Mikkel Bjerg vince la quarta tappa del Delfinato 2023 © Getty Images
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Finalmente Bjerg! Sue crono e maglia gialla al Delfinato

Il danese della UAE vince la cronometro del Delfinato su Vingegaard e Cavagna, a lui anche il simbolo del primato strappato a Laporte. Tra i big bene Yates e O'Connor, male Carapaz

07.06.2023 16:57

I 3 titoli mondiali a cronometro vinti nella categoria under23 non mentono. Nonostante Mikkel Bjerg venga sempre più frequentemente utilizzato dalla sua UAE Emirates come semplice gregario di pianura restando per lunghi tratti in testa alla corsa a fare il ritmo, il danese dimostra con la vittoria di oggi, grazie ad una super rimonta nella seconda metà di gara, di essere uno dei migliori specialisti in circolazione delle prove contro il tempo. L’unico che riesce ad avvicinarsi al suo tempo è il connazionale Jonas Vingegaard, che mette le cose in chiaro con i rivali per la classifica generale guadagnando un bel bottino di secondi in vista delle montagne di questo Delfinato.

La cronometro odierna, l’unica di questo Delfinato è decisamente lunga per gli standard del ciclismo attuale, visti i 31,1 km in programma. Il percorso di giornata è molto mosso e tortuoso, pur senza pendenze proibitive nei tratti in salita previsti. L’ascesa inizia subito dopo la partenza, con i 2 km al 4/5% del Col de la Croix Couverte, seguiti da discesa e pianura prima dei 9 km finali con pendenza media del 2% e tratti al 4/5%).

Poiché la classifica generale si presenta già abbastanza allungata nelle ultime posizioni, sin dai primi corridori partenti in questa cronometro troviamo ottimi pedalatori e potenziali favoriti per la tappa di oggi. Un primo tempo notevole fatto registrare al traguardo è quello dell’irlandese Ryan Mullen (Bora-Hansgrohe), che ferma il cronometro a 39’23”, restando al comando per circa mezz’ora. La sua buona prestazione viene però surclassata da Jonathan Castrovejo (Ineos Grenadiers), che abbassa di quasi un minuto il miglior tempo concludendo in 38’33” la propria prova. A breve distanza arriva anche Luke Durbridge (Jayco-AlUla) che si piazza in seconda posizione provvisoria.

Il primato del veterano spagnolo sembra in grado di resistere a lungo, almeno fino all’arrivo sul traguardo di due dei grandi favoriti di giornata: Nelson Oliveira (Movistar) e soprattutto Rémi Cavagna (Soudal-Quick Step), che demolisce nei vari intermedi il miglior tempo di Castroviejo e si porta in testa con un eccellente tempo di 37’55” che si prospetta difficile da battere per chiunque voglia vincere quest’oggi. Terminate le partenze degli specialisti viene quindi il turno dei primi uomini di classifica, tra cui si distinguono le buone prove di Ben O’Connor (AG2R Citroën) ed Adam Yates (UAE Emirates). Il record di Cavagna al primo intermedio viene invece superato da Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), attesissimo quest’oggi e intenzionato a correre a tutta questa cronometro.

Il vincitore dell’ultimo Tour de France prosegue la propria prova giocandosi la vittoria sul filo dei secondi, mentre un sorprendente Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) taglia il traguardo in 38’36”. Una grandissima sorpresa arriva però soprattutto da Mikkel Bjerg (UAE Emirates), partito abbastanza piano ma autore di una eccezionale rimonta con cui si porta in testa battendo di 27” il tempo di Cavagna. La seconda parte di prova del danese è stata talmente perfetta che anche uno scatenato Vingegaard deve accomodarsi in seconda posizione provvisoria: per la vittoria di tappa i giochi sembrano ormai fatti. Si aprono ora i conti per la Maglia Gialla, e visto che il leader Laporte giunge sul traguardo con 1’50” di ritardo, il simbolo del primato va sulle spalle dello stesso Bjerg.

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Domani si correrà la quinta tappa di questo Critérium du Dauphiné, con partenza da Cormoranche-sur-Saône ed arrivo a Salins-les-Bains per un totale di 191 km. Si tratta di una frazione di raccordo, che collega le prime tre tappe più semplici, seguite dalla cronometro, alle ultime tre frazioni di montagna. Tuttavia il profilo altimetrico potrebbe anche indurre qualche uomo di classifica attardato in classifica generale a provare a muoversi per testare la condizione, viste le difficoltà nel finale della Côte d'Ivory (2.3 km al 5.9%) e soprattutto la Côte de Thésy (3.6 km all'8.9%).

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