Eli Iserbyt può finalmente tornare a gioire
Ciclocross

Pidcock e il botto di Capodanno; Iserbyt ringrazia

Incredibile finale in quel di Baal, terza prova dell'X2O. Il campione del mondo, leader solitario, finisce a terra nell'ultimo giro e viene rimontato da Eli (1°) e Vanthourenhout (2°). Tra le donne dominio assoluto di Van Empel

01.01.2023 18:43

Per iniziare l'anno con il piede giusto non esiste nulla di meglio che una grande gara di ciclocross e da vent'anni ormai il GP Sven Nys di Baal rappresenta l'occasione ideale per gustarsi anche a Capodanno i migliori crossisti del mondo. La corsa si svolge nella splendida cornice del centro ciclistico di Baal intitolato e diretto dal Kannibal van Baal, aperto tutto l'anno a chiunque voglia allenarsi e mettersi alla prova non solo con il ciclocross ma anche con la BMX. Il Balenberg è l'asperità principale della zona e nel percorso viene inclusa più volte proprio per rendere il circuito il più duro possibile. Da sempre infatti Baal rappresenta il perfetto tracciato di ciclocross (non a caso è curato da uno dei più grandi di sempre della disciplina), comprendendo tanti tratti in salita, discese scorrevoli e tecniche, dune dalla difficile interpretazione, tanto fango e anche qualche contropendenza, oltre alle tavole e alle due gradinate. Insomma, gli ingredienti principali che dovrebbero coesistere sempre per creare una grande gara di cross ci sono tutti e quel che ne consegue è spettacolo assicurato, al di là dell'andamento di gara, non fosse altro per il privilegio di poter osservare i migliori d'Europa affrontare con la loro capacità di guida i vari segmenti del percorso.

Data la descrizione del tracciato, molto duro ma anche molto tecnico, e alla luce della start list con le pesantissime assenze di Mathieu van der Poel e Wout van Aert, il naturale favorito appare senza dubbio il campione del mondo Tom Pidcock, già capace sia nel 2021 che nel 2022 di dare fastidio ai due titani, in particolare l'anno scorso quando a causa della caduta di Van Aert sfiorò il successo. Le ultime uscite, soprattutto quelle di Diegem e Loenhout dove ha battagliato quasi alla pari con la coppia del Benelux, fanno presupporre che l'iridato possa liberarsi piuttosto facilmente di una concorrenza comunque agguerrita e che non gli renderà la vita facile, guidata dai due Pauwels Michael Vanthourenhout, adattissimo al GP Sven Nys, ed Eli Iserbyt, il quale dopo due mesi molto difficili a Diegem è parso esser tornato il miglior Iserbyt della stagione. A sfidare il folletto belga per la generale ci pensa invece il campione dei Paesi Bassi Lars van der Haar, distante appena 4" da Eli ed anch'egli in gran forma, proprio come il compagno in Baloise Thibau Nys, figlio di Sven e ambizioso di entrare addirittura nei primi cinque; considerando le assenze di WVA e MVDP e anche quella di Laurens Sweeck, che giustamente ha scelto di rifiatare un po' per concentrarsi su Superprestige e Coppa del Mondo, l'obiettivo di Thibau non è irrealistico, soprattutto se si pensa alla crescita verticale e alla maturazione di Nys negli ultimi mesi. Al via, tra gli altri, anche coloro i quali hanno cambiato casacca proprio in occasione del primo dell'anno: c'è Quinten Hermans, nuovo atleta della Alpecin-Deceuninck di MVDP, Corné van Kessel della Deschacht Hens Maes, Zdenek Stybar, passato dal Wolfpack alla Jayco-AIUIa, e infine Thymen Arensman, rinforzo della Ineos Grenadiers che correrà in funzione della stagione stradale anche a Herentals e Koksijde.

Sin dalla partenza Iserbyt e Vanthourenhout fanno capire di non voler certo arrendersi e lasciar dettare il ritmo a Pidcock, ma invece con grande determinazione impongono un ritmo elevatissimo che costringe da subito quasi tutti a mollare la presa. Solo l'iridato regge la botta dei due Pauwels, mentre Hermans guida il drappello inseguitore con a ruota i tre Baloise Nys, Joris Nieuwenhuis e Pim Ronhaar; Van der Haar invece è ancora più indietro, destinato ormai ad una corsa tutta in rimonta e di rincorsa ai primi tre. Sulle tanto discusse dune, che alcuni ritengono troppo pericolose a causa dei continui salti e sobbalzi, finisce per terra Lander Loockx (atleta che precedeva proprio LVDH), non certo il primo ad essere vittima di questo segmento particolarmente impegnativo. 

La gara è dunque già indirizzata al termine del primo giro e vede il terzetto di testa con un margine di 15" nei confronti degli inseguitori. Sotto l'impulso di Iserbyt i tre guadagnano sempre più, ma a metà della seconda tornata Pidcock decide di rompere gli indugi e attaccare nella salita che precede la contropendenza, staccando immediatamente Iserbyt e dopo un po' anche il più coriaceo Vanthourenhout. Il campione europeo non si arrende e continua a inseguire l'iridato, tenendolo costantemente nel mirino. Anche Eli li ha a vista e praticamente i tre proseguono con passo simile anche per tutto il terzo round. A tre settimi di gara Tom ha 10" di margine sulla ricomposta coppia Pauwels, con Michael che attende Iserbyt sul rettilineo d'arrivo per mettersi alla sua ruota e rifiatare un po', cercando successivamente in due di aiutarsi l'un l'altro nella caccia al battistrada. Alle loro spalle, a ben un primo di ritardo, Hermans, Jens Adams e Van der Haar si sfidano per la quarta piazza, mentre Thibau affonda a causa di una foratura.

Nel quarto, quinto e sesto giro il distacco tra Pidcock e la coppia Vanthourenhout-Iserbyt, tirata perlopiù dal secondo, rimane costante. I due belgi sono più forti nella contropendenza (anche se Michael rimane vittima della sua stessa bravura finendo a terra nel quinto round) e nella maggior parte del tracciato reggono il confronto con l'inglese, il quale è loro superiore in certe salite e nel fango, il che colpisce se si considera quanto Pidcock soffrisse la superficie pesante nel confronto diretto con i due fuoriclasse appena due giorni fa. In ogni caso, più di una volta Iserbyt si avvicina a Pidcock, portandosi anche ad appena 6-7" dal leader, ma subito dopo commette una qualche imprecisione tecnica, buttando alle ortiche la fatica fatta per rosicchiare una manciata di secondi a Tom. Talvolta, inoltre, i due Pauwels si danneggiano e rallentano l'un l'altro senza volerlo, favorendo così il battistrada.

Ad un giro dalla fine il margine per Pidcock è buono, tredici secondi, ma non sufficiente per vivere sonni tranquilli, soprattutto considerando che alle sue spalle si è messo alla sua caccia un relativamente fresco Vanthourenhout, rimasto quasi sempre alle spalle di Iserbyt. Il campione del mondo sembra comunque in grado di difendere il bottino guadagnato, ma proprio quando meno ce lo si aspetta commette un errore gravissimo. Nell'ostico segmento con le dune l'iridato si perde in un virtuosismo per salutare il pubblico, la classica whippata insomma, e atterrando perde il controllo della bici; viene sbalzato via e finisce oltre le reti, fortunatamente senza farsi male. L'inglese raccoglie la bici arrabbiato con se stesso per la grave leggerezza commessa appena prima che arrivino i due Pauwels, che in un battibaleno sono su di lui. Iserbyt non aspetta nemmeno un secondo e si fionda all'attacco nella salita con la contropendenza alla fine, guadagnando immediatamente un buon margine su Pidcock, tallonato da Vanthourenhout. L'iridato prova a rientrare rilanciando con disperazione l'andatura dopo ogni curva ma nella lunga salita finale scende di bici e alza definitivamente bandiera bianca, staccato anche dal campione europeo.

Iserbyt ritrova così il successo (e che successo!) dopo oltre due mesi dall'ultima volta, precedendo il compagno Vanthourenhout, distante 11", e Pidcock, terzo a 1'02", presi tutti negli ultimi tre minuti di gara. Vedere nuovamente il piccolo belga in grado di affrontare un fenomeno come l'inglese in circuiti tosti e dal prestigio non indifferente è un regalo per gli amanti del ciclocross. Quarto a 1'08" chiude Van der Haar, il quale, considerando anche i 15" di bonus presi da Iserbyt nel primo giro, vede allontanarsi la vetta dell'X2O Badkamers Trofee a cinque tappe dalla conclusione della challenge. Per la rivincita appuntamento a martedì a casa di Van Aert e Sanne Cant in quel di Herentals. Ottimo quinto Adams a 1'56", Nieuwenhuis sesto a 2'01" ritrova la top ten come a Zolder dopo un piccolo periodo di calo. Hermans è settimo a 2'21" e precede Cameron Mason (+2'29"), ormai affermatosi definitivamente come uomo da migliori dieci in gare difficili. La top ten è completata da Pim Ronhaar, nono a 2'55", un risultato positivo ma non eccezionale se consideriamo quali livelli abbia toccato Pim in certe corse fangose della passata annata, e da Timo Kielich, il quale ha recentemente rinnovato con la Alpecin (su strada, nel cross è portacolori Crelan), decimo a 3'35". Ritirato Nys, Arensman chiude ventiquattresimo ma doppiato, Stybar diciannovesimo a 6'55".

Fem van Empel rientra ed è subito dominante
Non solo gli uomini élite ad animare il primo gennaio in quel di Baal, ma anche le donne e le categorie giovanili. Tra le junior trionfano le gemelle Holmgren, prima Isabella e seconda Ava, tra i ragazzi Seppe van den Boer, dominatore degli ultimi giorni, precede Viktor Vandenberghe e Mika Vijfvinkel. Primo acuto tra gli under 23 per il primo anno David Haverdings, il quale, sfruttando l'eccezionale momento di forma che sta attraversando attualmente e la concorrenza non eccelsa, si impone sul campione del mondo Joran Wyseure, adatto al percorso ma ben poco in palla per tutta la durata di questa stagione.

Spettacolo diametralmente opposto a quello degli uomini tra le élite donne. Fem van Empel, oggi per la prima volta con la maglia di campionessa europea e con la casacca Jumbo-Visma, parte nel primo giro e stacca Lucinda Brand, seconda a 2'00" e Ceylin del Carmen Alvarado, terza a 2'27" e stranamente imprecisa tecnicamente. Per Fem l'affermazione odierna è un totale dominio, più impressionante di qualsiasi altra prova di forza fornita nel corso dell'anno. La leader di classifica Denise Betsema chiude terza a 3'12" e ora ha 31" su Van Empel, la quale salterà però le prove di Herentals, Hamme, Lille e Bruxelles e non è dunque in lizza per la vittoria finale, 3'19" su Alvarado e 3'35" su Brand, avversarie che cercheranno fino alla fine di erodere il largo vantaggio di cui gode Denise, unica tra le big ad aver partecipato sia al Koppenbergcross di Oudenaarde che all'Urban Cross di Kortrijk.  

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