri.

Negli ultimi 10 chilometri l'intensità del vento ha portato molti corridori di primissimo piano nell'avanguardia del plotone per evitare sorprese spiacevoli: il leader Greg Van Avermaet ed il campione del mondo Peter Sagan sono andati loro stessi a tirare brevemente in prima persona, poi si è visto il blocco della Movistar per Nairo Quintana e quindi anche gli uomini del Team Sky. Tutti i migliori si sono fatti trovare preparati e così ben presto è tramontata la possibilità di creare dei ventagli anche se la velocità è rimasta alta proprio in vista dello sprint.

La volata: Sagan supera Viviani
All'ultimo chilometro una caduta ha messo fuori dai giochi il trenino della Quick-Step Floors che su questo stesso traguardo puntava al bis con Fernando Gaviria: nel 2016 il colombiano vinse qui, stavolta invece è finito a terra e restiamo quindi in attesa di un reale riscontro su quale sia il suo stato di forma. Il finale presentava un tratto di 400 metri tra il 3% ed il 7%, poi negli ultimi 350 metri la strada spianava ma restava comunque una leggerissima pendenza in salita che obbligava i corridori a scegliere alla perfezione i tempi dello sprint. La UAE Team Emirates ha lavorato per Sacha Modolo ma il primo a lanciare lo sprint è stato Elia Viviani che si è ritrovato in test ai 250 metri e ha provato a tirare dritto sfruttando anche un paio di curve: con Peter Sagan a ruota, però, il veronese del Team Sky ha potuto fare poco e negli ultimi metri s'è dovuto inchinare e accontentarsi del secondo posto.

La terza posizione è andata Jurgen Roelandts con Sacha Modolo quarto, Luke Mezgec quinto, Rick Zabel sesto e poi altri due italiani in settima e ottava posizione, Andrea Palini e Roberto Ferrari. La caduta all'ultimo chilometro che ha spezzato il gruppo ha prodotto un cambio in testa alla classifica generale: come da regolamento i distacchi dei corridori coinvolti sono stati annullati, ma i piazzamenti restano e così l'australiano Rohan Dennis ha strappato la maglia azzurra al compagno di squadra Greg Van Avermaet, arrivano diverse posizioni più indietro oggi. Ma domani la classifica cambierà sicuramente ancora: in programma infatti c'è l'arrivo in salita sul Terminillo, gli occhi sono tutti puntati su Nairo Quintana che in classifica ha solo 21" di ritardo e che ha vinto lassù nel 2015.
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