Van Anrooij impegnata a Zonhoven tra le migliaia di spettatori © UCI World Cup
Ciclocross

Van Anrooij dà spettacolo a Zonhoven

Nella località belga del Limburgo Shirin regala momenti di grande ciclocross districandosi nelle difficoltà sabbiose di De Kuil. Sconfitta la battagliera Pieterse, Van Empel terza nonostante le numerose difficoltà

08.01.2023 15:10

Nel 2020 fu assente a causa della pandemia, nel 2021 tornò ma in una collocazione poco favorevole nel calendario. Finalmente in questo 2022-2023 l'iconica prova di Zonhoven trova spazio nel periodo centrale della stagione e può decisamente vantare un parterre di quelli d'eccellenza favorita dall'esser tappa della Coppa del Mondo, la dodicesima su quattordici nonché l'ultima in Belgio. Per quest'edizione Flanders Classic ha deciso di ridisegnare il percorso e di cambiarlo nel profondo; non più un solo passaggio in "De Kuil", ma ben tre. Innanzitutto va segnalata l'assenza della lunga e ripida salita che portava fuori dal famosissimo pozzo e che esaltava le doti da stambecco di alcuni crossisti, sostituita da una spettacolare discesa più contropendenza sulla sabbia, uno dei passaggi tecnicamente più esigenti e spettacolari della stagione. Infine, a concludere l'esperienza nel De Kuil, una breve discesa e risalita che porta verso la brughiera. Anche in questo tratto però il tracciato appare completamente diverso rispetto al solito; dopo l'irremovibile segmento a “V” che ogni anno mette in difficoltà qualche protagonista non c'è più il lunghissimo tratto erboso e scorrevole in leggera discesa, bensì altri due passaggi sulla sabbia che portano al secondo box (il primo è intermedio tra la prima e seconda discesa nel pozzo) e successivamente al traguardo. Solamente le ultime tre curve sull'erba ricalcano quelle “classiche”.

Come detto Zonhoven quest'anno è la dodicesima frazione della CDM e allora ecco che al via si presentano come per magia tutte e tre le fantastiche 2002 che finora nelle gare natalizie si erano evitate, rinviando la sfida proprio alla giornata di oggi. Tra le tre non c'è una chiara e netta favorita. Fem van Empel, la quale ha ormai in cassaforte la generale di Coppa, è forse quella con più gamba e nella miglior condizione, insomma la crossista con più watt da sprigionare, ma la tecnica di Puck Pieterse e il clamoroso feeling con la sabbia di Shirin van Anrooij dimostrato anche a Koksijde rendono la sfida odierna potenzialmente equilibratissima. Difficilmente qualcun'altra potrà mettersi in mezzo tra queste tre, ma per la top five la lotta sarà aperta. Ceylin Del Carmen Alvarado spera nel suo grande rapporto con la sabbia, Lucinda Brand sulla propria condizione in crescita, Annemarie Worst su una ripresa piuttosto improbabile dopo le recenti batoste. Attenzione però anche a Kata Blanka Vas, costantemente vicina alla top 5 ma mai al podio, a Inge van der Heijden, una delle crossiste che più si esaltano quando trovano la sabbia, e a Sanne Cant, campionessa belga che dopo la pausa è tornata decisamente più in forma. A tutte loro si aggiunge l'iridata Marianne Vos e per lei l'incognita è più legata a come si comporterà tecnicamente che alla sua forma, che sembra buona ma non ancora ottima.

La partenza è subito decisiva perché soprattutto in un percorso del genere è importante tuffarsi in De Kuil nelle primissime posizioni. Tutte ne sono consapevoli, eppure Van Empel è comunque la più veloce, seguita Brand e Pieterse, la quale però effettua il sorpasso sulla portacolori Baloise proprio prima della picchiata iniziale. In quarta piazza riesce ancora una volta a partir bene a dispetto delle proprie caratteristiche Van Anrooij, la quale evidentemente sente particolarmente la gara e non vuole rincorrere le due rivali. Appena arrivate sulla sabbia ecco che giungono anche le prime sorprese: Van Empel non riesce a controllare la bici in discesa, il manubrio va per i fatti suoi e la leader di CDM finisce per terra prendendo anche un colpo non da poco. Un po' rintontita dalla caduta riprende la bici e sale in sella, ma già una quindicina di altre atlete l'hanno sorpassata. Dietro di lei anche Zoe Backstedt si ribalta e inizia la propria esperienza con De Kuil con una capriola. 

Davanti intanto prova l'attacco Pieterse, mentre Van Anrooij la tiene a tiro con a ruota Brand. Sulla contropendenza Puck scivola e perde terreno, venendo raggiunta da un'impeccabile Shirin, la quale si è già disfatta della presenza della compagna di squadra. Le due guadagnano ben presto un margine cospicuo su tutte le altre, a partire da Brand e dalle due grandi amanti della sabbia Alvarado e van der Heijden. Anche Van Empel rimonta subito posizioni ma sulla contropendenza in questione mette di nuovo il sedere sulla sabbia, perdendo altri preziosi secondi e dimostrando se ve ne fosse ancora bisogno dopo Koksijde di soffrire terribilmente le discese sabbiose. La portacolori Jumbo, ormai sconfortata, riparte molto amareggiata: è già fuori gara per il successo dopo neanche mezzo giro. Le due sue coetanee davanti intanto proseguono di buona leva sotto la spinta di Van Anrooij e al traguardo hanno ben 23" di margine su Brand e oltre mezzo minuto sulla coppia Alvarado-Van der Heijden, ormai messa nel mirino da Van Empel, la quale è comunque integra fisicamente e può ancora puntare al podio. Disperse tutte le altre a partire da Vas, la campionessa del mondo Vos sfila nelle retrovie.

Pieterse tenta di forzare il passo nel primo passaggio della seconda tornata ma Van Anrooij risponde presente e la sorpassa dopo i box, appena prima della contropendenza che ha dimostrato di adorare nel primo giro. Proprio qui si decide la gara; le linee di Shirin sono perfette, la sua guida è ottima, Puck è messa sotto pressione e sbaglia nuovamente, cadendo per la seconda volta su due nel segmento più complicato dell'intero tracciato. L'atleta della Alpecin, ottima biker per altro, reagisce meglio che può ma contro il ritmo forsennato e costante di Van Anrooij non c'è nulla da fare. Già a Koksijde Shirin aveva evidenziato un passo gara al limite del sostenibile persino per un motore come quello di Van Empel, a questo la neerlandese aggiunge anche una perfezione nella scelta delle linee ed una capacità nel rimanere nelle canaline giuste che ha pochi pari (forse solo Van der Poel e Sweeck) nell'intero panorama crossistico, uomini compresi. 

A metà gara, cioè fine terzo giro, Pieterse paga 23" dalla battistrada e a meno di imprevisti come sfortune meccaniche e forature o errori, sempre possibili sull'ostico circuito di Zonhoven, l'atleta di Sven Nys ha in pugno il quinto successo in poco più di due settimane, un avvicinamento impeccabile al NK (campionato dei Paesi Bassi). Nella battaglia per il podio Van Empel ha abbastanza facilmente la meglio su Van der Heijden, anche più resistente di Alvarado e Brand al ritorno della capoclassifica. Fem fatica molto in tutti i tratti tecnici e preferisce spesso e volentieri scendere di bici per evitare rischi e percorrere lunghi segmenti a piedi, fondamentale nel quale è per distacco la migliore al mondo, proprio come il nuovo compagno di squadra Van Aert al maschile. Tuttavia quando si tratta solamente di spingere lungo i rettilinei scorrevoli il suo margine sulle avversarie è talmente ampio che Van Empel scava giro dopo un giro un solco enorme nei confronti di Van der Heijden, Alvarado e Brand, intente a lottare per il quarto posto.

Inge viene raggiunta da Ceylin alla fine della quarta tornata e nel quinto giro, dopo un breve duello con un emozionante spalla a spalla sulla contropendenza di De Kuil, la caraibica ha la meglio sulla connazionale, sempre più appesantita (in parte a causa della prova di ieri a Gullegem in cui solamente lei e proprio Alvarado tra le protaginiste odierne han preso il via). Alvarado non può dormir sonni tranquilli perché dietro di lei compare come un'ombra al suono della campana Lucinda Brand, più fresca di Ceylin e lanciata in forte rimonta dopo un paio di giri più complicati. Alvarado riesce a tenerla dietro di mestiere e sfruttando la tecnica durante i passaggi su De Kuil, ma non appena uscite dal pozzo Brand scatena tutta la propria potenza sui pedali e in un solo momento sorpassa e stacca Ceylin, subito arresasi all'inevitabile.

Davanti, dopo oltre 50 minuti di pura perfezione, Van Anrooij taglia vincente il traguardo, confermandosi decisamente la migliore donna al mondo sulla sabbia e con margine sulla seconda. Il distacco nei confronti di Pieterse non è di poco conto: ben 37", guadagnati in praticamente ogni tratto del circuito, una superiorità netta e incontrovertibile. Van Empel chiude terza a 54", un gap nemmeno troppo ampio considerando le mille difficoltà di Fem e che non fa altro che confermare l'enorme quantità di watt a disposizione di questa straordinaria atleta. Ad una settimana dal campionato nazionale le gerarchie in casa dei Paesi Bassi non sono ancora ben chiare, quel che è certo è che tutte e tre le 2002 potrebbero contendersi la maglia che al momento è di Vos. C'è da augurarsi soprattutto che Van Anrooij e Pieterse si decidano a fare il passo definitivo e, come Van Empel prima di Namur, scelgano la categoria élite per i Mondiali di Hoogerheide; al momento, infatti, entrambe appartengono ancora alla categoria U23 e non potrebbero dunque rivaleggiare con la campionessa europea e le altre fuoriclasse del ciclocross per la maglia iridata. 
Tornando alla classifica finale, Brand è quarta a 1'46", Alvarado quinta a 2'10" e Van der Heijden sesta a 2'27". Per Inge un buon risultato dopo l'inspiegabile blackout di Koksijde. Dietro di lei conclude la compagna Worst, settima a 2'41" dopo aver completato una discreta rimonta nel finale. Vas è ottava a 2'59" e precede la giovane campionessa francese Line Burquier, nona a 3'35", e Laura Verdonschot, la quale ottiene l'ennesima top ten sulla sabbia a 3'41" dalla vincitrice. Sarà un peccato vederla sparire nuovamente a partire dalla prossima gara su superficie differente da questa.
Appena fuori dalla top ten Cant resiste in volata al ritorno di Vos, ben ripresasi nella seconda metà di corsa. Tra le italiane al via uniche non doppiate Eva Lechner, ventesima a 6'40", e Francesca Baroni, ventitreesima a 7'22".

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