Donne Élite

Valencia, Bastianelli si prende le chiavi della città. 2a Balsamo, Setmana a Van Vleuten su Ludwig e Cavalli

20.02.2022 15:41

L'ha vinta Annemiek Van Vleuten, ma la Setmana Valenciana terminata oggi nella città capoluogo della regione è stata anche molto italiana: due vittorie di tappa con Elisa Balsamo il primo giorno e Marta Bastianelli l'ultimo, Soraya Paladin che è stata leader per 24 ore, Erica Magnaldi che ha vinto la classifica Gpm, Marta Cavalli che ha fatto una bellissima classifica chiudendo al terzo posto, la fotografia che viene dal tepore preprimaverile della Spagna meridionale è quella di un movimento in salute, composto da atlete giovani o esperte (guardatele Marta ed Elisa nella foto, una accanto all'altra) ma ugualmente vincenti, capaci di giocarsela un po' su tutti i terreni.

Marta Bastianelli, poi: 15 giorni fa si imponeva nella Vuelta CV Feminas, ideale antipasto in linea rispetto alla Setmana vera e propria; oggi si ripete nella frazione conclusiva della breve corsa a tappe; piccolo fattore casuale, entrambi i traguardi erano a Valencia, una città in cui a questo punto la 34enne laziale potrà prendersi un pied-a-terre... se le porta così bene, tanto vale insistere. Ma a parte le boutade, conforta vedere una Marta tanto in palla in vista di quelle che saranno le classiche di primavera.

Quarta e ultima tappa della Volta Comunitat Valenciana Femines, la Sagunt-Valencia di 118 km, permetteva teoriche possibilità di attaccare la leadership (in ogni caso saldissima) di Annemiek Van Vleuten; qualcuna in effetti ci ha provato, come vedremo. La frazione è partita ad alta velocità, con un tentativo di fuga a tre con Teuntje Beekhuis (Jumbo-Visma), Emma Langley (EF Education-TIBCO) e Mieke Kröger (Human Powered Health) che è durato nemmeno 10 km e con l'attesa di un'azione che rompesse l'equilibrio. Una seconda fuga ha avuto effettivo spazio, partite ai -79 Lija Laizane (Eneicat-RBH Global) e Danielle Shrosbree (CAMS-Basso), ai -70 le due hanno toccato il vantaggio massimo di 1'10", quindi dal gruppo è uscita tutta sola Grace Brown (FDJ Nouvelle-Aquitaine) ai -63 ed è riuscita a riprendere la coppia di testa; poi Shrosbree è caduta e le altre due hanno proseguito insieme fino all'inizio dell'Alto de l'Oronet, salita sulle cui prime rampe (-37) la Brown ha mollato la compagnia della Laizane.

L'australiana ha dato tutto sulla salita, l'utopia era quella di ribaltare la corsa partendo dai 2'31" di ritardo che alla partenza relegavano Grace al quarto posto della generale. Lo sforzo ha prodotto un ulteriore guadagno dell'attaccante che è riuscita a portare il proprio vantaggio fino a un minuto e mezzo. Ma dietro la Movistar di Annemiek Van Vleuten controllava senza eccessivi affanni, il gruppo ha perso parecchi pezzi lungo la salita ma è comunque arrivato in cima senza sussulti; al Gpm dei -30 Erica Magnaldi (UAE ADQ) è sprintata per seconda, mettendo così in cassaforte la maglia di migliore scalatrice.

In discesa il plotone ha cominciato a riavvicinare la Brown, con le squadre delle ruote veloci presenti che naturalmente hanno dato crescente impulso all'azione, man mano che da dietro rientravano nuove gregarie, sicché un po' malinconicamente, secondo in meno dopo secondo in meno, l'attacco di Grace è sfumato, fino al momento in cui è stata raggiunta ai -8.

In volata la UAE ADQ si è mossa bene e ha lanciato verso il successo Marta Bastianelli, bravissima a precedere a centro strada Elisa Balsamo che veniva alla sinistra della laziale. L'iridata della Trek-Segafredo non è riuscita a superare la collega e stavolta si accontenta del secondo posto. Terza ha chiuso Susanne Anderson (Uno-X), Georgia Baker (BikeExchange-Jayco), Sarah Roy (Canyon//SRAM Racing), Silvia Zanardi (Bepink), Karlijn Swinkels (Jumbo), Valentine Fortin (Cofidis), Lorena Wiebes (DSM) e Martina Alzini (Cofidis).

La generale, influenzata da un buco di 5" al traguardo che fa perdere qualche posizione - rispettivamente una e tre - a Grace Brown e Mavi García (UAE), si chiude con la vittoria di Annemiek Van Vleuten con 1' su Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ), 1'57" su Marta Cavalli (FDJ), 2'29" su Ellen Van Dijk (Trek) e Grace Brown, 2'35" su Katarzyna Niewiadoma (Canyon), 2'36" su Elise Chabbey (Canyon), 2'38" su Zanardi e García, 2'46" su Juliette Labous (DSM).

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!