Tadej Pogacar soddisfatto nelle interviste post-gara © ASO
Professionisti

Il fatalismo di Pogacar sul Tourmalet: "Posso fare le valigie e andare a casa"

Le dichiarazioni dopo la sesta tappa del Tour. Per Tadej una vittoria che sa di sollievo, la strategia di Vingegaard si scontra con la forza dello sloveno. In casa Jumbo-Visma non si parla di sconfitta, anche Hindley soddisfatto

06.07.2023 18:32

Ecco le dichiarazioni post-gara di alcuni dei protagonisti di questa sesta tappa del Tour de France.

Tadej Pogacar: “Sul Tourmalet ho pensato che sarebbe andata a finire come ieri"

“Non direi che questa vittoria sia una vendetta, ma sicuramente è molto importante, mi sento sollevato dopo la brutta giornata di ieri. Onestamente dopo aver perso un minuto ero preoccupato, chi non lo sarebbe stato? Jonas ha mostrato una netta superiorità ieri. Quando oggi, sul Tourmalet, la Jumbo-Visma ha alzato il rimo ho pensato: “ecco, andrà a finire come ieri, posso fare le valigie e andare a casa”. Fortunatamente invece avevo buone gambe e sono riuscito a seguire Vingegaard, poi ho aspettato il momento giusto per attaccare. Credo che il ritardo dalla maglia gialla sia quasi perfetto, ci sarà grande battaglia”. Ed infine la dedica speciale alla fidanzata Urska Zigart, caduta e ritiratasi dal Giro Donne nella giornata di ieri: “mi ha dato grande forza”, conclude Tadej.

Jonas Vingegaard: “Abbiamo provato a testare nuovamente Tadej. Adesso sarà battaglia fino a Parigi”

“Innanzitutto sono contento di aver preso la maglia gialla, ma oggi devo fare i complimenti a Pogacar per come ha vinto, era molto forte e ha meritato. Volevamo provare a testare nuovamente le sue gambe oggi sperando di guadagnare ancora, ma a quanto pare stava molto meglio di ieri. Ora si apre una battaglia che arriverà fino a Parigi e non vedo l’ora di combattere. Io credo di essere nel giusto stato di forma, e posso contare su una squadra fortissima, che anche oggi ha lavorato alla perfezione.”

Jai Hindley: “Oggi giornata epica. So di aver fatto del mio meglio”

“Oggi è stata una giornata epica per me, indossando la maglia gialla su queste salite mitiche. Ho deciso di dare tutto, provando anche a seguire Vingegaard e Pogacar, ma dopo poco mi si è spenta la luce e ho dovuto cambiare strategia. La Jumbo-Visma ha affrontato il Tourmalet ad altissima velocità, sapevo che prima o poi sarebbe arrivato l’attacco e mi ero posizionato correttamente, ma semplicemente non riuscivo a stare in loro compagnia. So comunque di aver fatto del mio meglio.”

Sepp Kuss: “Siamo comunque felici di come ci siamo mossi oggi”

“Possiamo essere felici per come ci siamo mossi oggi, abbiamo provato il colpaccio e ha funzionato quasi tutto bene, poi Pogacar è stato il più forte e gli faccio i complimenti, ha fatto una grande azione. Avevamo deciso di affrontare il Tourmalet ad alta velocità solo se fossimo riusciti a mettere un uomo nella fuga, e quando Vingegaard ha saputo che c’era Van Aert all’attacco ci ha dato il via libera. Perdere secondi in classifica generale non è mai bello, ma quando scegli una strategia precisa come la nostra può far parte del gioco.”

Mattias Skjelmose: “Ho sofferto molto per la caduta di ieri”

“Onestamente non so se il crollo di oggi sia solo dovuto alla caduta di ieri, non credo che lo sapremo mai. Ho sofferto molto il dolore per la caduta, e dopo il Tourmalet sono rimasto da solo, ma sono comunque riuscito a riprendere il gruppo maglia gialla ai piedi della salita finale. Tuttavia per il grande sforzo fatto per rientrare mi sono staccato subito, e non ho avuto più energie da dare negli ultimi chilometri. Nel trasferimento avevo parlato con Vingegaard, che mi aveva anticipato che oggi aveva già pensato di attaccare.”

Felix Großschartner: “C’è stato un attimo di panico quando Tadej è rimasto isolato”

“La Jumbo-Visma è andata fortissimo sul Tourmalet, e quando Tadej è rimasto da solo con Kelderman e Kuss c’è stato un attimo di panico, poi per fortuna l’olandese ha finito presto il proprio lavoro. Poi abbiamo anche provato a tenere l’andatura alta per aiutare Adam Yates e restare vicini in caso qualcosa andasse male, ma fortunatamente non ce n’è stato bisogno.”

La crisi infinita del ciclismo tedesco
Tour de France, 7a tappa: la volata è già lanciata