Mattia Gaffuri sarà il terzo corridore italiano nella storia del Team Picnic PostNL dopo Alberto Dainese e Lorenzo Milesi © Swatt Club
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Gaffuri: "Picnic team giusto per crescere. Bardet esempio, mi rivedo in Almeida. Basso? Idolo"

L'intervista al classe 1999 che si sta preparando all'esordio con la squadra neerlandese: "Consapevole di avere tutto da dimostrare. Nel 2026 punto a fare esperienza. Inizierò all'UAE Tour"

La metodologia di preparazione, gli obiettivi personali, i corridori a cui s'ispira e in cui si rivede, il valore del progetto che ha deciso di sposare e come giudica il ciclismo attuale. Di questo e altro ha parlato Mattia Gaffuri ieri sera, martedì 23 dicembre, in una diretta sul canale YouTube di Stefano Brienza (Pietre, video qui). Il classe 1999, reduce da uno stage in Polti nella seconda metà del 2025, è uno dei nuovi acquisti del Team Picnic PostNL e nel 2026 farà il suo esordio nel panorama World-Tour.

L'ingresso in una nuova dimensione

“Sto vivendo questo periodo - ha ammesso l'ex Swatt - in un modo non molto diverso dagli altri anni. Sono consapevole di avere tutto da dimostrare. Il primo passo sarà fare esperienza in corse importanti che è quello che mi manca rispetto agli altri. Quando ho fatto lo stage in Polti ho capito che i numeri possono esserci per stare coi migliori nei finali delle corse però c'è un gap da colmare su tanti aspetti dettati dall'esperienza”.

Sul sentire una maggiore pressione: “A dir la verità l'ho percepita di più durante il periodo di stage perché era la mia prima finestra sul professionismo e tutti aspettavano di vedere cosa sarei riuscito a fare. Dopo aver disputato quelle gare sono più tranquillo perché ho capito che posso essere davanti nei gruppetti che si giocano i piazzamenti. Il fatto di avere due anni di contratto mi permetterà di crescere con calma”.

Mercato, la scelta della Picnic e calendario

“Durante il periodo di stage - ha dichiarato Gaffuri - ho avuto contatti con altre squadre World-Tour ma poi non sono andate avanti perché avevo deciso di sposare il progetto Picnic. Tra le Professional ho ricevuto offerte di contratto da due team, una dei quali era la Polti. Ogni opzione sul tavolo aveva pro e contro, ho cercato di pesare tutti gli aspetti. Essere in una squadra World-Tour non garantisce un calendario di alto livello perché se i risultati non arrivano, ti ritrovi a disputare corse minori mentre da eventuale capitano in una Professional hai magari più possibilità di esprimerti con spazio in corse di prestigio”.

Mattia Gaffuri vincitore del Campionato Italiano Gravel 2025 © via IG @mattia.gaffuri
Mattia Gaffuri vincitore del Campionato Italiano Gravel 2025 © via IG @mattia.gaffuri

Sull'ambiente che ha trovato: “Sto pian piano prendendo le misure. Hanno un modo loro di fare le cose. Quello che spicca secondo me è che non stacchi quasi mai la testa dal fatto di essere un ciclista professionista. Anche durante il ritiro, nel pomeriggio dopo l'allenamento c'erano sempre riunioni, workshop, file da compilare. Questo può essere un tipo di approccio con il quale non tutti i corridori hanno un gran feeling. Ogni corridore è comunque trattato allo stesso modo, dai veterani ai nuovi come me le regole sono le stesso. Anche questo può non essere gradito da un corridore navigato. Personalmente - ha aggiunto - ora che ho avuto questa opportunità, non ho tempo da perdere e voglio cercare di trarre il massimo da questi due anni”.

Il 26enne ha inoltre svelato quale sarà la corsa in cui farà il debutto stagionale: “Dovrei cominciare all'UAE Tour (16-22 febbraio, ndr). Prima di stilare un calendario più completo e adatto alla nostra crescita, la squadra vorrà vedere all'opera tutti i ragazzi nuovi per capirne i valori e cosa possiamo dare. Ho scelto la Picnic anche perché sanno valorizzare gli atleti con programma ad hoc. Tantissimi nomi che sono passati da lì sono cresciuti. Anche la storia di Bardet, che ha lasciato quella che era la sua casa (AG2R, ndr) per sposare il loro progetto, si vede che poi ha pagato e mi ha convinto”.

La preoccupazione per l'incerto futuro della licenza World-Tour: “Nella mia situazione è una cosa che non mi tocca troppo perché, anche nell'ipotesi non dovesse restare nel WT, abbiamo visto che le squadre appena retrocesse ottengono gli inviti a tutte le corse più importanti del calendario. Il mio obiettivo primario resta fare esperienza”.

Caratteristiche, punti di riferimento e ciclismo di oggi

Il classe 1999 ha svelato chi sono i corridori a cui s'ispira e in cui si rivede. “Tra gli idoli metto Bardet, anche per le scelte che ha fatto nella sua carriera. Ci sono poi tanti aspetti a livello umano che lo rendono un'ispirazione per me. Non ho ancora avuto modo di incontrarlo ma spero ci sarà modo in futuro. Come tipo di corridore, sono più un regolarista come scalatore e in questo mi rivedo in Almeida, uno che non ha lo scatto secco ma rientra con il passo. Un corridore del passato che mi ha ispirato è stato Dumoulin, è mai definito uno scalatore ma è riuscito a fare podi nei Grandi Giri. Al mio primo ritiro sono stato in camera con Barguil, un altro scalatore che seguivo in televisione nelle tappe del Tour, ed è stato davvero surreale”.

Sul rapporto con Ivan Basso: “Da bambino era il mio idolo, a 6 anni guardavo le corse solo per lui. Il rapporto che si è sviluppato dopo il contatto in Polti è stato assurdo per me. Peraltro anche lui, come tipologia di corridore, ha caratteristiche simili alle mie”.

Mattia Gaffuri nella seconda metà di 2025 ha fatto uno stage nel Team Polti © SprintCycling
Mattia Gaffuri nella seconda metà di 2025 ha fatto uno stage nel Team Polti © SprintCycling

Sul ciclismo odierno: “Pare un po' di guardare MotoGp e Formula Uno - ha confessato - perché le corse se le giocano in pochi e sai quasi sempre come andrà a finire. Il ciclismo ha un po' perso la storia personale con i vari corridori non di prima fascia. Da piccolo adoravo leggere le interviste all'ultimo dei gregari; oggi il focus è quasi monotematico sulle stelle. Meno gente si appassiona alle storie dei professionisti”.

Lo Swatt Club e il progetto Unibet

“Io sono arrivato allo Swatt a fine 2021 e da quando sono arrivato io si è espanso in modo incredibile, ora ci sono tantissimi amatori in giro per l'Italia. Mi hanno dato quello che serviva a me: vivere la bici in modo spensierato e abbinarla alle mie competenze grazie agli studi. Lo Swatt ha iniziato a funzionare veramente bene quando le due parti si sono unite, a partire dalle Granfondo e ora partecipando a gare di livello internazionali. Ci siamo trovati tutti al posto giusto e al momento giusto. Difficile da replicare”.

Sul progetto di Bas Tietema: “Il fatto che tutto sia nato da un canale YouTube è molto interessante e sicuramente sono in una traiettoria di crescita positiva. Per quanto mi riguarda, al momento non li vedo il team ideale per me perché non mi sembra abbiano ancora sviluppato un efficace programma di crescita per i singoli corridori a roster”.

Metodologia e preparazione

Parlando di quale tipologia di allenamento è più convenente in questo periodo dell'anno, Gaffuri si è espresso così: “Ci sono diverse scuole di pensiero. La combinazione di ritiro in altura e heat training (l'esposizione del corpo a temperature elevate per stimolare adattamenti fisiologici che possono migliorare la performance anche in condizioni normali, non solo quando fa caldo, ndr) è stata studiata molto in questi anni e, se combinati, la soluzione migliore sembra essere fare prima altura, perché i benefici dell'heat andrebbero persi se fatti prima dell'altura.

Un ritiro ad aprile è ideale per chi fa al Giro. Chi è in altura già adesso è perché punta a fare risultato già nei primi mesi di stagione. La Uno-X è una delle squadre che lavora meglio per quanto riguarda la scienza applicata all'allenamento”.

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Michele Moretti
Cresciuto a pane e sport. Nato con l'amore per il basket, mi sono avvicinato al ciclismo grazie ai pomeriggi passati a guardarlo in tv con i miei nonni. Accumulatore seriale di statistiche sportive a tempo perso.