
Jean-René Bernaudeau contro la UAE e Politt: "Sono arroganti, è una sorta di casta"
Il direttore sportivo della TotalEnergies prende posizione contro l'atteggiamento di Politt durante le corse, giudicato troppo duro e aggressivo
Nils Politt, della UAE Team Emirates - XRG, è stato criticato sui social, negli ultimi giorni, per il suo atteggiamento giudicato troppo duro verso gli altri corridori. Durante questo Tour de France, infatti, il tedesco passa molte ore in testa al gruppo, ma le sue tecniche nel bloccare i tentativi di fuga e nel marcare gli attacchi, cercando di controllare il gruppo, sono state viste come esageratamente aggressive.
Bernaudeau alza la voce: "I grandi vogliono schiacciare i piccoli"
Nonostante il tedesco abbia difeso le sue strategie, anche esponenti importanti del mondo del ciclismo hanno preso posizione contro di lui, come l'ex corridore Thomas Voeckler. Non solo. Anche il direttore sportivo della TotalEnergies si è schierato apertamente contro Politt: "Concordo pienamente con Thomas. Esiste una sorta di casta, i grandi vogliono schiacciare i piccoli", ha dichiarato Jean-René Bernaudeau a RMC.
“Bisogna denunciarlo”, ha aggiunto il direttore sportivo, quando gli è stato chiesto un commento sull'inseguimento di Politt contro Alexandre Delettre, della TotalEnergies, che aveva attaccato in solitaria durante la 16esima tappa 16 sul Mont Ventoux. "Ognuno è libero, non indossiamo la stessa maglia. Non difendiamo gli stessi interessi. Se ci fosse un po’ di eleganza… L’importante oggi è che la corsa vada bene. Io non lo accetto. È indecente! E in più, è tutto filmato", ha sottolineato Bernaudeau.
"Nel mio caso, non succederebbe mai. È una mancanza di rispetto, senza nemmeno menzionare Pogacar. Un buon leader, sorridente, che vuole vincere il Tour. L’ho vissuto con Bernard Hinault. Gli eravamo intorno per proteggere il nostro leader. Loro invece sono arroganti con chi vuole semplicemente vivere il ciclismo. Confido che il loro manager rimetta le cose a posto".
Politt si difende: “Forse dobbiamo ancora imparare le nuove regole”

Dal canto suo il 31enne tedesco ha risposto alle critiche, questa mattina, spiegando che alcune delle sue azioni sono avvenute in momenti specifici e studiati, ovvero in frangenti in cui Tadej Pogacar e altri corridori si erano fermati per una "pausa pipì".
“Oh, non è stato nulla di speciale. Volevamo controllare la corsa e una fuga era andata via con 1’20” di vantaggio", ha detto Nils Politt a Sporza. "Tadej è la maglia gialla, e dopo di lui si è fermata metà del gruppo. Io e lui siamo stati i primi a rientrare, ma poi hanno ricominciato ad attaccare. Dietro c’erano ancora 30-40 corridori".
Il corridore originario di Colonia ha anche preso con una certa ironia le critiche ricevute: "Mi hanno sempre insegnato che quando la maglia gialla si ferma per urinare, nessuno attacca. Ma a quanto pare dobbiamo ancora imparare le nuove regole".