Pelayo Sánchez commosso al termine della sesta tappa del Giro d'Italia 2024 ©SprintCycling
Giro d'Italia

Sánchez: puntavo questa tappa da inizio Giro. Pogačar: "Non ho pensato a tenere la rosa"

Le dichiarazioni dopo la sesta tappa. L'asturiano è euforico, lo sloveno asserisce di non voler tenere la rosa a tutti i costi, Alaphilippe accetta con sportività la sconfitta

La sesta tappa del Giro d'Italia 2024, da Viareggio a Rapolano Terme, è stata vinta da Pelayo Sánchez, che ha regolato Julian Alaphilippe e il campione australiano Luke Plapp. Dal gruppo in seguitore si è staccato Andrea Piccolo, che ha colto la quarta posizione. La maglia rosa è rimasta sulle spalle di Tadej Pogačar, la ciclamino resta a Jonathan Milan, la bianca a Cian Uijtdebroeks. Ecco le dichiarazioni di alcuni dei principali protagonisti della sesta frazione.

Pelayo Sánchez sul podio della sesta tappa del Giro d'Italia 2024 ©gettysport
Pelayo Sánchez sul podio della sesta tappa del Giro d'Italia 2024 ©gettysport

Pelayo Sánchez: “Pazzesco vincere qui, puntavo a questa tappa dall'inizio dell'anno”

"Non mi rendo ancora conto di quello che ho fatto. Sono senza parole. Dall’inizio del Giro, il piano era di risparmiare energie nelle prime tappe per oggi. Avevo in mente di vincere da una fuga, ma era difficile. Ho fatto del mio meglio per risparmiare energie in vista del finale cercando di rimanere calmo quando tutti attaccavano. Ho cercato di staccare Plapp e Alaphilippe, ma era impossibile. L’unico modo per vincere era dallo sprint. Ho sempre sognato di correre i Grandi Giri. L’anno scorso ho fatto la Vuelta con la Burgos-BH, ora è il mio primo Giro d’Italia. Vincere una tappa qui è semplicemente pazzesco“.

 Tadej Pogačar: “Se Plapp avesse preso la Rosa a noi sarebbe andato bene. Domani non penso a vincere”

"Per noi è stato perfetto che la fuga sia arrivata, perché non volevo spendere troppe energie sullo sterrato e sulle colline. Anche se Luke Plapp avesse conquistato la Maglia Rosa, a noi sarebbe andato bene. E’ stato piacevole correre di nuovo sui percorsi della Strade Bianche, il pubblico era di nuovo numeroso. Oggi avevo buone gambe e spero che lo siano anche domani per la cronometro. È un percorso interessante, non penso a vincere. Voglio solo sentirmi bene in bicicletta”.

Luke Plapp: “Ho pensato un po' alla classifica e un po' alla vittoria, ma era impossibile staccare Alaphilippe e Sánchez”

"È stata una giornata bizzarra", ha detto il campione Australiano a Eurosport. “I primi ottanta chilometri sono stati un vero caos. Ad un certo punto il gruppo era in controllo e sono riuscito ad andare in fuga. A proposito, è stato Kaden Groves a dare il via alla fuga. Era incredibile quanto fosse forte. Alla fine Plapp, che per un po' è stato virtualmente leader, si è ritrovato in testa con Alaphilippe e Sánchez. Noi tre abbiamo lavorato insieme abbastanza bene fino al traguardo, poi abbiamo giocato un po'. Ho guardato un po' al guadagno di tempo e per un po' alla vittoria di tappa, ma sapevo che Pogačar non avrebbe ceduto la maglia. In vista di domani ho cercato di risparmiare un po’, cercando di correre nel modo più efficiente possibile. Mi sentivo molto forte in salita, ma Alaphilippe e Sánchez erano brillanti. Quindi sapevo che sarebbe stato molto difficile andarsene, soprattutto su quelle salite brevi, io non sono veloce nello sprint. Quindi ho provato ad andarmene da lontano sugli sterrati, ma loro sono rimasti con me”.

Geraint Thomas: “L'obiettivo era stare fuori dai guai. Narváez avrebbe potuto provarci, ma non era il nostro fine primario”

"Non volevamo necessariamente tenere il passo della fuga. Abbiamo fatto bene come squadra oggi. Siamo stati davanti tutto il giorno e siamo riusciti a stare fuori dai guai, questo era l’obiettivo. Anche oggi sono stati tutti bravi. È stato particolarmente bello vedere che Thymen Arensmanstava bene. Se avessimo ripreso la fuga, Jhonatan Narváez avrebbe potuto provarci, ma non era il nostro obiettivo primario”.

Julian Alaphilippe: “Contento di come ho corso oggi, il Giro è ancora lungo”

"Sono contento di come ho corso oggi. È stata una corsa molto dura, ho dato il massimo fin dall'inizio. La mia squadra ha fatto un buon lavoro nei primi sessanta chilometri controllandola fino alla salita. È stato bello essere nel gruppo di testa e correre a tutto gas. Le mie congratulazioni al vincitore. All’inizio ci ho provato un paio di volte, ma ho subito capito che molti  altri corridori volevano attaccare. Quindi è stato meglio andare via insieme ad altri. Era "più facile" saltare lì. Era ancora dura, ma era davvero una questione di gambe. Per questo sono contento della mia gara, perché ho fatto tutto quello che potevo. Non mi pento di nulla: avrei preferito vincere, ma ho fatto del mio meglio. Il Giro è ancora lungo"

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Paolo Armentini
Inseguo sogni e utopie dal 1990. Non sapendo né correre, né scrivere, né insegnare, provo a fare le tre cose, sia mai che me ne esca una giusta.