Laurenz Rex azzarda ad alzare le mani in vista del traguardo di Dour @Intermarché - Wanty
Professionisti

Le Samyn, arriva la prima (sofferta) vittoria di Laurenz Rex

Primo successo in carriera per il ventiquattrenne belga che vince in volata davanti a Morgado e Biermans, rischiando di farsi battere al fotofinish alzando troppo presto le braccia

27.02.2024 18:13

Siamo nell'epoca del tutto e subito, dei neoprofessionisti diciannovenni che vincono al debutto. Ma tutto sommato questa non deve essere l'unica chiave di lettura di un ciclismo che ancora consente di sbocciare un po' più in avanti con l'età. È il caso probabilmente di Laurenz Rex (Intermarché - Wanty), classe ‘99 nato a dicembre, che avendo compiuto da poco 24 anni giunge solo oggi al primo successo in carriera. Il comunque giovane belga vince lo sprint - e rischia di buttarlo via esultando troppo presto - al termine de Le Samyn, gara cattiva ma non durissima e sempre difficile da interpretare, in cui il ragazzo si era già mosso anche da lontano prima di regolare il gruppo sul rettilineo finale. Passato professionista nel 2021 alla Bingoal, pur senza comparire negli ordini d’arrivo era stato in grado di chiudere al 21° posto la Parigi-Roubaix, fatto certamente non banale, anche se meno appariscente dei successi dei veri fenomeni. L'Inferno del nord si è confermato la sua corsa l'anno passato, quando Rex è giunto 9° alla sua seconda partecipazione. Quest'anno sembra essere nel pieno di un nuovo salto di qualità che gli aveva già permesso di arrivare 6° alla Omloop Het Nieuwsblad di sabato. 

Laurenz Rex

Laurenz Rex in attesa del verdetto del fotofinish @Intermarché - Wanty
 

Le Samyn 2024, la cronaca della corsa

Buona parte della gara è stata animata da un drappello di fuggitivi della prima ora, partiti dopo appena una decina di km: Miguel Ángel Fernandez (Equipo Kern Pharma), Martijn Budding (TDT - Unibet Cycling Team), Enrico Dhaeye (Philippe Wagner/Bazin), Stijn Daemen (VolkerWessels Cycling Team) e
Kévin Avoine (Van Rysel - Roubaix). Su di loro avevano provato a riportarsi senza successo Rotem Tene (Free Palestine Academy) e Boris Romers (Metec - SOLARWATT p/b Mantel). La corsa si è animata dopo l'ingresso nel circuito conclusivo con una prima azione di Tim Marsman (Metec) e Jelle Johannink (TDT - Unibet) a 83 km dal traguardo; i distacchi hanno iniziato a ridursi sensibilmente e a 70 km dal traguardo ha provato a muoversi anche il primo nome importante, Anthony Turgis (TotalEnergies). Nei km successivi Johannink staccava Marsman e rientrava da solo sui cinque al comando, mentre Turgis e lo stesso Marsman venivano riassorbiti dal gruppo, su cui cercava di fare selezione la Uno-X Mobility. Dal gruppo hanno continuato a muoversi corridori a più riprese e a 57 km dalla fine sulla fuga, ormai appena 20" più avanti, si sono riportati anche Timothy Dupont (Tarteletto - Isorex) e Ceriel Desal (Bingoal WB), che hanno dato nuovo slancio al tentativo, ma solo per poco: a 50 km dall'arrivo il gruppo era ridotto nelle unità ma compatto.

 

Tanti attacchi mai risolutivi

Dopo questa prima fase molto intensa, il gruppo si è vistosamente rilassato e ne ha approfittato Jonas Rickaert (Alpecin - Deceuninck) che ha preso subito margine, arrivando ad avere ben 40" di vantaggio in appena 5 km. Sul duro pavè di Chemin de Wihéries ha provato il forcing Amaury Capiot (Arkéa - B&B Hotels), risultando il primo di tanti che hanno cercato di portar via un'azione senza riuscirci. Più avanti si sono mossi Pavel Bittner (Team dsm-firmenich PostNL) e Thomas Gachignard (TotalEnergies) che a 36 km dal traguardo si sono riportati su Rickaert formando un interessante terzetto. Poco dopo è avvenuto forse il fatto più importante di tutta la corsa, ovvero la foratura del grande favorito Arnaud De Lie (Lotto Dstny), che poi è scivolato mentre cercava di rientrare in mezzo alle ammiraglie: dopo la caduta il campioncino belga ha esitato a ripartire perdendo tempo a sbracciarsi e lamentarsi apparentemente senza una ragione sensata, infine è ripartito per fermarsi al bus della squadra dopo essere transitato dal traguardo.

Al suono della campana Bittner e Gachignard erano soli al comando, dopo che a Rickaert si era spenta la lampadina; dietro ci sono stati altri tentativi velleitari, mentre una maxi-caduta ha spezzato il gruppo e tolto dai giochi un altro nome importante: Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team). L'ultimo passaggio dallo Chemin de Wihéries è stato colpevole della foratura di Bittner, segnando il destino anche di Gachignard, così il gruppo si ritrovava compatto ad una quindicina di km dal traguardo, con 30 corridori a giocarsi il successo.

A questo punto si sono susseguiti molti tentativi poco proficui, che vedono protagonisti tra gli altri ancora Turgis, Hugo Hofstetter (Free Palestine) e Laurence Pithie (Groupama - FDJ), forse l'unico ad evadere dal gruppo, ma ripreso comunque in breve tempo. Inutile è stato anche il forcing messo in piedi dalla Uno-X Mobility sull'ultimo tosto settore di pietre di Rue de Belle Vue, dopo il quale sono rimasti ancora 30 corridori a giocarsi la volata. Laurenz Rex è risultato nettamente il più veloce, ma, come accennavamo più su, ha esultato un attimo troppo presto, rischiando di farsi inforcare da António Morgado (UAE Team Emirates), autore di un magistrale colpo di reni. Dopo lunghi minuti di attesa è arrivata l'ufficialità del primo successo in carriera del belga, che per la tanta tensione e i sensi di colpa si è decisamente trattenuto nei festeggiamenti.

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