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Van der Hoorn vince, glielo chiede Bruxelles

05.06.2022 18:36

Taco a segno alla Brussels Classic, dove la fuga mette nel sacco il gruppo. Successo invece di Arnaud De Lie nell'Heistse Pijl, battendo nettamente Giacomo Nizzolo e Mark Cavendish


 

BRUSSELS CYCLING CLASSIC

Nelle corse in linea non succede quasi mai, ma quando succede è sempre un’emozione. La fuga del giorno beffa il gruppo alla Brussels Cycling Classic, nobile decaduta del ciclismo internazionale, oggi teatro di un bel braccio di ferro tra attaccanti e un gruppo a tratti troppo disorganizzato. La pioggia non abbandona per un momento i corridori quest’oggi, e diverse cadute ne sono la logica conseguenza. Ma mentre dietro i big provavano a lanciarsi all’inseguimento, davanti proseguivano di comune accordo, uniti per lo stesso obiettivo fino all’ultimo chilometro. A trionfare è Taco van der Hoorn, specialista degli attacchi da lontano e specialista nel resistere al ritorno del gruppo (come non ricordare la vittoria a Canale nel Giro 2021). Il neerlandese è il primo a rompere l’accordo tra i fuggitivi ma Tobias Bayer e Thimo Willems non lo lasciano andare, e così Taco si deve impegnare a fondo in uno sprint tanto inusuale quanto esteticamente particolare per ottenere la prima vittoria stagionale.

Anche in questo caso il percorso si mantiene sostanzialmente invariato rispetto alle più recenti edizioni, per una corsa che tuttavia ha subito un forte declino rispetto ai fasti del passato. Partenza ed arrivo sono posti a Bruxelles con un totale di 204 km da percorrere di cui la seconda parte altimetricamente degna di nota. Da affrontare due volte infatti il famosissimo Kapelmuur, il Bosberg e il Congoberg. Gli ultimi chilometri risultano essere comunque più agevoli, con l’ultimo strappo posto a 14 chilometri dalla conclusione nella capitale belga.

Come detto, è una partenza sotto la pioggia quella che attende i corridori, ma nonostante le avverse condizioni metereologiche sono ben 10 i coraggiosi che centrano la fuga di giornata: si tratta di Taco van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert), Jelle Wallays (Cofidis), Tobias Bayer (Alpecin-Fenix), Bram Welten (Groupama-Fdj), Axel Laurence (B&B Hotels-KTM), Arjel Livyns (Bingoal-Pauwels-WB), Gilles De Wilde e Rune Herregodts (Sport Vlaanderen-Baloise), Thimo Willems (Minerva Cycling) e Gianni Marchand (Tarteletto-Isorex). Visto il numero e la qualità di diversi componenti del gruppetto di fuggitivi dietro si deve cercare sin da subito di non concedere troppo spazio agli attaccanti, ma l’operazione si rivela tutt’altro che facile. È infatti quasi soltanto la Lotto-Soudal ad alimentare l’inseguimento, con il gap che lievita sino a 7’40” di vantaggio. Mentre la pioggia continua a battere sulla corsa si giunge sui muri, con la successione Kapelmuur-Bosberg-Congoberg che favorisce gli allunghi di alcuni big da dietro, con il gruppo che si spezzetta in diversi tronconi, salvo poi ricompattarsi poco dopo, canovaccio che si ripete al passaggio successivo. Uomini particolarmente attivi in questa fase sono Michael Matthews (BikeExchange-Jayco), Tim Wellens (Lotto-Soudal) e Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers).

Affrontato il Muur per la seconda volta fuoriesce un interessante gruppetto composto da Magnus Sheffield e Ben Turner (Ineos Grenadiers), Tim Wellens e Florian Vermeersch (Lotto-Soudal), Michael Matthews, Piet Allegaert e Axel Zingle (Cofidis) e Gianni Vermeersch (Alpecin-Fenix), ma anche questo tentativo ha vita breve. Complici questi continui tentativi di fuoriuscire dal gruppo il vantaggio dei 10 al comando cala fino ad 1’30” entrati negli ultimi 40 km, con la Lotto-Soudal che riprende da sola le redini dell’inseguimento. Con il passare dei chilometri, però, anche i fuggitivi cominciano a fare sul serio impedendo al distacco di calare, e giunti sull’ultima asperità di giornata, il Heiligekruiswegstraat, perdono contatto dai dieci Wallays e Laurence. I 40” da recuperare negli ultimi 10 km danno seguito al braccio di ferro tra gruppo e fuggitivi che finalmente sembra risolversi a favore di questi ultimi dai meno 3000 metri, con 30” ancora da gestire.

Con la possibilità di giocarsi il successo in tasca il primo a rompere gli accordi tra i battistrada è Taco van der Hoorn, che allunga con Tobias Bayer entrati nell’ultimo chilometro. Sui due rientra un ottimo Thimo Willems che parte immediatamente in contropiede. Il ventiseienne belga sembra avere la vittoria in pungo ma il lungo rettilineo finale in leggera salita non gli lascia scampo, e viene rimontato e superato da Van der Hoorn negli ultimissimi metri. Vince così Taco van der Hoorn su un bravissimo Thimo Willems, con Tobias Bayer in terza posizione. Quarta piazza poi per Rune Herregodts, che precede il compagno di squadra Gilles De Wilde. Sesto Arjen Livyns, settimo Bram Welten mentre ottavo l’ultimo dei fuggitivi rimasti Gianni Marchand. Le ultime due posizioni in top10 vanno infine ai più veloci del gruppo, con Bert Van Leberghe (Quick-Step AlphaVynil) nono e Michael Morkov (Quick-Step AlphaVynil) decimo.


HEISTSE PIJL

Arnaud De Lie si riconferma un’altra volta l’astro nascente delle volate. E se nelle precedenti vittorie stagionali (che ora diventano ben cinque) si sarebbe malignamente potuto parlare di una concorrenza non trascendentale ora crolla anche questo possibile appiglio. Il ventenne velocista belga della Lotto-Soudal batte nettamente due veterani delle volate come Giacomo Nizzolo e Mark Cavendish con una condotta di gara nel finale ancora una volta eccellente: il velocista vallone è bravo a seguire i tentativi di allungo sull’ultimo strappo e ad attendere il momento giusto per sprigionare tutta la sua potenza nelle ultime centinaia di metri. Ed infine, cosa di importanza non secondaria, le vittorie di Arnaud stanno contribuendo in maniera cospicua alla difficile lotta della sua Lotto-Soudal per la licenza WorldTour nel prossimo triennio, ma con un Arnaud così ora diventa tutto possibile.

Il percorso della semiclassica belga rimane sostanzialmente invariato rispetto alla passata edizione, con partenza fissata da Vosselaar ed arrivo a Heists-op-den-Berg per un totale di 191 km. Dopo una prima parte in linea e completamente pianeggiante la gara entra nel circuito finale di 15 km da ripetere per sei volte, caratterizzato dalla presenza dello strappetto cittadino di Heistse Berg (500 metri al 5,8%) con fondo in pavé. Altra insidia del finale è la planimetria, con una serie di curve e restringimenti che rendono indispensabile un buon posizionamento per giocarsi la vittoria.

Venendo alla cronaca, la corsa si apre con la classica fuga della prima ora composta da sei uomini: Maurice Ballerstedt (Alpecin-Fenix), Adrien Lagrée (B&B Hotels-KTM), Oscar Onley (DSM Development), Jorre Debaele (Minerva), Thibau Verhofstadt (Tarteletto-Isorex) e Benjamin Perry (WiV SunGod). Il gap dei fuggitivi si mantiene costante attorno ai 5’ sino all’entrata nel circuito finale, con le squadre dei velocisti che controllano la situazione. Proprio durante i giri conclusivi il gruppetto all’attacco si riduce notevolmente, così come il loro vantaggio sul gruppo: rimangono all’avanscoperta solo Oscar Onley e Benjamin Perry, con quest’ultimo che deve a sua volta alzare bandiera bianca poco prima di enrare nell’ultimo giro. Da dietro provano a fuoriuscire in successione i fratelli Mick e Tim van Dijke (Jumbo-Visma) che non riescono ad evadere con successo, ma le loro azioni contribuiscono a riassorbire un bravissimo Oscar Onley a soli 9 km dal traguardo.

Il finale a questo punto è caratterizzato da cadute con conseguenti spezzettamenti del plotone. Iniziato l’ultimo Heistse Berg Davide Ballerini (Quick-Step AlphaVynil) prova ad andarsene in solitaria, ma viene presto raggiunto e superato da Piet Allegaert (Cofidis) con alla propria ruota due favoriti come Arnaud De Lie (Lotto-Soudal) e Giacomo Nizzolo (Israel-PremierTech). Questo terzetto entra nell’ultimo chilometro con qualche metro di vantaggio sul resto del gruppo che prova a rientrare alla spicciolata, tra cui un Mark Cavendish (Quick-Step AlphaVynil) alle prese con un salto di catena. È proprio Nizzolo a lanciare la lunga volata a più di 200 metri dalla conclusione, ma il velocista brianzolo viene agevolmente rimontato da Arnaud De Lie e, negli ultimi metri, rischia di essere superato anche da Mark Cavendish. De Lie invece non ha rivali e vince nettamente lo sprint, avendo anche il tempo di voltarsi per vedere battuti alle proprie spalle due sprinter tutt’altro che sconosciuti. Vince De Lie, secondo Nizzolo, terzo Cavendish. Quarta posizione poi per Daniel McLay (Arkéa-Samsic), quinto il crossista belga Laurens Sweek (Bingoal-Pauwels-WB), mentre Baptiste Planckaert (Intermarché-Wanty-Gobert) è sesto, con Piet Allegaert settimo. Ottavo si piazza Guillaume Boivin (Israel-PremierTech), nono Kenneth Van Rooy (Sport Vlaanderen-Baloise) ed infine decimo Timo Kielich (Alpecin-Fenix).

 
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