Donne Élite

Un altro squillo di Lotta Lepistö

13.08.2017 13:24

La finlandese vince anche a Vårgårda in Svezia battendo Marianne Vos. Bastianelli e Confalonieri nelle prime 10


Il palmarès di Lotta Lepistö continua a diventare sempre più prestigioso mese dopo mese: la finlandese della Cervélo-Bigla, bronzo mondiale a Doha, quest'anno aveva già vinto la Dwars door Vlaanderen, la Gand-Wevelgem ed una tappa al Giro Rosa ma oggi ha aggiunto un altro importante successo alla Crescent Vårgårda, la seconda delle due prove svedesi del Women's World Tour. Venerdì invece era arrivato il successo della Boels-Dolmans nella cronometro a squadre, anche quella valida per il massimo circuito di gare dell'UCI: un test importante in vista del Mondiale di Bergen che ha detto che le olandesi sono ancora le favorite, ma la Cervélo-Bigla è in crescita.

Giorgia Bronzini in fuga da lontano
Tra tutte le gare del calendario internazionale, quella di Vårgårda è sicuramente una delle più difficili da interpretare e pronosticare: il percorso inizia con quattri giri da 11 chilometri con una breve salitella, poi un lungo tratto di 53 chilometri con quattro settori di strada sterrata ed infine si ritorna sul circuito iniziale da ripetere altre quattro volte per un totale di 141 chilometri. Nel complesso una gara non particolarmente impegnativa, ma che si presta comunque a soluzioni molto diverse tra loro, dalla volata di gruppo più o meno ristretto alla buona riuscita di una fuga anche di poche atlete.

Alla fine del secondo dei giri iniziali è uscita dal gruppo la svedese Alexandra Nessmar, 23enne in gara con la selezione nazionale, che ha istigato una serie di attacchi e contrattacchi nei chilometri successivi: circa a metà del terzo giro, al chilometro 26, in testa alla corsa si è quindi formato un gruppo di 11 atlete che oltre alla Nessmar comprendeva Giorgia Bronzini (Wiggle), Chantal Blaak (Boels-Dolmans), Sabrina Stultiens (Sunweb), Moniek Tenniglo (WM3), Amanda Spratt (Orica), Lisa Klein (Cervélo), Alexis Ryan (Canyon), Romy Kasper (Alé Cipollini), Kim De Baat (Lensworld-Kuota) e Grace Brown (Australia).

Piove sui tratti di sterrato
Praticamente tutte le squadre più importanti erano rappresentate davanti e questo ha permesso alle battistrada di raggiungere un vantaggio massimo di 2'40" che poteva addirittura far pensare ad una corsa già quasi chiusa. In gruppo infatti ha tardato ad organizzarsi anche perché alcune squadre rimaste fuori dalla fuga hanno tentato un contrattacco invece che un più logico inseguimento: Severine Eraud (FDJ), Marta Tagliaferro (Cylance), Simona Frapporti (Hitec) e Sarah Inghelbrecht (Lares) hanno tentato invano di riportarsi sulla testa ma nel frattempo solo il Team VeloConcept ha tentato in qualche modo di limitare il gap.

Lasciato il circuito iniziale, sulla corsa ha iniziato a piovere ma ciò non ha creato grossi problemi in vista dei tratti di sterrato che sono stati superati abbastanza normalmente dalle atlete. Dopo il primo settore, quello di Eklanda, il plotone ha ripreso il quartetto delle inseguitrici e a quel punto la FDJ ha iniziato a lavorare sul serio per ridurre il distacco dalle 11 battistrada: all'inizio del tratto sterrato di Skanterna di 3400 metri il margine di vantaggio di Blaak, Bronzini, Brown, De Baat, Kasper, Klein, Nessmar, Ryan, Spratt, Stultiens e Tenniglo era sceso a 2'08".

Il gruppo si avvicina
Le 11 al comando della gara sono rimaste compatte anche sul terzo e sul quarto settore sterrato, mentre da dietro il gruppo si è riavvicinato sensibilmente grazie ad un forcing della Orica-Scott quando mancavano poco meno di 50 chilometri all'arrivo: a questo punto il gruppo si è riportato praticamente in vista delle fuggitive ed al nuovo passaggio sulla linea d'arrivo ai meno 44 chilometri il distacco era ormai di soli 30".

La svedese Alexandra Nessman non si è data per vinta e ha provato ad allungare, ma sulla salitella del quartultimo giro dal gruppetto di testa si sono avvantaggiate Amanda Spratt, Chantal Blaak, Alexis Ryan, Sabrina Stultiens ed una grande Giorgia Bronzini, protagonista di un'altra gara tutta all'attacco dopo l'Europeo che le ha fruttato una medaglia d'argento. Le battistrada, una volta rimaste in cinque, sono tornare a guadagnare terreno fino a un minuto: davanti però la Cervélo-Bigla non aveva più nessuna rappresentante e così la formazione elvetica ha messo a lavorare proprio la tedesca Lisa Klein che dopo la fuga ha speso tutte le ultime energie a favore delle compagne di squadra.

La Boels-Dolmans le prova tutte
Al terzultimo passaggio sulla salitella di Hägrunga la prima parte del gruppo è tornata compatta: le fuggitive sono state riprese ed il plotone a quel punto contava ancora più di quaranta unità tra cui alcune velociste pure come Kirsten Wild, Chloe Hosking. Le ultime due tornate attorno a Vårgårda sono state una battaglia continua della Boels-Dolmans nel tentativo di evitare quello era un sempre più probabile arrivo in volata che avrebbe visto lo squadrone olandese certamente battuto: Anna Van der Breggen, Megan Guarnier, Lizzie Deignan, Amy Pieters e Christine Majerus a turno hanno tutte attaccato da sole o in compagnia ma il gruppo è sempre andato a chiudere abbastanza velocemente. Oggettivamente lo strappetto di Hägrunga è decisamente troppo facile, tra lunghezza e pendenza, per sperare di fare selezione.

Lepistö batte Vos in volata
Le atlete che formavano il gruppo di testa sono così arrivate tutte assieme all'ultimo chilometro con il Team Sunweb che ha messo davanti un trenino composto da Ellen Van Dijk e Floortje Mackaij per lanciare la canadese Leah Kirchmann, atleta veloce e resistente ma con poche speranze di successo contro le velociste pure. La corsa però è venuta fuori molto dura e anche quel rettilineo finale spesso ingannevole si fatto sentire: Marianne Vos è partita lunga per sorprendere le altre, ma negli ultimi metri la finlandese Lotta Lepistö l'ha saltata molto nettamente mettendo la ciliegina sul grande lavoro fatto in corsa dalla Cervélo-Bigla. Terza è arrivata proprio Leah Kirchmann davanti alla lussemburghese Christine Majerus, in forte rimonta negli ultimi metri.

Chloe Hosking e Kirsten Wild sono state bravissime a resistere davanti fino alla fine, ma nello sprint non sono riuscite ad esprimere tutta la loro potenza: l'australiana della Alé Cipollini ha chiuso in sesta posizione preceduta anche da Ellen Van Dijk, l'olandese della Cylance invece non è andata oltre alla decima piazza. Tra le prime 15 anche tre atlete italiane: Marta Bastianelli (Alé Cipollini) ha chiuso settima, Maria Giulia Confalonieri (Lensworld) nona ed Elena Cecchini (Canyon) quattordicesima.
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