Arnaud De Lie si beve la concorrenza alla Binche-Chimay-Binche
Il campione nazionale belga precede Girmay e Fretin. 5° Albanese
Una vittoria di prepotenza per provare a dimenticare le ultime prestazioni sottotono: Arnaud De Lie torna a sorridere nella gara di chiusura della stagione belga, la Binche-Chimay-Binche. Il 22enne fiammingo vince nettamente il derby con Jasper Philipsen (rimasto giù dal podio dopo aver provato ad anticipare la concorrenza) e Tim Merlier, sparito dai radar nel finale. Top 5 per Vincenzo Albanese.
6 uomini in fuga fino ai -50 dal traguardo
Da qualche anno a questa parte, la Binche-Chimay-Binche (Binche-Binche, 198,6 km) è il capolinea del calendario belga. La 39ª edizione della corsa vallone - intitolata dal 2013 alla memoria di Frank Vandenbroucke, di cui ricorrerà tra pochi giorni il 15° anniversario dalla morte - non si discosta dal suo tradizionale copione: un primo tratto in linea (117 km) abbastanza movimentato prima di affrontare il consueto circuito di 16,2 km (da ripetere per 4 volte) nei dintorni della località d'arrivo. Ultimi 1000 metri insidiosi con i due settori di pavé di Rue de la Pépinière, intervallati da un tratto di strada pianeggiante che anticipa la breve rampa finale.
Poco dopo il via, si avvantaggiano in 6: il belga Michiel Coppens (Cofidis), il francese Adrien Maire (TDT-Unibet), gli olandesi Rindert Buiter (VolkerWessels) e Stijn Appel (BEAT), lo spagnolo Iker Mintegi (Euskaltel-Euskadi) e il tedesco Michael Schwartzmann (Free Palestine). I battistrada accumulano un vantaggio massimo di 4'50" ai -117 dall'arrivo. Nessun patema in gruppo, che serra i ranghi ancor prima di rientrare a Binche su iniziativa di Intermarché-Wanty, Lotto Dstny, Red Bull-BORA-Hansgrohe e Soudal-Quick Step. Un paio di episodi da segnalare prima di affrontare l'anello conclusivo: le cadute ai -94 del britannico Jim Brown (Free Palestine) e del ceco Matyáš Kopecký (Novo Nordisk) e un analogo incidente ai -78 per altri 5 uomini, tra i quali il belga Florian Vermeersch (Lotto Dstny) e lo spagnolo Jon Aberasturi (Euskaltel).
De Bondt e Covi provano invano ad anticipare il gruppo
Il sestetto di testa - ormai braccato dagli inseguitori - resiste fino all'inizio della seconda tornata: tutti insieme ai -45 dal traguardo. La tregua, però, è abbastanza fragile: ogni occasione è buona per provare ad attaccare. Il più intraprendente di tutti è il belga Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale), che ci prova tutto solo in due distinti momenti. L'attacco ai -40 riceve persino il benestare del gruppo, che concede all'ex campione nazionale in linea poco meno di 20" (-33 km) prima di rifarsi sotto. La lista degli audaci include anche un altro corridore di casa, Jasper Stuyven (Lidl-Trek) e gli italiani Filippo Baroncini (UAE Emirates) e Alessandro Covi (UAE): il piemontese tenta l'assolo nel corso del penultimo giro, accumulando poco meno di mezzo minuto (-23) su chi insegue, ma non c'è verso di sorprendere i velocisti. Che, di fatto, si assicurano lo sprint dopo aver prontamente respinto gli estremi affondi del danese Magnus Cort Nielsen (Uno-X Mobility) e del sudafricano Morné Van Niekerk (St.Michel-Auber-Mavic).
Grande fermento in testa al gruppo per preparare lo sprint, a cui non parteciperà il tedesco Pascal Ackermann (Free Palestine), tradito da un incidente meccanico ai -8,5. Lotto e Intermarché restano alla finestra, lasciando alla Alpecin-Deceuninck il compito di trainare il gruppo negli ultimi km. Una tattica a dir poco dissennata che - come vedremo tra poco - costringerà il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) a uscire anzitempo allo scoperto.
Ultimo km: il belga Danny Van Poppel (Red Bull-BORA-Hansgrohe) - al servizio del connazionale Jordi Meeus (Red Bull), tra i grossi delusi di giornata - allunga il plotone sul lastricato di Rue de la Pépinière, portandosi dietro il campione nazionale del Belgio Arnaud De Lie (Lotto Dstny), il già citato Philipsen, l'eritreo Biniam Girmay (Intermarché-Wanty) e l'italiano Vincenzo Albanese (Arkéa-B&B Hotels). Esaurita l'azione del figlio e fratello d'arte, tocca proprio a Philipsen prendere l'iniziativa: mancano ancora 300 metri quando il vincitore dell'ultima Sanremo lancia la sua progressione. Alle sue spalle, però, avanza De Lie, che accende la freccia senza alzarsi sui pedali e mette in riga Girmay e l'altro belga Milan Fretin (Cofidis), piazzando così il suo 7° centro dell'anno. Ormai esausto, Philipsen chiude 4° davanti al corridore di origini salernitane. Nelle retrovie, infine, il dominatore dell'ultimo Europeo: il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) ha ceduto la scena allo statunitense Luke Lamperti (Soudal), poi 6°. A dimostrazione che non è sempre domenica (e meno male, aggiungiamo noi).