
Tour de Suisse: successo allo sprint per Vincenzo Albanese
Il puncheur campano finalizza il lavoro della sua EF Education-EasyPost, anticipando Fabio Christen e Lewis Askey al traguardo; Romain Grégoire rimane in giallo
Vincenzo Albanese (EF Education-EasyPost) vince la seconda tappa del Tour de Suisse 2025: nel giorno dell'anniversario della morte di Gino Mader, il puncheur di Oliveto Citra è tornato al successo dopo quasi tre anni di digiuno, mettendosi alle spalle Fabio Christen (Q36.5) e Lewis Askey (Groupama-FDJ). In top10 anche Niccolò Buratti (Bahrain-Victorious), ottavo. Nessun cambiamento in classifica generale: comanda ancora Romain Gregoire (Groupama-FDJ), molto attivo agli sprint Tissot, dove guadagna però solo 1" sugli avversari per la lotta alla vittoria finale.
Tour de Suisse 2025, la cronaca della seconda tappa
Frazione di 177km da Aarau a Schwarzee: i primi 90km sono semplici e pianeggianti, nonostante qualche breve salitella. La prima asperità più importante è Riggisberg (circa 4.5km al 5%, più dura nei primi km), seguita da un tratto mosso in altopiano (dove è presente lo sprint intermedio di Schwarzenburg) che porta verso il GPM di Guggisberg (7.2km irregolari al 4.1%). Al termine di una lunga discesa i corridori affronteranno lo strappo Heitenried (GPM di 1.5km al 7.5%). Dopo la discesa, i due sprint del chilometro Tissot, poi una continua ascesa verso il traguardo, al quale si giunge superando due gradoni: prima Rechthalten (1.7km al 6.1%, max 12%); quindi, dopo 10km di altopiano si salirà ancora in modo irregolare per circa 5km al 3.3%, con scollinamento a 500m dall'arrivo, posto in lieve discesa.
Da un gruppo scosso da numerosi attacchi emergono, a 176km dal traguardo, Silvan Dillier (Alpecin-Deceuninck), Jonas Rutsch (Intermarché Wanty) e Mauro Schmid (Jayco-AlUla). Il peloton, guidato dalla RedBull-BORA concede inizialmente 2' ai fuggitivi, che si stabilizzano su 1'30" quando, a 92km dal traguardo, i battistrada sono costretti a fermarsi per un passaggio a livello chiuso. Nell'avvicinamento allo sprint intermedio di Schwarzenburg la testa del gruppo viene rilevata dal Team PicNic-PostNL per le chance di Pavel Bittner. Al traguardo volante passa per primo Rutsch su Schmid e Dillier, che poi perde le ruote della testa della corsa sulle prime pendenze del Guggisberg. Schmid scollina per primo dopo aver tirato per tutta la salita; ripreso Dillier, dal gruppo scatta la maglia rossa Felix Engelhardt (Jayco-AlUla), che va a raccogliere i punti rimasti al GPM.
Il vantaggio dei due battistrada si riduce a 40" sullo strappo di Heitenried: Schmid sopravanza ancora una volta Rutsch al GPM e ancora una volta Engelhardt scatta dal gruppo per cogliere i punti rimanenti, mentre in gruppo è la Tudor a fare il ritmo, tagliando fuori lo sprinter più pesante e pericoloso, Jordi Meeus (RedBull-BORA). La testa del peloton si riorganizza in vista dei due sprint del chilometro Tissot: Rutsch passa in testa al primo traguardo volante su Schmid, mentre la Groupama-FDJ lancia perfettamente Romain Grégoire per conquistare l'ultimo secondo rimanente. Passaggio a parti invertite al secondo traguardo volante per i battistrada, mentre dal gruppo sprinta Engelhardt, che nega ulteriori abbuoni a Grégoire. Il vantaggio del duo di testa rimane attorno ai 30", ma cala a 17" sulla salita di Rechthalten, dove Schmid stacca Rutsch, ma viene quasi ripreso dall'azione del suo compagno di squadra Engelhardt, che passa in seconda posizione al GPM.

Allo scollinamento attacca Fabio van den Bossche (Alpecin-Deceuninck), che si riporta su Schmid, ma i due vengono ripresi dopo poco dal gruppo tirato dalla EF Education-EasyPost. Le maglie rosa del team statunitense si portano in blocco in testa al gruppo compatto, poi affiancate dalla Lotto di Arnaud De Lie e dalla Q36.5 in vista dell'inizio dell'ultima ascesa verso il traguardo. Tutte le squadre sono schierate quando, a 2.8km dal traguardo, dal gruppo scatta di forza Jan Christen (UAE Team Emirates), che prende circa 100m sul peloton: la EF Education prova a richiudere, ma Christen rilancia. Il giovane svizzero però ha fatto male i calcoli, perché nell'ultimo km dal gruppo esce di forza Quinn Simmons (Lidl-Trek) che lo riprende e lo passa. Sul campione nazionale statunitense si riporta un trenino composto da Lewis Askey, Fabio Christen e Vincenzo Albanese: in quattro fanno il buco sul resto del gruppo, con Albanese che sprinta alzandosi sui pedali solo prima dell'ultima curva, che riesce a prendere in testa, tagliando il traguardo per primo in progressione. Seconda posizione per Fabio Christen, terzo Lewis Askey.