
Swatt else? Filippo Conca spiazza tutti al campionato italiano
L'incredibile trionfo del corridore dello Swatt Club riscrive le gerarchie del ciclismo italiano: battuti Covi e Pesenti
Da una parte la sorpresa, dall'altra l'emozione per il riscatto di Filippo Conca, da ultimo le perplessità che lascia l'ordine d'arrivo: questo ci ha dato oggi il Campionato Italiano maschile 2025.
Diciamolo subito: mai chi scrive si sarebbe sognato che potesse essere Filippo Conca a vincere il campionato italiano, né che una squadra di livello nemmeno Continental come lo Swatt Club potesse mettere due corridori nei primi cinque dell'ordine di arrivo, vuoi per la pletora di avversari di livello World Tour, vuoi per un percorso che sembrava più adatto a scattisti e finisseur che a uomini da salite.
Sia Filippo Conca che Mattia Gaffuri (l'altro non professionista finito nei primi cinque) sono stati per strade diverse messi ai margini dalla dura selezione che impone il professionismo: il primo, dopo anni travagliati da infortuni, si è trovato al termine della scorsa stagione senza contratto, ed è rimasto in bicicletta grazie allo Swatt Club, squadra amatoriale che ha deciso di finanziare un team élite che potesse correre le corse di categoria UCI .2: non si tratta di un team Continental, perché non rispetta la condizione di avere almeno metà squadra Under-23. Lo stesso Gaffuri, dopo aver mancato il passaggio nel professionismo dagli Under-23, aveva due volte cercato di seguire le orme di Luca Vergallito (anche lui ex-Swatt Club tramite la Zwift Academy), era entrato in questo progetto sperando di poter competere a livello semi-professionistico, coinvolgendo anche Giorgio Brambilla, ex-ciclista e content creator, prestatosi al ruolo di direttore sportivo. Anche Filippo Conca si è rimesso dunque in gioco ripartendo dai dilettanti, e oggi ha conquistato il risultato migliore nella corsa più importante del suo calendario, il campionato italiano. Un riscatto che spiega bene le lacrime copiose versate all'arrivo
Se gioiamo per le storie di riscatto, non possiamo esimerci dal constatare la dura realtà: non vedremo la maglia di campione nazionale in nessuna corsa professionistica finché Conca non verrà chiamato da un ProTeam (cosa che a questo punto è probabilissima almeno per la prossima stagione, se non prima). Restano perplessità forti su come possa il sistema di selezione dei team professionistici aver escluso atleti che, nell'unica occasione concessagli, si siano dimostrati all'altezza della maggior parte dei loro colleghi professionisti: lo stesso Thomas Pesenti, terzo, fino all'anno scorso militava in una contintental (il team JCL UKYO), salvo poi aver avuto quest'anno, a 25 anni, un' occasione dalla squadra di sviluppo della Soudal Quick Step.

Campionati nazionali maschili élite 2025, la cronaca della corsa
La gara per il titolo tricolore si è disputata in Friuli Venezia Giulia su un percorso di 228.8 chilometri, con partenza da Trieste e arrivo a Gorizia, dopo un breve passaggio in Slovenia.
La prima parte, lunga circa 105 chilometri, è stata prevalentemente pianeggiante e ha attraversato località come Monfalcone, Aquileia e Cividale del Friuli. Successivamente i corridori hanno affrontato un circuito finale di 26.4 chilometri da ripetere tre volte, caratterizzato dalla salita di San Floriano del Collio, 3.7 km al 5.1% di pendenza media, con tratti più ripidi all’inizio e alla fine.
Dallo scollinamento mancavano 7.9 chilometri all’arrivo, per lo più in discesa, con gli ultimi due chilometri pianeggianti e alcune curve strette prima del traguardo in Piazza della Vittoria a Gorizia.
La fuga di giornata era composta da Manlio Moro (Movistar), Samuele Zoccarato (Polti VisitMalta), Lorenzo Ginestra e Francesco Carollo (Swatt) e Alessandro Iacchi (Solution Tech Vini Fantini). I cinque hanno attaccato dopo 8 km e hanno toccato i cinque minuti di vantaggio all'ingresso del circuito finale. Il quintetto ha approfittato del rallentamento generale dopo una prima parte di gara ad altissima velocità, oltre i 45 km/h.
Una volta entrati nel circuito, con circa 40 km all’arrivo, il vantaggio ha iniziato a calare rapidamente. In gruppo si sono mossi Alberto Bettiol (Astana XDS) e Stefano Oldani (Cofidis), che hanno provato ad anticipare il resto del plotone con un attacco deciso. Poco dopo, Manlio Moro si è staccato dai battistrada, lasciando davanti Zoccarato, Carollo, Ginestra e Iacchi. Bettiol e Oldani, nel frattempo, hanno guadagnato una ventina di secondi, ma il gruppo — guidato da Salvatore Puccio (INEOS Grenadiers), che lavorava per Filippo Ganna — ha iniziato a chiudere.
Iacchi si è poi staccato in salita, lasciando al comando il terzetto con Zoccarato, Carollo e Ginestra con 1’47’’ di margine e circa 35 km da percorrere. Bettiol e Oldani sono stati ripresi, e anche il gruppo ha iniziato a perdere pezzi importanti: si sono staccati Elia Viviani (Lotto), Luca Mozzato (Arkéa-B&B Hotels), Giovanni Lonardi (Polti VisitMalta) e Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), mentre Milan è rimasto davanti. Il gruppo principale, ridotto a una cinquantina di unità, si è ulteriormente selezionato sulla salita.
Dal gruppo sono usciti alcuni contrattaccanti, con una ventina di secondi di vantaggio sugli inseguitori e il gruppo principale che seguiva a circa 1’20’’. A quel punto il margine dei battistrada si è assottigliato ancora: Zoccarato, Carollo e Ginestra hanno visto ridursi il vantaggio a un solo minuto, con circa 30 km mancanti al traguardo.
Intanto, Fausto Masnada (XDS Astana) era stato costretto al ritiro in seguito a una caduta, ed era stato trasportato all’ospedale di Gorizia.
All’inizio della penultima ascesa al San Floriano, a circa 25 km dall’arrivo, Carollo ha perso contatto, lasciando Zoccarato e Ginestra da soli in testa. Alle loro spalle si sono lanciati all’inseguimento Nicolò Buratti (Bahrain Victorious) e Giovanni Bortoluzzi (General Store - Essegibi - F.Lli Curia), seguiti da un gruppo con Valerio Conti (Solution Tech Vini Fantini), mentre il plotone principale, ancora guidato da Simone Consonni (Lidl-Trek), inseguiva a poco più di un minuto.
L’accelerazione di Alessandro Covi (UAE Emirates) e Davide Formolo (Movistar) sul San Floriano ha causato la perdita di contatto anche di Jonathan Milan (Lidl-Trek), che però è riuscito a rientrare in discesa. Nella stessa fase, Ginestra e Zoccarato hanno mantenuto una trentina di secondi su Buratti e Bortoluzzi. A 40’’ è transitato un gruppetto con Covi, Nicola Conci (XDS Astana), Conti, Carollo, Filippo Baroncini (UAE Emirates) e Formolo, mentre il gruppo con Milan ma senza Filippo Ganna inseguiva a circa un minuto, con 20 km da percorrere. Il sei volte campione italiano a cronometro, infatti, si era staccato sulla salita e non è riuscito a rientrare in discesa, uscendo di fatto dalla corsa per il titolo
A 22.8 km dall’arrivo, Alessandro Covi ha tentato un allungo dal gruppo degli inseguitori per riportarsi sul drappello di testa.
Ultimo giro: un gruppo di undici si gioca la corsa
Nel frattempo, Buratti e Bortoluzzi hanno raggiunto Zoccarato e Ginestra, formando un quartetto al comando. Poco dietro, gli altri inseguitori si sono pian piano avvicinati seguendo Covi, rientrando sulla testa della corsa: ai cinque di prima si aggiungevano Formolo, Mattia Gaffuri (Swatt), Conca, Conti, Covi, Baroncini, Conci, Giovanni Aleotti (Red Bull-Bora-Hansgrohe), Thomas Pesenti (Soudal Quick-Step Devo Team), Luca Cretti (MBH Bank Ballan CSB) e Marco Tizza (Wagner Bazin WB). A 35" inseguiva il gruppo tirato dall'XDS Astana, dove Diego Ulissi sembrava lavorare per Simone Velasco, e Simone Consonni spendeva le ultime energie per pilotare Jonathan Milan.
Prima dell'ultimo passaggio sul San Floriano al Collio Zoccarato è stato messo fuori gioco da una caduta, mentre Filippo Conca per due volte cercava di anticipare la salita.
Da dietro Jonathan Milan ha cercato in prima persona di riportarsi sui fuggitivi, mentre Davide Formolo cadeva in una curva in falsopiano, coinvolgendo anche Luca Cretti.
Nella parte finale della salita Alessandro Covi operava un forcing riducendo a quattro il gruppo di testa: gli ultimi a staccarsi erano Mattia Gaffuri e Filippo Baroncini, che aveva lavorato sulla salita per il compagno. Davanti Covi prendeva poi alcuni metri di vantaggio su Conca, Aleotti e Pesenti, che però lo riprendevano a 5.5 km dall'arrivo.
Il quartetto di testa procedeva senza esagerare, cosa che permetteva anche a Mattia Gaffuri di riaccodarsi nel finale: l'erbese dello Swatt prendeva la testa nell'ultimo chilometro, lanciando la volata a Filippo Conca. Gaffuri sbagliava poi l'ultima curva costringendo a frenare il gruppetto, ma questo avvantaggiava comunque Conca, che a maggior ragione era favorito dalla posizione migliore: partiva un testa a testa con Covi che rimontava sul lato destro della carreggiata, ma il lecchese tagliava per primo la linea del traguardo. La terza piazza andava a Pesenti, la quarta ad Aleotti e la quinta a Gaffuri.
Baroncini arrivava sesto con 11" di ritardo, appena davanti a Milan, settimo a 12".


