Otto atlete della Roland già in ritiro al El Salvador ©Roland
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Miniera di punti UCI a El Salvador: La Roland è l'unica World Tour alle corse del suo manager

Rubén Contreras, GM della squadra WWT svizzera, è tra gli organizzatori delle corse in programma dal 4 al 13 marzo. In palio più punti di qualsiasi gara di un giorno

03.03.2024 10:00

Nel 2005 la vinse Edita Pučinskaitė, nel 2007 la quasi cinquantenne Jeannie Longo salì sul podio, e l’anno successivo una giovane ma già affermata Marianne Vos vinse le prime tre tappe e arrivò seconda in classifica. In un secondo periodo, dal 2012 al 2014, ha visto vincere Amber Neben, Alena Amaliusik o Noemi Cantele. A dieci anni di distanza, l’8 marzo tornerà la Vuelta a El Salvador femminile, questa volta preceduta da una serie di gare di un giorno, che porterà il totale a nove giorni di corsa. Ne ha scritto diffusamente qualche giorno fa María Luisa Muñoz in un articolo online sul quotidiano sportivo spagnolo AS, in cui porta alla luce una delle motivazioni principali del ritorno del ciclismo a El Salvador.

Il ritorno dopo 10 anni del ciclismo in questa parte del mondo non è legata tanto alla faccia positiva della crescente globalizzazione dello sport, sicuramente meno eurocentrico di qualche anno fa, più aperta ad atleti e atlete, squadre e pubblici differenti, ma piuttosto alle logiche imposte dal sistema di promozioni e retrocessioni, che nel WWT ha scadenza biennale. Questo periodo che terminerà nel 2025, quando verranno introdotte anche al femminile le squadre Professional. Da qui la ricerca dei tanto agognati UCI Points, che stabiliscono anche gli inviti automatici per le Continental alle gare World Tour, e che spesso danno origine a situazioni al limite del surreale come questa.

Cinque gare, una sola World Tour

La Vuelta a El Salvador, in programma dall'8 al 12 marzo, sarà infatti precedute da tre corse di un giorno di categoria 1.1: Grand Prix Surf City El Salvador (4 marzo), Grand Prix El Salvador (5 marzo) e Grand Prix El Presidente (6 marzo), mentre il Grand Prix MOPT (Ministerio de Obras Públicas y Transporte) del 13 marzo chiuderà il programma, per un totale di nove giorni di gara nel Paese centroamericano. In totale, queste cinque corse distinte assegneranno un totale di punti UCI superiore al totale di quelli messi in palio in qualsiasi gara World Tour di un giorno, 3300.

©Elsterrato
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A contenderseli saranno le selezioni nazionali di Costa Rica, Honduras e Ucraina, diversi club locali, senza licenza UCI Continental, la BePink Bongioanni, unica squadra italiana presente, altre tre formazioni CTW (Boneshaker by Roxo, Eneicat CM, Soltec Iberoamerica Costa Cálida) e una sola squadra World Tour, la Roland.

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La squadra svizzera si trova già in ritiro a El Salvador già da giorni, ha rinunciato alla partecipazione alle Strade Bianche e presenterà una delle migliori formazioni possibili: nella startlist ci sono infatti la campionessa olimpica Anna Kiesenhofer, Tamara Dronova, probabilmente la migliore atleta in squadra, e le italiane Sofia Colinelli ed Elena Pirrone tutte in grado di fare risultato su diversi terreni. La presenza della Roland non è casuale, visto che il general manager della squadra è Rubén Contreras, uno svizzero di origine salvadoregna, ex corridore e dirigente anche di Cogeas negli ultimi anni. Non si tratta però di una semplice coincidenza o di un puro interesse patriottico, perché Contreras è anche l'organizzatore di tutte e cinque le corse.

Tutto regolare? A quanto pare si, perché il regolamento UCI vieta esplicitamente ai manager delle squadre di avere vincoli con l'organizzazione di gare solo di categoria World Tour, ma non fa mai menzione delle altre categorie. Un buco nella normativa che può alimentare una serie di situazioni poco trasparenti, in parte già vissute negli ultimi anni per cercare più punti possibile, sfruttando proprio queste zone grigie.

A differenza del caso Uzbekistan dello scorso anno, dove c'era stata un'infrazione manifesta e sanzionata dall'UCI, questa volta tutto rientra perfettamente nel lecito e nel consentito, e probabilmente non sarà nemmeno un esperimento fine a se stesso e all'ottenimento dei punti di cui la Roland ha bisogno per rimanere nel World Tour. Secondo quando riporta Elsterrato, sito spagnolo specializzato in ciclismo femminile, per il 2025 l'organizzazione punta ad aumentare il numero di giorni di gara, ad entrare nel circuito ProSeries e a cambiare collocazione nel calendario, spostandosi all'inizio di stagione come alternativa al Tour Down Under. A confermarlo lo stesso Contreras in un'intervista degli ultimi giorni, in cui afferma di voler organizzare fino a dieci corse diverse a El Salvador.

Lo sport a El Salvador

"Oggi il Paese sta mostrando al mondo un clima di sicurezza molto attraente per generare investimenti e organizzare eventi di portata internazionale. Il governo del presidente Bukiele ci appoggerà tramite la Casa Presidenziale, il vice ministro dei trasporti e l'Istituto Nazionale dello sport, oltre agli sponsor che presto renderemo noti", dichiarava Contreras al Diario El Salvador lo scorso 18 febbraio. El Salvador è considerato uno dei Paesi più pericolosi del mondo, e per questo la corsa era stata cancellata ormai dieci anni fa. 

Contreras insieme a Salvador Menéndez, politico locale ©Política Stereo
Contreras insieme a Salvador Menéndez, politico locale ©Política Stereo

La lotta alle bande criminali è stata in questi anni la grande priorità del presidente Nayib Bukele, recentemente rieletto capo di Stato (dopo aver aggirato la carta costituzionale, che vietava un secondo mandato presidenziale) con oltre l'85% dei voti. Bukele, che si autodefinisce il dittatore più cool del mondo, ha evidentemente ottenuto gli effetti desiderati nella sua guerra contro la criminalità, adottando politiche di sicurezza repressive nei confronti delle pandillas, le grandi gang criminali del Paese. Il tasso di omicidi di El Salvador è effettivamente sceso, anche se a quanto pare, come lieve effetto collaterale, con delle pratiche poco inclini alla democrazia e al rispetto dei diritti umani, stando al report di Amnesty International dello scorso mese di aprile. 

Non abbiamo le conoscenze necessarie per entrare ulteriormente nel merito, ma è possibile che uno degli intenti nell'organizzazione di eventi di questo tipo sia giovare all'immagine che El Salvador vuole dare di sé all'estero, come un Paese nuovamente sicuro e appetibile per ospitare manifestazioni sportive, come i Mondiali di surf o i Giochi Centroamericani e Caraibici dello scorso anno. Non risultano esserci particolari connessioni tra Bukele e Contreras, ma sicuramente gli interessi governativi e quelli del manager svizzero-salvadoregno coincidono in pieno nell'organizzazione di queste corse.

Domani si darà ufficialmente il via alle gare, e tra meno di una settimana tornerà la Vuelta a El Salvador, in uno scenario molto diverso da quello del 2014, tra meccanismi interni ed esterni al ciclismo. Oltre alla cronaca sportiva, questa parentesi del calendario, che finora non ha fatto molto rumore, rimane una questione aperta su cui riflettere, anche per l'Unione Ciclistica Internazionale. Sarà un caso limite o l'inizio della deriva nella caccia ai punti UCI?

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