
Geraint Thomas nuovo direttore dell'INEOS: "Non voglio una squadra di principesse"
L'ex ciclista britannico ha le idee chiare sul futuro della squadra e punta al Tour de France nel prossimo futuro
Geraint Thomas continua a far parte dell'INEOS, non come corridore, ma come Direttore di corsa. La squadra inglese ha voluto affidargli un incarico importante e l'ex vincitore del Tour de France ha risposto presente, confermando di avere grosse ambizioni.
Anzi, sembra essere deciso a puntare su linee guida ben chiare per riportare il team ai fasti di un tempo. Quali sono le sue intenzioni? Ecco le ultime dichiarazioni del neo dirigente.
Gli obiettivi di Thomas sul futuro INEOS
Thomas ha parlato della sua nuova carriera nel corso dell'ultima puntata di Watts Occurring, il podcast con Luke Rowe. Dopo aver confermato di essere stato scelto come Direttore di corsa dall'INEOS, ha poi approfondito gli obiettivi della squadra senza usare mezzi termini: “Non è un segreto, l'obiettivo primario è vincere di nuovo il Tour de France. Non sono ancora sicuro di quando accadrà, ma è la cosa da fare per ritornare ad avere una filosofia vincente. È così che abbiamo mantenuto alto il nostro livello dopo l'addio di uno sponsor come Sky, abbiamo vinto il Tour”.

Ovviamente, Geraint Thomas sa che, al momento, tra lui e l'obiettivo primario di INEOS c'è un ostacolo molto grande: Tadej Pogačar. Tuttavia, il nativo di Cardiff ha le idee chiare anche sullo sloveno: “Pogi non rimarrà in sella per sempre. Nell'arco di due/tre anni vogliamo essere tra i favoriti per la vittoria del Tour, con o senza Pogačar come avversario”.
L'impronta da dare alla squadra
Il classe 1986 ha parlato poi della mentalità che i ciclisti dovranno avere nella sua squadra: “Voglio aiutare i ragazzi a capire che una vita semplice è una vita al top per un atleta. Ti svegli, fai colazione, ti alleni, torni a casa, ti riposi quando ne senti il bisogno: tutto il tuo mondo deve essere semplice e pratico. Sembra facile, ma per tante persone in questo mondo non è così. Alcuni sono così indaffarati sulla carriera professionale, che si fanno prendere da pensieri stressanti e questi hanno un effetto negativo. Più la vita è semplice, meglio è per i corridori”.
Allo stesso tempo, Thomas vuole che i suoi ciclisti siano attivi e non passivi: ognuno di loro deve comprendere quali siano le priorità, per dare il meglio in gara e aiutare la squadra. Inoltre, il gallese ha chiarito che non ci sarà spazio per i ciclisti “iper-protetti” nel suo team: “Non voglio principesse nella mia squadra. Ognuno deve farsi carico delle proprie responsabilità e prepararsi per le conseguenze delle proprie scelte”. Evidentemente, Thomas non vuole ripetere il “caso Pidcock”, che ha destabilizzato la INEOS.
In ogni caso, Mister G è pronto per la sua nuova vita con il team britannico e sicuramente la sua esperienza nel peloton sarà utile per creare una cultura vincente, che sembra mancare da troppo tempo ormai. Bisognerà vedere se la sua “cura” avrà effetti positivi e se la sua influenza si farà sentire, anche in termini di ciclomercato.
