Michael Woods con i suoi figli dopo aver vinto il titolo nazionale canadese in linea © Canadian Cyclist
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Michael Woods annuncia il ritiro dalle corse: «Tutte le cose belle finiscono»

Al capolinea anche le carriere di Jakob Fuglsang - festeggiato dai suoi ex colleghi - Ryan Gibbons e Loïc Vliegen

19.08.2025 19:44

Alle volte può essere una decisione sofferta, finanche dolorosa. In altri casi, invece, quella parola suona quasi liberatoria, a riprova che la vita può essere altrettanto piena e sorprendente anche lontano dalle corse. Ritiro: il capitolo finale della carriera di tanti sportivi porta con sé emozioni sempre diverse, che si propagano a dismisura quando si avvicina il momento dell'addio. Tra i corridori che non ritroveremo più in gruppo nella prossima stagione, si segnala il canadese Michael Woods. Che, tuttavia, ha già le idee chiare per il suo futuro.

Michael Woods: «Lascio il ciclismo, ma proseguirò la mia carriera negli sport di resistenza»

Il canadese della Free Palestine l'ha presa alla lontana, spiegando sul suo blog cosa significhi correre al massimo in mezzo al gruppo, macinare decine e decine di migliaia di chilometri all'anno «per intrattenere gli altri», rischiare sistematicamente di finire a terra. Pensieri che logorano a tal punto il fisico e la mente da diventare persino insopportabili: «Da undici anni mi dedico al ciclismo da professionista, cui bisogna aggiungerne altri due da amatore. La mia salute ha pagato un prezzo molto caro e altrettanto lungo è il tempo che ho trascorso lontano dalla mia famiglia». A proposito di sacrifici: Woods ha descritto in maniera puntigliosa tutte le prescrizioni che ha dovuto seguire tra le mura domestiche per non avere problemi di salute prima delle corse. «La paternità mi ha ricordato che essere uno dei migliori corridori al mondo non va di pari passo con il proposito di essere un buon padre. A differenza di molti altri sport, il ciclismo richiede un impegno assiduo proprio perché il calendario è particolarmente fitto. Negli ultimi cinque anni, ho evitato baciare i miei figli dopo la scuola per non ammalarmi alla vigilia di una corsa. Altrettanto spesso, mi è capitato di dormire in un'altra stanza, lontano dai miei cari, nel tentativo di ottimizzare il sonno. Dunque, ogni aspetto della mia vita è stato studiato ed esaminato per cercare di migliorare il mio rendimento in bicicletta. Ho amato questa ricerca totalizzante e non ho rimpianti per questo, ma qualcosa del genere non è sostenibile per tanto tempo».

Dopo aver passato in rassegna i ricordi più belli della sua carriera - in cui spiccano tre vittorie di tappa alla Vuelta di Spagna e una al Tour de France, oltre che un bronzo ai campionati del mondo di Innsbruck 2018, lo stesso anno del suo unico podio in una classica monumento (la Liegi-Bastogne-Liegi vinta da Bob Jungels) - e ringraziato tutti coloro che lo hanno accompagnato in questo viaggio (iniziato in sella a «una bici da 1000 $ che mi avevano regalato i miei genitori»), Woods ha annunciato il suo passo indietro: «Come si dice in questi casi, tutte le cose belle finiscono. In ogni caso, ho ancora grandi ambizioni e bei progetti per il mio futuro, che riguarderanno gli sport di resistenza. (A proposito, restate sintonizzati per scoprire di cosa si tratta). Tuttavia, per le ragioni che ho appena spiegato, ho deciso di abbandonare il ciclismo su strada alla fine di questa stagione».

Ryan Gibbons e Loïc Vliegen ai saluti

Gli ultimi scampoli dell'estate hanno convinto altri due corridori a salutare l'agonismo: il sudafricano Ryan Gibbons, 31 anni, attualmente in forza alla Lidl-Trek, e il belga Loïc Vliegen, suo coetaneo, che chiuderà la sua carriera sotto le insegne della Wagner Bazin-WB.

10 vittorie in massima serie - compresi due titoli nazionali in linea - Gibbons ha speso poche parole per salutare la compagnia: «Sono oltremodo grato per ciò che ho vissuto negli ultimi 10 anni, in cui ho rincorso fino in fondo il mio sogno. Ho collezionato una manciata di vittorie lungo il cammino, tante esperienze indimenticabili e innumerevoli amicizie. Non mi resta che scoprire cosa mi riserverà il futuro e quale sarà il prossimo capitolo della mia vita».

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Ryan Gibbons lascerà l'agonismo alla fine del 2025 © GettySport

Dal canto suo, l'ex corridore della Wanty Gobert - 4 successi in massima serie - ha voluto spendere qualche parola in più per salutare il suo mondo: «Dopo 11 anni di professionismo, ho deciso che questa sarà la mia ultima stagione in gruppo. Il ciclismo mi ha assorbito in pieno e mi ha dato tutto: vittorie, sconfitte, occasioni per imparare, grandi gioie, la scoperta di nuove culture, il piacere di apprezzare lo spirito di squadra. Allo stesso modo, ho vissuto momenti di disillusione, di sofferenza e situazioni in cui mi sono messo in discussione. Ho indossato con fierezza le maglie delle squadre con cui ho corso, così come la divisa della Nazionale. Dall'anno prossimo, arriverà il momento di aprire un nuovo libro che mi auguro sia pieno di avventure altrettanto esaltanti».

Fuglsang ha salutato il ciclismo sulle strade di casa

A differenza di Gibbons, Vliegen e Woods, che continueranno ancora a pedalare per qualche settimana, Jakob Fuglsang è entrato ufficialmente nel club degli ex alla fine del Giro di Danimarca, che si è concluso sabato sulle strade della sua Silkeborg. I suoi colleghi lo hanno celebrato con una festa a sorpresa alla fine della corsa, immortalata da uno scatto di gruppo sul suo profilo Instagram.

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.