Alexandre Delettre con la maglia della St.Michel-Mavic-Auber 93 ©️ Alexandre Delettre
Mondo Continental

Delettre, due passi indietro per un grande balzo in avanti

Dopo due stagioni nel WorldTour, il francese è ripartito dalla St.Michel-Mavic-Auber 93, ottenendo subito grandissimi risultati: il ritorno nella massima categoria non è una chimera

29.02.2024 22:00

Quarto appuntamento con Mondo Continental. In questa puntata: Tour du Rwanda, Tour of Alanya, Trofej Umag/Umag Trophy e Alexandre Delettre, che non si è scoraggiato dopo il mancato rinnovo con la Cofidis. 

Le corse della settimana

Tour du Rwanda

Il podio finale del Tour du Rwanda
Il podio finale del Tour du Rwanda © Tour du Rwanda

Dopo l’annullamento de La Tropicale Amissa Bongo, in Africa è rimasta una sola gara professionistica: il Tour du Rwanda, corsa a tappe di otto giorni, in cui si percorrono tradizionalmente le strade di Kigali, sede dei Campionati del Mondo del prossimo anno. Quest’anno al via erano presenti diciannove squadre: quattro ProTeam, otto Continental, sei selezioni nazionali e una rappresentativa del World Cycling Centre dell’UCI.

La prima tappa era una cronometro a squadre di 15 km. Gli organizzatori hanno deciso di non far valere i tempi per la classifica generale, ma di considerarli comunque per la graduatoria a squadre. La vittoria è andata alla Soudal-Quick Step Devo, con la prima maglia gialla che è finita sulle spalle di Jonathan Vervenne.

La seconda frazione prevedeva diverse salite, ma non c’è stata grande selezione e tutto si è deciso in volata: Itamar Einhorn ha dominato lo sprint, precedendo nettamente il duo della Soudal-Quick Step Devo composto da William Junior Lecerf e Pepijn Reinderink. Entrambi i corridori della formazione belga sono in realtà tesserati per il ramo WorldTour del team, ma sono stati prestati alla squadra di sviluppo per l’occasione. In assenza di abbuoni, la classifica generale ha seguito l’ordine d’arrivo. 

La terza tappa è stata resa più selettiva da una salita di 7 km, la cui cima era situata a meno di 15 km dal traguardo. Sono stati circa venti uomini a giocarsi la vittoria in volata: si è imposto Jhonatan Restrepo (Polti-Kometa), che ha preceduto Joseph Blackmore e Pepijn Reinderink. Quest’ultimo, grazie alla somma dei piazzamenti, ha conquistato la maglia gialla, sfruttando anche il fatto che Itamar Einhorn ha perso quasi 8’.

La quarta frazione prevedeva diversi strappi, l’ultimo dei quali si concludeva a meno di 10 km dall’arrivo. Ancora una volta il gruppo di testa era composto da una ventina di corridori: lo sprint ha premiato William Junior Lecerf, che ha superato Jhonatan Restrepo e Julien Simon (TotalEnergies). Quinto sul traguardo, Pepijn Reinderink ha conservato la testa della classifica generale.

Con sedici corridori a pari merito, il quinto giorno di gara presentava la prima occasione per fare grande selezione in classifica: una cronoscalata di 13 km. Pierre Latour (TotalEnergies) ha fatto segnare nettamente il miglior tempo, precedendo di 34” William Junior Lecerf e di 36” Joseph Blackmore. Dato che il francese era piuttosto indietro in classifica, è stato Lecerf a conquistare la maglia gialla.

Anche sesta tappa era molto importante per la classifica generale, con l’arrivo previsto in cima al Mont Kigali, salita simbolo del paese. L’attesa selezione c’è stata e Joseph Blackmore è andato a vincere davanti a Jhonatan Restrepo. Ilkhan Dostiyev (Astana Qazaqstan Development) ha chiuso in terza posizione con 5” di ritardo, mentre William Junior Lecerf ha perso ben 57” e ha dovuto cedere la maglia di leader al vincitore di tappa.

Dopo due giornate importanti per la classifica generale, la settima frazione era più semplice, anche se gli ultimi 3.5 km tendevano costantemente all’insù. I cinque fuggitivi di giornata hanno resistito al gruppo e Itamar Einhorn ha conquistato il suo secondo successo di tappa, battendo al fotofinish Lorenz Van De Wynkele (Lotto Dstny Development). Gal Glivar (UAE Team Emirates Gen Z) ha chiuso terzo a 2”. In classifica generale non ci sono state novità nelle prime posizioni.

L’ultima tappa era abbastanza impegnativa, con un passaggio sul Mont Kigali, diversi settori in sterrato e l’arrivo in salita. Il leader della corsa Joseph Blackmore ha staccato tutti e si è presentato tutto solo sul traguardo, festeggiando con un’impennata. A 30” dal britannico, Pierre Latour ha vinto la volata per il secondo posto davanti a Ilkhan Dostiyev.

Joseph Blackmore ha conquistato il successo finale con 41” su Ilkhan Dostiyev e 43” su Jhonatan Restrepo. Pierre Latour si è preso il titolo di re degli scalatori, Shemu Nsengiyumva (May Stars) ha vinto la maglia degli sprint intermedi, il corridore della Wanty-ReUz Aklilu Arefayne (Nazionale Eritrea) è stato il miglior giovane della corsa e la Nazionale Eritrea si è imposta nella graduatoria a squadre. Le classifiche riservate ai corridori locali hanno premiato Dawit Yemane (BIKE AID), miglior africano, Eric Manizabayo (Nazionale Ruanda), primo dei ruandesi, e Vainqueur Masengesho (Nazionale Ruanda), miglior giovane ruandese.

Tour of Alanya

Il podio del Tour of Alanya
Il podio del Tour of Alanya © China Glory Cycling

Il vasto calendario di corse UCI turche ha proposto, lo scorso weekend, il Tour of Alanya, una corsa di un giorno. La gara, che di fatto ha sostituito in calendario l’Alanya CUP, vedeva al via diciassette squadre: nove Continental, tre formazioni dilettantistiche e le selezioni nazionali di Algeria, Azerbaigian, Kazakistan, Turchia e Uzbekistan.

Il percorso era molto diverso rispetto a quello dell’Alanya CUP dello scorso anno, che si presentava adatto a corridori veloci, ma resistenti. Quest’anno, invece, era quasi totalmente pianeggiante, ma l’arrivo era in cima ad una salita di 3.5 km al 7.7 %, con la pendenza che raggiungeva anche la doppia cifra in alcuni tratti. I velocisti, quindi, anche se resistenti, erano tagliati fuori.

Il più forte sull’erta finale è stato un ex professionista, Julien Trarieux, che ha regalato la terza vittoria stagionale alla China Glory-Mentech. Alle spalle del francese, staccato di soli 2”, si è piazzato il veterano spagnolo Benjamín Prades, che ha portato per la prima volta la VC Fukuoka sul podio di una corsa UCI. Daniil Pronskiy (fratello di Vadim, professionista con l’Astana) ha completato il podio con 6” di ritardo. Il kazako, tesserato quest’anno per la Vino SKO, era in gara con la nazionale del suo paese. La Beykoz Belediyesi è finita ai piedi del podio con Natnael Berhane, quarto a 13”, e Max Stedman, quinto a 17”. 

Trofej Umag/Umag Trophy

Lo sprint vincente di Matthew Brennan all'Umag Trophy
Lo sprint vincente di Matthew Brennan all'Umag Trophy © Team Visma|Lease a Bike Development

Il Trofej Umag (noto anche con la denominazione più internazionale Umag Trophy) ha aperto il trittico di gare croate del calendario UCI. Al via erano presenti ben ventotto squadre: due ProTeams (VF Group-Bardiani e Corratec-Vini Fantini), ventuno Continental e quattro formazioni dilettantistiche e la Gallina-Ecotek Lucchini, inizialmente annunciata fra le compagini di terza divisione, ma che, ad oggi, non risulta registrata nel database UCI.

La gara presentava un circuito di ventotto chilometri da ripetere cinque volte, caratterizzato dalla salita di Brtonigla (o Verteneglio in italiano) che, nelle precedenti edizioni, non ha mai creato grande selezione. All’uscita dal circuito era previsto un tratto in linea pianeggiante di circa tre chilometri che conduceva al traguardo.

Come prevedibile è stata una volata abbastanza numerosa a decidere la corsa, ma il vincitore è stato piuttosto sorprendente: si è imposto, infatti, Matthew Brennan (Visma|Lease a Bike Development). Il diciottenne è sicuramente un corridore di talento, ma l’Umag Trophy era la sua prima corsa fra i grandi e un risultato del genere era difficile da pronosticare. 

Alle spalle del britannico si sono piazzati il francese Noa Isidore (Decathlon AG2R Development) e Jakub Mareczko (Corratec-Vini Fantini), che gli hanno dato filo da torcere fino all'ultimo. Nello sprint i primi tre hanno fatto il vuoto sul resto del gruppo, ma va rimarcato che ai piedi del podio si sono fermati altri due italiani: Lorenzo Conforti (VF Group-Bardiani) ha chiuso al quarto posto, mentre la quinta posizione è andata a Riccardo Verza (Hrinkow Advarics).

Le Continental tra i big

Tomas Contte con la maglia leader degli scalatori della Volta ao Algarve
Tomas Contte con la maglia leader degli scalatori della Volta ao Algarve © Volta ao Algarve

Le nove Continental portoghesi non sono riuscite a lasciare il segno alla Volta ao Algarve: sempre presenti in fuga, non hanno centrato grandi risultati. La Rádio Popular-Paredes-Boavista ha ottenuto il miglior risultato in classifica generale con Hélder Gonçalves, ventiseiesimo ad oltre 8’ da Remco Evenepoel. Nelle tappe più semplici Sabgal/Anicolor ed Efapel sono entrate nella top ten una volta a testa: Luís Mendonça ha chiuso al nono posto la prima frazione, mentre Santiago Mesa è stato decimo nella terza. Piccola soddisfazione anche per la Aviludo-Louletano-Loulé Concelho: Tomas Contte ha indossato per un giorno la maglia di miglior scalatore.

La O Gran Camiño ha dato un’altra chance a APHotels & Resorts/Tavira/SC Farense, Efapel, Sabgal/Anicolor e Tavfer-Ovos Matinados-Mortágua. Le quattro formazioni portoghesi sono state raggiunte dalla spagnola Illes Balears Arabay. La Sabgal/Anicolor ha ottenuto il miglior risultato in classifica con Frederico Figueiredo, che, comunque, non è andato oltre il trentatreesimo posto, a più di 13’ da Jonas Vingegaard. La Illes Balears Arabay è stata l’unica formazione di terza divisione a centrare una top ten di tappa: nella seconda frazione Alex Molenaar è andato in fuga e, dopo essere stato ripreso dai big, ha tenuto duro, conquistando uno splendido sesto posto.

Alla Classic Var erano presenti le quattro Continental “pure” francesi, la Lotto Dstny Development e la Lidl-Trek Future. Ad ottenere i migliori risultati è stata la CIC U Nantes Atlantique, con Artus Jaladeau e Clément Braz Afonso, rispettivamente diciottesimo e ventesimo. Il miglior esponente del ciclismo di terza divisione è stato, però, Simon Dalby, in gara con la Uno-X Mobility, ma tesserato per la formazione di sviluppo: il danese ha chiuso nono.

Le stesse squadre hanno preso parte al Tour des Alpes Maritimes et du Var. La Lotto Dstny Development ha centrato la top ten nella prima tappa con Matys Grisel, decimo, mentre nella seconda ci sono riuscite sia la Van Rysel-Roubaix, grazie all’ottavo posto di Rémi Capron, che la St.Michel-Mavic-Auber93, che ha piazzato Alexandre Delettre in decima posizione. Quest’ultimo è stato il migliore in classifica generale: per lui un eccellente quarto posto.

Solo tre Continental hanno partecipato a Faun-Ardèche Classic e Faun-Drôme Classic: CIC U Nantes Atlantique, Nice Métropole Côte d’Azur e Van Rysel-Roubaix. In entrambe le occasioni la CIC U Nantes Atlantique ha fatto meglio delle formazioni di pari categoria grazie a Clément Braz Afonso, che ha chiuso le due prove in sedicesima e in ventisettesima posizione. Alla Faun-Drôme Classic ha fatto meglio di lui Thibaud Gruel, corridore della Groupama-FDJ Continental, in gara con il ramo WorldTour del team: il giovane francese ha chiuso in ventitreesima posizione.

Grande spazio per le formazioni di terza divisione a Le Samyn, con al via due vivai di formazioni professionistiche e ben nove Continental “pure”. Il migliore sul traguardo è stato Alexandre Delettre che, pur non essendo un velocista, ha regalato alla St.Michel-Mavic-Auber 93 un prestigioso settimo posto. Appena davanti a lui si è piazzato Jens Reynders, corridore della Bingoal WB Devo in gara con il ramo Pro del team. Da segnalare l’esordio in gruppo della Novapor Speedbike, prima storica formazione UCI macedone: nessuno degli uomini diretti da Luc Schuddink, però, ha raggiunto il traguardo.

Otto Continental sono state invitate al Trofeo Laigueglia: le italiane Biesse-Carrera, General Store-Essegibi, MBH Bank Colpack, Mg.K Vis-Colors for Peace, Technipes #inEmiliaRomagna e Work Service-Vitalcare, la giapponese JCL Team Ukyo e la messicana Petrolike. Ad ottenere il miglior risultato è stato Thomas Pesenti: l’emiliano della JCL Team Ukyo ha chiuso la corsa in ventesima posizione a poco più di un minuto da Lenny Martinez. Nello stesso gruppo del ventiquattrenne c’era anche Luca Cavallo (Technipes #inEmiliaRomagna), che ha tagliato il traguardo al ventisettesimo posto. 

In settimana c’è stata anche qualche novità di ciclomercato: il Team Vorarlberg ha annunciato l’arrivo di Alexander Konychev, che raggiunge la Continental austriaca dopo quattro anni tra i professionisti. Scende di un gradino anche Josh Kench: dopo la chiusura della Bolton Equities Black Spoke, il neozelandese ripartirà dalla Tianyoude Hotel, formazione cinese. Ritrova la categoria dopo un anno tra i dilettanti il cipriota Alexandros Agrotis, che ha firmato per i giapponesi della Matrix Powertag. Farà il suo esordio nel mondo Continental, invece, Mewael Girmay: il giovanissimo eritreo correrà con la Wanty-ReUz, vivaio dell’Intermarché, squadra di suo fratello Biniam.

Novità dalle Filippine: l’UCI ha, infatti, registrato sul proprio database due formazioni: la nuova Standard Insurance PHI ha un roster composto da sedici uomini, tutti locali. I corridori più importanti sono Junrey Navarra, che in carriera ha vestito la maglia della Dimension Data Continental, e gli ex campioni nazionali John Mark Camingao (2015), Jan Paul Morales (2018) e Ronald Oranza (vincitore di due titoli a cronometro). La 7 Eleven-Cliqq, invece, può contare su tredici corridori: oltre ai sette filippini ci sono quattro giapponesi e due eritrei. Il nome più rappresentativo è sicuramente quello di Mark Galedo, che fa parte del team sin dal 2013, anno della fondazione della squadra.

Il ritratto della settimana: Alexandre Delettre

Alexandre Delettre miglior scalatore dell'Etoile de Bessèges 2021
Alexandre Delettre miglior scalatore dell'Etoile de Bessèges 2021 ©️ Nicolas Mabyle/DirectVelo

Molto spesso la discesa dal WorldTour al mondo Continental in cerca di riscatto non è altro che il preludio alla fine della carriera, ma questo non sembra essere il caso di Alexandre Delettre. Il ventiseienne si era detto perplesso per la mancata conferma alla Cofidis, ma aveva spiegato di rispettare la scelta e di essere pronto a continuare la sua progressione e a mostrare il suo vero valore. Al momento i fatti stanno dando ragione a lui e alla sua nuova squadra, la St.Michel-Mavic-Auber 93.

Nel solo mese di febbraio il corridore francese ha centrato lo stesso numero di top ten (cinque) che aveva raggiunto in tre anni da professionista. Tutti i piazzamenti sono arrivati in corse di buon livello e i principali risultati sono stati il quarto posto nella classifica generale del Tour des Alpes-Maritimes e il settimo a Le Samyn, una corsa sulla carta non troppo adatta alle sue caratteristiche. 

Alexandre Delettre iniziò a correre sin da giovanissimo e fra gli juniores ottenne i primi risultati di spessore a livello internazionale: dopo un primo anno di adattamento alla categoria, nel 2015 vinse una tappa dell’Ain’Ternational-Rhône Alpes-Valromey Tour, mettendosi dietro diversi corridori che in seguito sarebbero diventati professionisti. Centrò la top ten in classifica generale e, in seguito, disputò una discreta prova al campionato nazionale in linea.

Cominciò la sua avventura tra gli under 23 con il V.C. La Pomme Marseille, vivaio della Delko-Marseille, all’epoca ProTeam. Al primo anno nella categoria fece il suo esordio a livello UCI in Italia, disputando il Circuito del Porto e centrò un paio di piazzamenti in corse del calendario dilettantistico francese. Nella stagione successiva ampliò la sua attività internazionale e conquistò il primo successo fra i dilettanti vincendo il Prix Rino De Vido. Nel 2018 fu meno impegnato in gare UCI, ma migliorò i propri risultati nelle prove nazionali, portandosi a casa tre successi.

Nel 2019, per l’ultimo anno da under 23, il francese lasciò la squadra in cui aveva gareggiato per tre stagioni e firmò per il V.C. Villefranche Beaujolais. Dopo una prima parte di stagione in cui centrò qualche podio, nel mese di giugno si laureò campione regionale dell’Auvergne-Rhône Alpes. In seguito vinse un’altra corsa del calendario nazionale francese e si guadagnò uno stage con la Delko-Marseille. Esordì con il ProTeam francese a La Polynormande e stupì tutti: riuscì, infatti, a chiudere la corsa in quarta posizione, dimostrando subito di avere il livello per correre tra i professionisti. Nel finale di stagione non ottenne altri piazzamenti di rilievo, ma disputò altre corse importanti. 

L’anno successivo rimase al V.C. Villefranche Beaujolais, ma lo scoppio della pandemia bloccò la stagione per cinque mesi. Durante il periodo di stop alle gare, arrivò l’annuncio del suo passaggio fra i professionisti per l’anno seguente: anche se la notizia non era trapelata, infatti, i dirigenti della Delko-Marseille erano rimasti convinti del suo periodo da stagista e avevano deciso di promuoverlo, pur lasciandolo maturare tra i dilettanti per un’altra stagione. Dopo il rientro alle gare, conquistò due vittorie, concludendo al meglio la sua esperienza al V.C. Villefranche Beaujolais.

Passato professionista con la Delko, come nella sua avventura da stagista, partì col botto: al primo giorno di gara, in occasione della prima tappa dell’Etoile de Bessèges, fu protagonista in fuga e conquistò la maglia di leader dei GPM, che riuscì a mantenere fino alla fine. Nel resto della stagione dimostrò il suo valore con altri piazzamenti interessanti come un terzo posto di tappa all’Arctic Race of Norway, il sesto a La Polynormande e l’ottavo alla Classic Loire Atlantique. Per la prima volta in carriera, inoltre, partecipò ad una classica Monumento, disputando la Parigi-Roubaix.

A fine stagione la Delko chiuse i battenti e Delettre si ritrovò sul mercato: sembrava molto vicino alla EF Education, ma alla fine si accasò alla Cofidis. La stagione di esordio con la formazione diretta da Cédric Vasseur, però, non fu particolarmente brillante: il francese non riuscì mai ad entrare tra i primi dieci, anche se alla Boucles de l’Aulne-Châteaulin ci andò vicinissimo (fu undicesimo) e la principale soddisfazione personale fu la seconda partecipazione alla Parigi-Roubaix (portata a termine per la prima volta).

Lo scorso anno le cose sono andate meglio: Delettre ha partecipato ad una seconda Monumento, la Milano-Sanremo, e ha fatto il suo esordio in un GT, disputando il Giro d’Italia. Anche dal punto di vista dei risultati ha mostrato dei passi avanti: ha chiuso per la terza volta in carriera nella top ten La Polynormande (ottavo) ed è stato ottimo sesto al Tour de Vendée. Questi piazzamenti, però, non sono bastati a fargli guadagnare il rinnovo e quindi il ventiseienne è dovuto ripartire dal mondo Continental.

Gli ottimi risultati ottenuti nel mese di febbraio hanno convinto la St.Michel-Mavic-Auber 93 a non schierare Alexandre Delettre al via delle corse di categoria 2 del weekend: la formazione francese ha deciso di preservarlo per le gare di Coppa di Francia come il GP de Denain-Porte du Hainaut e la Classic Loire Atlantique, in programma rispettivamente il 14 e il 16 marzo.

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