Van der Poel: "Tadej ha fatto un attacco stupido, ma ha vinto perché è il più forte"
Le parole dei protagonisti del Campionato Mondiale di Ciclismo su Strada Uomini Élite
Tadej Pogačar (Slovenia) conquista il suo primo Campionato del Mondo con una spettacolare azione partita a 100 km dal traguardo. Lo sloveno, semplicemente troppo forte per la concorrenza, precede di 34" sul traguardo la medaglia d'argento Ben O'Connor (Australia), mentre Mathieu van der Poel (Olanda) regola un gruppetto all'inseguimento per la medaglia di bronzo.
Tadej Pogačar: “Ho fatto un attacco stupido, ma non ho mollato fino alla fine”
"Non ho ancora realizzato cosa significhi essere un Campione del Mondo. Non riesco a credere a ciò che è appena successo. Dopo una stagione come questa avevo addosso molta pressione: da parte mia, da parte della squadra. Siamo venuti qui per vincere, poi non so… La gara si è svolta piuttosto velocemente: c'era una fuga pericolosa davanti e io forse ho fatto un attacco stupido, ma fortunatamente Jan Tratnik è stato lì con me e poi non ho mai mollato fino alla fine. È una giornata incredibile, non riesco ancora a credere a ciò che è appena successo.
Il mio attacco non era pianificato, dovevamo tenere la corsa sotto controllo ma la gara è esplosa molto presto. Non so cosa stessi pensando, sono solo partito d'istinto e fortunatamente ce l'ho fatta. È stata molto dura, incredibile.
Volevo veramente tanto questa vittoria e questo titolo. Dopo molti anni passati a combattere per il Tour de France e altre gare non ho mai avuto il Mondiale come un chiaro obiettivo. Quest'anno è andato tutto bene, quindi dopo una stagione perfetta era veramente una grande aspirazione vincere il Mondiale e non riesco ancora a credere che sia successo. Devo ringraziare tutta la squadra, senza di loro sarebbe stato impossibile. Sono molto fiero della mia nazionale. Alla grande!"
Ben Healy: “Grazie Toms, avrei voluto fare di più”
"È stata durissima, ad essere sinceri. Grazie a Dio ero con Toms Skujiņš che era veramente forte oggi. Ho fatto quello che dovevo fare ma non ho avuto le gambe necessarie, quindi grazie Toms! Ho fatto quello che potevo: come ho detto lui aveva gambe migliori delle mie oggi. Speravo di poter contribuire un po' di più, magari saremmo riusciti a rimanere davanti ancora un po'. Ho provato a giocarmi le mie carte nel finale, ma non era destino, purtroppo. Sono molto felice di essere rimasto davanti con i grossi calibri. Ho dato tutto fino alla fine e ce l'ho quasi fatta, quindi non posso chiedere niente di più.
Cosa dire di Pogačar? È stato assolutamente folle, penso che nessuno si aspettasse un attacco a 100 km dall'arrivo".
Toms Skujiņš: “Non ho rimpianti, ci ho provato in tutti i modi”
"Non ho rimpianti. Ho fatto quello che potevo: ho preso la gara di petto e alla fine mi è mancato qualcosa. Quando
Tadej Pogačar è partito all'inizio era responsabilità del Belgio chiudere: hanno fatto un ritmo fortissimo per cercare di ricucire e di non farlo andare via così facilmente. Ma anche loro hanno avuto problemi a chiudere e il gruppo ha iniziato ad assottigliarsi. Ho visto Ben Healy e un britannico attaccare: li ho raggiunti e abbiamo lavorato bene insieme. Sfortunatamente io e Ben siamo rimasti soli abbastanza presto e c'era ancora molta strada da fare. Sapevo che sarebbe stato difficilissimo sia andare a prendere Tadej sia tenere distanti quelli che arrivavano da dietro, quindi ho pensato che se fossimo arrivati davanti ai 10 km dalla fine ce l'avremmo potuta fare. Ci hanno ripreso proprio sull'ultima salita e alla fine non potevo proprio andare più veloce di così.
Ho provato di tutto: prima dello sprint, dopo lo sprint! Oddio, non proprio dopo lo sprint… Prima dello sprint abbiamo attaccato più volte tutti, ma eravamo al limite e poi allo sprint è praticamente impossibile battere Mathieu van der Poel. Ben O'Connor ha fatto una grande mossa: non è solo stato fortunato, ma ha avuto un grande tempismo e ha letto bene la corsa. Alla fine con Mathieu sarebbe stato comunque difficile qualsiasi altro risultato".
Ben O'Connor: “Merito questo podio”
"Ero in buona compagnia sul podio! Mi sono comportato bene in un altro paio di corse quest'anno, quindi penso che sia un podio che mi merito e ne sono molto fiero, anche se davvero non me lo aspettavo, oggi. Ringrazio i miei compagni per avermi motivato, perché oggi non mi sentivo molto bene nei primi due giri: mi hanno fatto un discorsetto d'incoraggiamento per incitarmi. Ho avuto un ottimo tempismo per portarmi a casa il secondo posto, alla fine.
Volevo attaccare da dietro, perché se l'avessi fatto di lato mi avrebbero visto tutti quanti. Poi non so, è così che vanno le corse: tattiche, cose che non saprei come descrivere. Mi sono sentito in un grande momento e se te la senti di provare devi fare di tutto per arrivare fino in fondo. Sono un uomo molto felice.
Tadej ha la maglia, quindi non posso considerare la mia una vittoria. Per quanto mi riguarda posso dire che è un grandissimo risultato in una corsa di un giorno: non ne ho fatti molti in gare di questo tipo. Fare secondo nella gara di un giorno più importante dell'anno è una sensazione molto dolce.
Non mi vedrete al Lombardia: staccherò la spina, perché è stato un grande anno e questa è la ciliegina sulla torta".
Remco Evenepoel: “Era il massimo che potessi fare, oggi”
“Certo che sono rimasto sorpreso dall'attacco di Tadej Pogačar, è stato a 100 km dall'arrivo! Per chiunque altro sarebbe stata una mossa suicida e ad un certo punto lo è sembrato, perché stavamo tornando sotto nell'ultimo giro. Nel momento in cui siamo arrivati a 30” lui era in discesa quindi penso che, da quel momento in poi, lui abbia potuto tenere tranquillamente la testa della corsa. È stata una gara particolare: era una percorso in cui si stava bene a ruota, si riusciva a risparmiare di energia, ma ad un certo punto la corsa è esplosa e siamo andati 100 km a tutta. Penso che, per quanto mi riguarda, non avrei potuto fare di più. È stata una corsa molto esplosiva ed esigente. Non penso che sarei riuscito a battere allo sprint nessuno di quelli che erano nel gruppetto con me. Forse questo era il massimo che potessi fare, oggi".
Primož Roglič: “Fiero di essere parte di questo momento storico”
"Sono molto fiero di essere parte di questo momento storico. Penso che Tadej abbia seguito il suo istinto: partire da lontano spesso lo porta a vincere. È semplicemente incredibile. Di solito corriamo uno contro l'altro ma essere nella stessa squadra oggi è un piacere, come lo è essere parte di questa vittoria. Penso che prima ci godremo questa vittoria e poi penseremo alle nostre battaglie nelle classiche d'autunno in Italia".
Mathieu van der Poel: “Non dovevo dimostrare niente a nessuno. Fiero di questo bronzo”
"Sono felice, ma provato dalla corsa: è stata incredibilmente dura. Penso di poter essere molto soddisfatto della mia performance di oggi: credo sia stata una delle mie migliori in corse come questa. Sono fiero di questa medaglia di bronzo. Non sono qui per dimostrare niente a nessuno. Ci sono sempre molte opinioni su di me, ma so quello che faccio. Mi sono goduto il percorso verso questa gara: se mi preparo nel modo giusto posso anche fare buoni risultati in salita, ma oggi Tadej era su un altro livello.
Tutti hanno provato a lavorare per riprendere Pogačar, ma eravamo tutti al limite. È difficile spiegare quanto fosse dura questa corsa, già dai primi chilometri. L'attacco di Tadej a 100 km dall'arrivo è stato abbastanza inaspettato. Da quel momento in poi siamo andati a tutta fino all'arrivo. Ho pensato che partire così presto fosse una mossa abbastanza stupida, con le squadre dietro che avrebbero controllato: era il modo giusto per buttar via la maglia iridata. Ma alla fine ci ha fregato. Ha funzionato perché è il più forte. Non penso che dietro ci siamo guardati: eravamo abbastanza cotti alla fine, è lui ad essere stato incredibilmente forte oggi.
Non sono affatto deluso, nel gruppo in cui sono arrivato c'erano tanti scalatori: sono felice della mia performance. Ho attaccato sull'ultima salita perché volevo una medaglia, perché sapevo che qualcuno avrebbe attaccato per evitare la volata, come è successo. Sapevo di essere il più veloce allo sprint e che non avrei potuto rispondere a tutti gli attacchi che ci sarebbero stati. Alla fine ero solo concentrato sul prendere una medaglia, quindi sono felice di essere sul podio.
Non so da dove esca questa storia, ma il Lombardia non è mai stato nei miei programmi. Farò i Mondiali Gravel il prossimo weekend e quella sarà la mia ultima gara dell'anno".
Enric Mas: “Le prime cinque ore sono stato malissimo”
"Ad essere sincero le mie sensazioni sono state disastrose per le prime cinque ore di gara, poi ho iniziato a sentirmi sempre meglio. All'arrivo sono stato l'ultimo dello sprint come mi accade solito, ma la cosa buona è che le gambe ci sono. Eravamo lì per le medaglie. Congratulazioni a Tadej e agli altri sul podio.
Penso che Tadej abbia fatto una gara perfetta. Ad un certo punto pensavamo di poterlo riprendere perché eravamo a 35" da lui, ma poi ha preso altri 15" in 2 km. Ci siamo detti che avremmo dovuto correre per il secondo posto. Penso che Ben O'Connor abbia fatto benissimo, perché ha attaccato nel momento giusto. Sono comunque fiero della mia corsa".