Professionisti

L'ultimo talento colombiano di casa Savio

15.02.2022 19:25

Quest'anno ha già vinto una tappa alla Vuelta al Táchira, ora Didier Merchan è atteso su palcoscenici più probanti. Per il 22enne della Drone Hopper-Androni Giocattoli sono le montagne lo scenario d'elezione


Didier Merchan, classe '99, colombiano, per il momento mai troppo appariscente, ha già fatto capolino in alcuni ordini d'arrivo prestigiosi soprattutto tra gli U23. Come quasi ogni colombiano ha dalla sua parte grandi margini di crescita, considerando che si è affacciato sul calendario internazionale solo a partire dal Giro d'Italia U23 del 2020, con la maglia della Colombia Tierra de Atletas. Già in quell'occasione, pur non essendo in grado di fare classifica, comparve in top10 (per l'esattezza al settimo posto) in occasione dell'arrivo in salita di Montespluga, ascesa lunga ed estenuante, per colombiani insomma.

Torna anche l'anno seguente, sempre senza riuscire a tenersi in alta classifica, però battezza la tappa giusta ed entra nella fuga che poi si gioca il successo ad Andalo, ottenendo un ottimo terzo posto. Poi avviene un salto di qualità non indifferente: viene convocato dalla nazionale colombiana per partecipare all'Adriatica Ionica Race, compiendo dunque la sua prima esperienza tra i professionisti in una corsa di livello quantomeno dignitoso. Non solo ottiene un 15esimo posto di belle speranze in vetta al Monte Grappa, ma riesce anche a restare con i primi nella tappa dello sterrato e difendere il medesimo piazzamento anche in classifica generale. Animato da nuova linfa partecipa ad altre corse del calendario italiano dilettantistico internazionale vincendo una delle classiche più impegnative, il Giro del Medio Brenta, con quasi 1' di vantaggio sul secondo dopo una trentina di km di fuga solitaria. Non ha esitato a riconfermarsi pochi giorni dopo al Giro della Valle d'Aosta, giungendo quinto nella prima tappa; purtroppo anche in questo caso non è riuscito a dare seguito al brillante risultato per un piazzamento in classifica e si è ritirato durante la terza e ultima tappa.

Di strada da fare ce n'è sicuramente tanta, ma se già alla Colombia Tierra de Atletas è stato in grado di competere a livello internazionale, non può che giovargli la nuova esperienza alla Drone Hopper-Androni Giocattoli: poteva Gianni Savio farsi scappare un giovane talento colombiano? Assolutamente no. Intanto, ha già alzato le braccia al cielo a San Cristóbal, in occasione dell'ultima tappa della Vuelta al Táchira, regalando al nuovo sponsor del team il primo successo nel professionismo, e arrivando inoltre terzo in classifica generale; adesso lo attendiamo con ansia ad appuntamenti di alto livello per vedere se in questa stagione riuscirà a confermarsi, anche perché la rapida carrellata fatta fin qui dimostra quanto i colpi a disposizione, seppur forse non tantissimi, sappia giocarseli ad effetto.
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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.