Corse

Arctic Race of Norway 2023 - Analisi del percorso

Nuovo appuntamento nel Circolo Polare Artico per quattro tappe, più o meno tutte con arrivi in vetta a strappi più o meno brevi; ogni giorno si può fare classifica e ovviamente occhio al vento

17.08.2023 07:17

L'Arctic Race è stata fin dalla nascita una corsa affascinante, con percorsi mossi ma non tremendi, spesso però resi molto esigenti dal maltempo e dal vento che sulle coste del Circolo Polare Artico. Quest'anno più del solito non ci sono tappe per velocisti puri e tutti gli arrivi sono posti fondamentalmente in salita. Il traguardo più impegnativo è senz'altro il terzo, mentre il finale complessivamente più interessante e decisivo sarà quello dell'ultima tappa a Capo Nord; tuttavia anche le prime due terminano in vetta a strappi più o meno semplici. 

 

Giovedì 17 agosto - 1a tappa: Kautokeino - Alta (171.0 km)

La prima tappa risulta subito una delle più intense, anche se allo stesso tempo è quello che ha il traguardo meno insidioso. Si parte con un tratto in linea di 130 fondamentalmente privo di salite, dove però potrebbe essere il vento a condizionare la corsa. Altimetricamente è il circuito finale il tratto più interessante con la tripla ascesa a Bossekop Summit (1.4 km al 4.6%) e al traguardo di Alta (circa 1.3 km al 3%). Non ci sono pendenze cattive e anche planimetricamente il circuito è lineare, quindi la cosa più plausibile sembra sia arrivare ad una volata a ranghi ristretti.

 

Venerdì 18 agosto - 2a tappa: Alta - Hammerfest (153.4 km)

La seconda tappa si corre interamente in linea, lontano dai centri abitati e più che mai esposta al vento. Le strane dinamiche che tradizionalmente caratterizzano questa corsa potrebbero anche far sì che il gruppo esploda sulle due salite non durissime di Sarves Summit e Stokkedalen Summit, la seconda delle quali posta a 111 km dal traguardo.Se invece il vento fosse calmo e i corridori riuscissero a dare un'impostazione standard, tutto è rimandato agli ultimi km, solo apparentemente semplici: tutti sul mare e lievemente ondulati, ma soprattutto con il traguardo posto subito dopo uno strappo di circa 1 km al 6% che termina a poche centinaia di metri dall'arrivp. Dunque stavolta lo strappo finale sarà più cattivo e ben più rilevante ai fini del successo di tappa.

 

Sabato 19 agosto - 3a tappa: Hammerfest - Havøysund summit (167 km)

Qua ci si inizia a giocare più che mai la vittoria finale, con il vero arrivo in salita di questi quattro giorni di gara. Dopo aver superato la semplice Skaidi Summit a circa un terzo di tappa, l'altimetria rimane semplice fino al finale, dove in meno di 40 km si superano 3 salite. La prima, Kirkedalen Summit, è la più lunga (4.1 km al 5.2%) e pur non essendo durissima, la media nasconde alcuni strappi più arcigni; poi segue Selvika Summit (ignorando i dati ufficiali, sono 3.8 km al 4.5%) spezzata di fatto in due diversi strappi con pendenze superiori al 10%. Infine si giunge ai piedi della salita finale, la più dura, un muro di 2.2 km al 10% dove si può fare la differenza e delineare una prima classifica.

 

Domenica 20 agosto - 4a tappa: Kvalsund - Nordkapp (171.4 km)

L'ultima tappa non arriva propriamente in salita, ma forse proprio per questo potrebbe essere la tappa decisiva. Le due ascese finali sono arcigne e poste in rapida successione, ottime per provare a muoversi anche in anticipo. In partenza si supera nuovamente la Skaidi Summit già scalata nella tappa precedente, poi ci si dirige lungomare verso Capo Nord, fino a raggiungere l'isola attraverso il tunnel sottomarino. Si entra nel vivo a circa 25 km dal traguardo, con la Skipsfjiord Summit; non ingannino i dati ufficiali: il GPM è posto dopo un lungo falsopiano posto in vetta ad una dura salita di 2.5 km all'8%, che offre ottimo terreno per attaccare. Da qui in poi il percorso è sempre nervoso e non concede respiro; infatti dopo la discesa un paio di zampellotti portano ai piedi dell'ultima dura salita, Vestfjordellet Summit, 3.1 km al 7.4% con punte in doppia cifra nella prima parte, ma più o meno cattiva fino al GPM. Dalla vetta mancano 6.4 km anche questi complicati: si percorre circa 1 km di altopiano, poi si scende fino a 3 km dal traguardo; la strada va subito in contropendenza per circa 1 km al 7%, altro ottimo trampolino di lancio; altra discesa fino alla flamme rouge e poi si sale ancora fino al traguardo con pendenze al 4/5%

Quale sport per le atlete transgender? Il ciclismo risponde così
La Jumbo non si ferma: arriva anche Tulett. Ackermann alla Israel, Mozzato rinnova
Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.