Vittoria netta per Demi Vollering alla Freccia Vallone 2023 © SD Worx
Donne Élite

Vollering è un volo a planare verso i migliori traguardi

Demi vince la Freccia Vallone precedendo Liane Lippert e puntando ora all'intero trittico delle Ardenne. Terzo posto per Gaia Realini, autrice di una splendida rimonta sul Muro di Huy

19.04.2023 14:12

Demi Vollering è l'atleta del momento e non ci sono dubbi né santi che tengano, così come nessun'avversaria ha tenuto oggi le ruote della 26enne capitana della SD Worx nella 26esima Freccia Vallone femminile. Una ragazza, la neerlandese, la cui lunga rincorsa ai vertici del ciclismo femminile era cominciata già quattro anni fa quando, giovanissima, si rivelò al mondo proprio nella settimana delle Ardenne che oggi la consacra ai massimi livelli. In quel 2019 partì da un settimo posto all'Amstel per poi collezionare un quinto alla Freccia e culminare col podio alla Liegi. Quella Doyenne che due anni dopo avrebbe conquistato, primo successo capitale di una carriera che si sta facendo bellissima (ma nel 2019 aveva già timbrato al Giro dell'Emilia). Nel frattempo Demi aveva cambiato squadra, passando dalla piccola Parkhotel Valkenburg alla possente SD Worx, e aveva manifestato grande attitudine per le gare a tappe. E vedrete se non metterà il proprio nome nell'albo d'oro di almeno una delle tre principali gare a tappe, quest'anno.

Di sicuro ora, dopo il successo di domenica all'Amstel e quello odierno alla Freccia, la cosa più facile che le verrà sarà di puntare all'intero trittico, quello che al primo colpo riuscì ad Anna van der Breggen nel 2017 (primo colpo nel senso che in quell'anno si disputò la prima Liegi, e in quell'anno si rifece l'Amstel che in precedenza era comparsa fugacemente dal 2001 al 2003) e che poi non più a nessuna, venendo solo sfiorato da Marta Cavalli vincente ad Amstel e Freccia ma “solo” sesta alla Liegi.

Se Vollering è presa nei propri obiettivi, Annemiek van Vleuten continua a segnare il passo in maniera preoccupante: oggi la sua Movistar ha lavorato, lei ha attaccato al secondo dei tre passaggi da Huy, ma alla fine chi ha fatto il risultato è stata la sua compagna Liane Lippert, seconda dopo aver in qualche modo conteso il successo a Demi; la tedesca non riesce ancora a essere vincente ma è in chiara ascesa nel panorama femminile; così come in ascesa è Gaia Realini: appena 21enne, la pescarese ha centrato un bellissimo podio in rimonta, primo risultato di massimo spessore tra le élite ma non certo una sorpresa tenendo presenti le straordinarie doti in salita dello scricciolo in maglia Trek (un metro e mezzo di altezza per 40 chili di peso). E pure lei se ne toglierà di soddisfazioni per un decennio e oltre, vedrete.

127.3 km da Huy a Huy per la Freccia Vallone femminile 2023, non partita Elena Pirrone (Israel Premier Tech Roland), primi chilometri di gara caratterizzati da una molteplicità di attacchi e di cadute e fuga del giorno che ha dovuto aspettare i -82 per veder partire un attacco vero, condotto da Caroline Andersson (Liv Racing TeqFind) e Antri Christoforou (Human Powered Health). Un minutino per le due, poi ai -70 - col gruppo che si era frazionato - Rachel Neylan (Cofidis) ed Ella Harris (Lifeplus Wahoo) sono uscite in caccia delle prime, raggiungendole rapidamente e formando così un quartetto che è rimasto unito fino ai -52, quando la cipriota ha perso contatto. Il gruppo a quel punto inseguiva a una trentina di secondi.

Ai -45 su uno spartitraffico non segnalato sono cadute Neve Bradbury (Canyon//SRAM Racing) e Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ-Suez); dietro l'angolo c'era già la Côte de Cherave, su cui la fuga è stata annullata ai -44 e diverse atlete hanno perso contatto. Tra queste la vincitrice della Freccia 2022 Marta Cavalli (FDJ) e la rientrante Elizabeth Armitstead (Trek-Segafredo). L'italiana si è messa a disposizione della Ludwig per aiutarla a riavvicinare il primo gruppo. Al contempo anche Gaia Realini (Trek), che era rimasta attardata da un guaio meccanico, ha utilizzato la côte per riprendere le migliori.

In vista del secondo passaggio sul Mur de Huy la Movistar ha aumentato sensibilmente il ritmo e poi effettivamente sulla salita ai -37 la capitana del team spagnolo Annemiek van Vleuten ha provato ad alzare il livello dello scontro, nelle prime posizioni con Kasia Niewiadoma (Canyon) e Ashleigh Moolman (AG Insurance-Soudal Quick-Step): un terzetto che ha preso margine, inseguito dalla coppia Trek Elisa Longo Borghini-Gaia Realini. In cima solo l'ossolana è riuscita a chiudere il gap dalle tre, intanto la SD Worx presidiava le prime posizioni dell'assottigliatissimo gruppo, 10" più indietro.

Il quartetto non si è fatto pregare per procedere all'unisono, inseguito da una ventina di atlete tra le quali molto attiva era Marlen Reusser (SD Worx): il grande lavoro del drappellone è stato premiato dal successo, annullata la pericolosa azione ai -32. Subito è partita in contropiede Shirin van Anrooij (Trek) con varie colleghe tra cui Silvia Persico (UAE ADQ), ma quest'azione non ha trovato spazio, sicché ai -31.5 si è mossa Amanda Spratt, a proseguire una tattica Trek tutta d'attacco.

Erica Magnaldi (UAE), Ricarda Bauernfeind (Canyon) e Justine Ghekiere (AG Insurance) sono uscite a inseguire l'australiana, che per diversi chilometri è rimasta sola al comando, mettendo insieme tra l'altro un margine tutt'altro che trascurabile: 40" presi subito nei primi cinque chilometri dell'azione, e soprattutto Spratty è stata in grado di respingere il ritorno del terzetto intercalato; ai -27 anche Julie van de Velde (Fenix-Deceuninck) ha tentato l'evasione dal gruppo, ma nel giro di 5 km è rimbalzata. Intanto il ritardo del plotone dalla battistrada era salito a 1', toccato ai -23.

La baldanza delle Spratt non è mai venuta meno, semmai sulla Côte d'Ereffe ai -18 la 35enne nata a Penrith ha ulteriormente aumentato il proprio margine, salendo a un vantaggio di 1'10" sul gruppo (che intanto si era parecchio rinfoltito e che era sempre tirato dalla Movistar). Era comunque inevitabile che alla lunga la legge del numero avesse ragione. Ai -12 Magnaldi-Bauernfeind-Ghekiere sono state raggiunte, la SD Worx aveva cominciato a collaborare pesantemente con il team della grande M e anche per la battistrada le prospettive si facevano fosche, con un margine dimezzato in un attimo.

Ai -10 una brutta caduta in fondo al gruppo ha coinvolto Magnaldi, di nuovo Ludwig, Spela Kern (Cofidis), Henrietta Christie (Human Powered Health), Kristen Faulkner (Jayco AlUla), Quinty Ton (Liv Racing) e Margaux Vigie (Lifeplus), con quest'ultima che ha avuto la peggio rimanendo a lungo sull'asfalto. La Côte de Cherave ha segnato il capolinea per Amanda Spratt, ripresa ai -7.2. È stato qui che Demi Vollering (SD Worx) ha forzato portando via un gruppetto di una decina di atlete: Niewiadoma con la compagna Elise Chabbey, Mavi García (Liv Racing), Van Vleuten con la compagna Liane Lippert, Moolman, Juliette Labous (DSM), Longo Borghini con Realini, Persico e Veronica Ewers (EF Education-TIBCO-SVB). Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck) ha mancato di un soffio l'aggancio, poi in cima è scoppiata pure Labous, sicché davanti son rimaste in 11.

La più attiva era comunque Vollering, che ha continuato a tirare anche dopo la salita nonostante ci fossero tre squadre in superiorità numerica (Trek, Canyon e Movistar), ma ciò ha permesso a un secondo gruppetto con Labous, Van Anrooij, Évita Muzic (FDJ), Bauernfeind, Kastelijn, Ghekiere, Eva van Agt (Jumbo-Visma) e la coppia Uno-X Anouska Koster -Elinor Barker di rientrare a 2.6 km dalla conclusione. Un attimo dopo si piombava comunque sul Mur de Huy che avrebbe ovviamente rimesso ciascuna al proprio posto.

A un chilometro dalla vetta Vollering ha ricominciato a martellare, allungando con Niewiadoma a ruota. Ma la polacca non ha avuto la forza di seguire la scatenata Demi, che agli 800 era già sola e proiettata verso il suo primo successo alla Freccia Vallone; più indietro era Mavi García a fare il ritmo con Liane Lippert a ruota, una coppia che ha preso un minimo margine sulle altre e ha ripreso e superato Kasia proprio sul punto più duro della rampa. Dopo la S al 19% Lippert ha forzato ulteriormente e ciò le ha permesso di riprendere la scia (scia è una parola grossa a una velocità così bassa) di Vollering, ma questo è durato un attimo perché di nuovo la campionessa nazionale tedesca è rimbalzata indietro quando ai 250 metri la neerlandese ha riaumentato il ritmo.

A quel punto la 26enne nata a Pijnacker - già terza nel 2020 e nel 2022 - aveva la vittoria in tasca, l'ha capito, si è tolta gli occhiali, si è lasciata andare a un'esultanza fatta da un largo sorriso a precedere qualche lacrima di commozione. Lippert è stata cronometrata a 5", e al terzo posto a 7" si è inserita - grazie a un finale al fulmicotone - Gaia Realini, che ha superato in dirittura Mavi García. 10" il ritardo della spagnola a cui sono arrivate in scia Muzic, Moolman e Van Vleuten; anche Persico ha strappato una top ten, mentre Niewiadoma, letteralmente scoppiata negli ultimi metri, ha chiuso in 11esima posizione.

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!