Il percorso come concepito fino a pochi giorni fa; in rosso le tappe in bilico
Giro d'Italia

Ombre a San Siro: le ultime sul Giro d'Italia 2026

La presentazione è ufficialmente fissata a Roma per il 1 dicembre, ma ci sono (o c'erano) questioni in sospeso come il riposo aggiuntivo e la tappa milanese; intanto spunta Corno alle Scale

12.11.2025 14:57

Le ultime giornate sono state intense: le indiscrezioni sul Giro d'Italia 2026 si susseguono con rapidità, spesso smentendosi dal giorno alla sera e rendendo assai complicato ricomporre il quadro. Se nella sostanza il percorso è pronto e si possono iniziare a ricostruire i dettagli delle singole tappe, rimangono alcune grandi questioni in sospeso. Cerchiamo di fare una correlata delle nuove certezze, ma anche dei molti dubbi ancora da sciogliere per completare il percorso del Giro che sarà presentato a Roma il prossimo 1 dicembre.

 

Il quadro delle montagne si compone

Sul fronte delle tappe decisive tutto inizia a sembrare più chiaro: le frazioni a 5 stelle saranno presumibilmente Pila, Carì e Alleghe, seppur tutte di lunghezza insolitamente bassa per il Giro d'Italia; il chilometraggio elevato dovrebbe spettare alla tappa di Piancavallo, per consentire di inserire qualche ascesa nella prima parte del percorso prima della doppia scalata conclusiva. La prima delle tre frazioni regine dovrebbe essere interamente valdostana, di quelle con partenza già in salita e senza respiro fin sul traguardo, dove un transito in Valpelline potrebbe consentire anche di risarcire in parte il taglio del Gran San Bernardo avvenuto nel 2023.

Altimetria ipotetica 16a tappa

La seconda sarà a sua volta tutta in territorio svizzero, tuttavia è difficile che si volga interamente in Canton Ticino considerando le scarse possibilità di tracciamento utilizzando un'unica valle. Visto che Vegni parla da settimane di alte vette, viene abbastanza logico immaginare un ampio giro con tre colli affascinanti, seppur non durissimi, come Lucomagno, Oberalp e San Gottardo, in alta quota ma solitamente già aperti e abbastanza facilmente gestibili alla fine di maggio. Qualche notizia in più arriva anche dalla tappa bellunese, che dovrebbe essere occasione per il solito “inchino” alla sede di Sportful, ricalcando anche in parte le strade della Granfondo omonima. Apparterrebbero a questa Duran e Staulanza da affrontare come preludio al Passo Giau che pare essere la Cima Coppi del prossimo Giro d'Italia. È abbastanza ovvio, anche senza attendere altre conferme che per tornare ad Alleghe si affronti subito dopo il Falzarego e lasciando a malapena 4 km di pianura per respirare prima dell'ultima salita, che essendo breve non dovrebbe nemmeno bloccare la corsa.

Altimetria ipotetica 19a tappa

A margine sottolineiamo come nuove voci confermino nella sostanza la tappa del Blockhaus per come la avevamo già presentata e alla quale si abbina un nuovo arrivo in salita alla domenica, ai piedi del Corno alle Scale, dove Gilberto Simone vinse nell'ormai lontano 2004. Si viene così a comporre, un po' come l'anno passato, un trittico di frazioni appenniniche importanti per la classifica prima del giorno di riposo: il Blockhaus sarà la prima grande sfida in montagna, dopo la quale i muri marchigiani verso il traguardo di Fermo potranno sconquassare ulteriormente la classifica; infine una frazione emiliana molto impegnativa con partenza dalla Romagna (Faenza sembra essere in pole-position) offrirebbe nuovo terreno di scontro fra i big. La salita al Corno alle Scale (la vediamo nel profilo ufficiale del 2004) è esplosiva e l'impennata degli ultimi 3 km la rende idonea per tattiche abbastanza attendiste e peraltro, a quanto sappiamo, non sarà abbinata ad altre salite dure sulle quali anticipare. Però al tempo stesso sarà una frazione tutto fuori che unipuerto e alla fine della prima settimana di corsa potrebbe comunque avere una rilevanza.

Dettaglio salita Corno alle Scale

 

Misteri irrisolti

Come accennavamo all'inizio ci sono alcune grandi questioni sulle quali girano voci molto contrastanti. La prima riguarda la Grande Partenza dalla Bulgaria: non c'è da temere che questa salti, ma rimane ancora in piedi la questione del giorno di riposo extra, di cui per regolamento RCS non può usufruire l'anno prossimo. Il tracciato disegnato al momento sulla carta prevede di partire il venerdì, fare il giorno di riposo al lunedì e ripartire da Catanzaro con una tappa in linea al martedì. Ma allo stesso tempo altre voci insistenti parlano dell'assenza del giorno di riposo con conseguente necessità di fare una cronometro a squadre a Catanzaro in serata, per alleggerire un lungo trasferimento da fare in meno di 24h. Il fatto che la Grande Partenza non sia ancora stata presentata, può essere una conferma del fatto che non c'è ancora certezza sulla possibilità di fare un giorno di riposo in più, il quale sarebbe possibile solo se l'UCI derogasse alla normativa.

Un altro piccolo grande mistero riguarda Milano. Già da tempo il sindaco Sala in persona aveva dichiarato di aver addirittura chiesto che il Giro d'Italia tornasse a chiudersi in città come avvenuto nella maggior parte delle edizioni. Sappiamo però che Roma ha rinnovato l'accordo e lo scenografico gran finale nella Città eterna continuerà a chiudere la Corsa Rosa. Secondo un articolo pubblicato la settimana scorsa da Il Giorno, Milano avrebbe la possibilità di ospitare una tappa del Giro con un circuito in zona San Siro, ma pagando 400000 euro, cifra che il comune non ha ancora stanziato; sempre nel solito articolo veniva detto che il comune di Milano avrebbe tempo fino al 15 dicembre per decidere, ma questo è altamente improbabile visto che la presentazione è già fissata all'inizio dello stesso mese. Milano è al momento sulla cartina del Giro alla penultima domenica, ma non c'è ancora certezza di questa frazione. Lo stesso circuito di San Siro sarebbe saltato, forse - ma ce lo stiamo solo immaginando - temendo che si svolgano partite del campionato di calcio che renderebbero impossibile la compresenza di due eventi così “ingombranti” nello stesso luogo.

Non meno misterioso è ciò che sta accadendo all'inizio dell'ultima settimana: la tappa di Carì, di cui già abbiamo parlato, è programmata in teoria dopo l'ultimo giorno di riposo. Tuttavia il trasferimento per la partenza del giorno dopo, che al momento sarebbe Cassano d'Adda, appare davvero impegnativo, più di quello da Milano a Bellinzona. Ecco che immaginarsi il giorno di riposo al martedì (cosa già avvenuta nel 2021) avrebbe un senso. Non meno misteriosa è la tappa che, appunto, da Cassano d'Adda avrebbe dovuto portare a Madonna di Campiglio. A quanto pare l'arrivo sarebbe saltato a favore di un'altra località trentina e con esso anche la partenza da Pinzolo all'indomani. Una delle fonti che ci ha lanciato questa notizia ce l'ha peraltro indicata come la frazione pensata all'indomani del giorno di riposo, che quindi sarebbe in effetti di martedì; sempre dalla stessa voce, la partenza della tappa sembrerebbe essere stata spostata a Bergamo, informazione che cozza con articoli della stampa locale che invece parlavano dell'assenza del Giro per l'anno seguente.

È possibile che queste questioni siano state risolte in queste ore, un attimo prima di aprire le procedure di accredito per la presentazione del 1 dicembre. Fatto sta che ancora, quantomeno ai comuni mortali, la situazione appare incerta in molti passaggi. D'altronde che questo Giro stia ponendo molti grattacapi a RCS Sport lo si vede anche dal disegno un po' sclerotico della planimetria che si va componendo tra la fine della seconda settimana e l'inizio dell'ultima.

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.