Tadej Pogačar esulta sul traguardo di Alcalá la Real
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Vuelta a Andalucia, chi fermerà Pogačar?

In Spagna è ancora lo sloveno a fare la voce grossa. Sul traguardo di Alcalá la Real il leader della generale ha la meglio su Mas e Buitrago. Italia nei dieci con Rota (6°) e Caruso (9°)

16.02.2023 15:32

La seconda frazione della Vuelta a Andalucia ha preso il via da Diezma questa mattina. I corridori hanno raggiunto Alcalá la Real dopo 156 chilometri di corsa affrontando quattro gran premi della montagna: Puerto del Zegri (4.5 chilometri al 4.5%), Los Rosales (4.4 chilometri al 5.4%), Puerto de la Hoya de Charrilla (10.3 chilometri al 3.5%) e Alcalá la Real (1 chilometro all11.5%), salita con gli ultimi 500 metri in pavé dove era posizionato il traguardo. Il primo tentativo di fuga ha visto impegnati 12 corridori, ma il gruppo, controllato da INEOS Grenadiers e Intermarché-Circus-Wanty, non ha lasciato spazio neutralizzando l'attacco a 100 chilometri dal traguardo. La stessa sorte è toccata a Brent Van Moer (Lotto Dstny) e Geoffrey Soupe (TotalEnergies), che hanno provato ad allungare senza successo.

L'attacco buono è arrivato sulla salita di Los Rosales, dove nove atleti sono riusciti ad evadere: presenti, tra gli altri, un attivissimo Matej Mohorič (Bahrain-Victorious), Davide Bais (EOLO-Kometa), Lorenzo Rota (Intermarché-Circus-Wanty) e Antonio Nibali (Astana Qazaqstan Team). Il gruppo ha lasciato spazio ai battistrada fino all'imbocco della penultima salita, quando la Bahrain-Victorious ha aumentato l'andatura riprendendo alcuni fuggitivi staccati, tra cui Bais e Nibali.

A 28 chilometri dal traguardo Mikel Landa (Bahrain-Victorious) ha rotto gli indugi con un attacco; alla sua ruota è rimasto solo Pogačar, che ha risposto all'attacco lasciando sul posto il basco e riportandosi su Mohorič, Rota, Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty) e Dylan Teuns (Israel-Premier Tech), superstiti della fuga. Lo sloveno non ha però forzato il ritmo, confidando sul vantaggio in classifica generale, e poco prima dello scollinamento il suo gruppetto è stato raggiunto da Landa, Enric Mas (Movistar Team), Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious) e Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers). I nove hanno così imboccato la discesa finale dirigendosi verso il traguardo.

Zimmermann e Rota hanno provato ad anticipare con un attacco a 3 chilometri dal termine, ma tutto si è deciso sullo strappo conclusivo. A 400 metri dall'arrivo Mas ha allungato in corrispondenza del tratto di pavé, seguito dal solo Pogačar. I due sono rimasti insieme fino agli ultimi 150 metri, quando Pogačar è riuscito a prendere qualche metro di vantaggio su Mas, più che sufficiente per conquistare la terza vittoria stagionale in tre corse. Alle sue spalle, Mas ha preceduto in volata Buitrago, Landa e Rodríguez. 6° posto per Rota (+17"), seguito da Teuns (+21"), Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers) a 24", Damiano Caruso (Bahrain-Victorious) a 33" e Rafał Majka (UAE Team Emirates), 10° a 46".

In classifica generale Pogačar resta leader con 48" su Buitrago e 52" su Landa. Il miglior italiano è Caruso, 7° a 2'22". Nessuna variazione nella classifica a punti, dove Pogačar conserva la leadership, e in quella del miglior scalatore, sempre comandata da Gotzon Martín (Euskaltel-Euskadi). La tappa di domani, presentata nel dettaglio a questo link, è pianeggiante fino agli ultimi 30 chilometri, che prevedono una salita di media difficoltà e due strappi al termine dei quali è posizionato il traguardo.

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