Jonathan Milan vince la volata di Andora ©Giro d'Italia
Giro d'Italia

Milan, il Giro e la maglia ciclamino: amarsi ancora ad Andora

Ganna ci prova anticipando Capo Mele, ma Consonni lo riprende nell'ultimo chilometro e la Lidl-Trek finalizza col suo sprinter. Pogačar resta in rosa, Girmay ritirato

07.05.2024 19:00

Mancano circa tre mesi alla finale olimpica dell'inseguimento a squadre su pista, ma è stato inevitabile andare subito con il pensiero al prossimo 7 agosto vedendo il finale della quarta tappa del Giro d'Italia, dove tre dei quattro elementi del quartetto italiano hanno dato vita a un altro arrivo incerto e altamente spettacolare. Ad Andora vince Jonathan Milan, al suo primo successo di tappa in questo Giro e nuova maglia ciclamino, ottimamente pilotato dalla Lidl-Trek e dal suo ultimo uomo Simone Consonni, decisivo per andare a chiudere il buco aperto da Filippo Ganna, che negli ultimi quattro chilometri (altra coincidenza non da poco) ha dato vita a un'azione che ha rischiato seriamente di sottrarre un arrivo alle ruote veloci, che si sono dovute guadagnare lo sprint su Capo Mele e sulla successiva discesa.

Un colpo dei suoi per Top Ganna, che aveva sorpreso tutti nella prima ora infilandosi in una fuga senza grandi speranze e facendo scattare l'allarme per le squadre dei velocisti, che lo hanno portato a desistere dopo una ventina di chilometri. Protagonista all'inizio e alla fine il corridore della Ineos Grenadiers, in una tappa ancora un po' più movimentata del previsto, anche se meno inaspettata nello svolgimento rispetto a quella di ieri, in cui l'altra notizia di giornata è il ritiro di Biniam Girmay, caduto due volte in discesa e costretto ad abbandonare. 

L'eritreo sarebbe stato uno dei protagonisti in questa e nelle prossime volate, in cui però, da adesso più che mai, tutti dovranno fare i conti con lo strapotere di Milan, che è riuscito a prendere velocemente le misure e tradurre la sensazione di essere il più veloce di tutti in una vittoria tonante e più che mai necessaria per togliersi subito un primo peso dalle spalle.

Giro d'Italia 2024, la cronaca della quarta tappa

A differenza di ieri la fuga si sgancia poco dopo la partenza: il primo ad attaccare è Francisco Muñoz (Team Polti Kometa), seguito da Stefan De Bod (EF Education-EasyPost) e da Lilian Calmejane (Intermarché-Wanty), uno degli attaccanti più attivi di queste prime giornate. Alle loro spalle si intravede anche la riconoscibilissima figura di Filippo Ganna, che si unisce ai tre fuggitivi con una mossa a dir poco sorprendente. 

Filippo Ganna per qualche chilometro nella fuga iniziale ©Ineos Grenadiers
Filippo Ganna per qualche chilometro nella fuga iniziale ©Ineos Grenadiers

La presenza di un corridore della Ineos Grenadiers, e non certo di uno qualsiasi, apre a diversi interrogativi su quale sia il disegno della squadra di Geraint Thomas, dopo che il gallese si era dovuto spendere nel finale di ieri in un altro arrivo teoricamente da velocisti. Possibili interpretazioni che si esauriscono nel giro di venticinque chilometri, perché le squadre dei velocisti non hanno alcuna intenzione di inseguire per tutto il giorno un passista di questo calibro in una tappa lunga e piovosa, e a quel punto Ganna decide di rialzarsi e aspettare il plotone, che non ha mai concesso più di un minuto e mezzo. 

A quel punto i tre rimasti al comando possono andare a oltre quattro minuti di vantaggio, con Soudal Quick-Step e Lidl-Trek che ora possono controllare la situazione con maggiore tranquilità, dopo che Pieter Serry e Amanuel Ghebreigzabhier si erano dovuti spendere per qualche chilometro. In una fase di corsa piuttosto tranquilla, c'è tempo per segnalare i due ritiri di giornata: non ripartito Bram Welten (Team dsm-firmenich PostNL), alle prese con tosse e febbre alta, e Torstein Træen (Bahrain-Victorious), che non ha recuperato dalla caduta nella prima tappa e ha abbandonato dopo pochi chilometri.

Il vantaggio della fuga supera anche i cinque minuti nell'avvicinamento al traguardo volante di Calizzano, a 111 chilometri dall'arrivo. Mentre davanti Muñoz passa per primo indisturbato, dietro gli sprinter vanno a caccia di qualche punto per la ciclamino. Fernando Gaviria prova ad anticipare tutti, ma diventa un trampolino per Kaden Groves, che vince la volatina e si prende 6 punti, precedendo Tim Merlier, l'attuale possessore della maglia, e Girmay. Disinteressati allo sprint intermedio sia Milan che Olav Kooij, ma il Team Visma Lease a Bike ha altri piani da eseguire sul Colle del Melogno. 

Jan Tratnik si mette in testa a fare il ritmo sulla parte centrale della salita di terza categoria (7.5 km al 4.8%), per cercare di ridurre un po' il gap dalla testa della corsa. Come effetto collaterale, il passo imposto dalla Visma mette in croce Fabio Jakobsen, che perde contatto dal gruppo e viene atteso da due compagni di squadra. Il velocista del Team dsm-firmenich si era già staccato ieri e conferma di non essere nella migliore condizione, trovandosi con quasi due minuti da recuperare in discesa.

Davanti continua l'azione di Tratnik, aiutato ancora da Ghebreigzabhier per la Lidl-Trek, che abbassano il distacco fino a 3'30" al passaggio sul traguardo dell'Intergiro di Altare, ai -75, mentre anche Jakobsen riesce a riaccodarsi al gruppo, scortato da Julius van den Berg e Chris Hamilton. Dopo l'Intergiro anche Calmejane si rialza, mentre dietro Kooij sprinta davanti a Girmay e Groves.

Caduta in discesa, Girmay abbandona

La discesa che porta a Savona diventa molto insidiosa a causa dell'asfalto bagnato, e in discesa si innesca una caduta di una decina di corridori. Coinvolti anche Ben O'Connor e Einer Rubio tra gli uomini di classifica, entrambi ripartiti abbastanza velocemente, mentre il più dolorante di tutti sembra essere Biniam Girmay. L'eritreo prova comunque a ripartire e si mette ad inseguire, ma dopo pochissimi chilometri scivola nuovamente. Frastornato e ancora più dolorante, a quel punto Girmay non può fare altro che abbandonare un Giro che per lui era iniziato con un buon piazzamento in volata, in seguito a un altro episodio molto sfortunato di una carriera che non riesce proprio a trovare pace.

 Il gruppo maglia rosa si è spezzato in più tronconi proprio in seguito alla caduta in discesa, ma si ricompatta un po' alla volta dopo il passaggio delicato nel centro di Savona, con O'Connor e compagni ad accodarsi per ultimi. A quel punto mancano circa quaranta chilometri di Aurelia per arrivare al traguardo di Andora, con De Bod e Muñoz a due minuti e Visma, Trek e Soudal Quick-Step a controllare. 

Ancora Ganna, ma Lidl-Trek è perfetta

L'avventura dei due fuggitivi finisce ai -4.5, quando i treni dei velocisti stanno già sgomitando per le posizioni verso l'attacco di Capo Mele. Riesce però ad anticipare tutti ancora Ganna, che prende subito cinque secondi con una delle sue proverbiali sparate. Dietro prova a chiudere Matteo Trentin per la Tudor, ma non riesce a chiudere il buco. Ci provano in solitaria prima Danny van Poppel, poi Andrea Pasqualon e infine Filippo Fiorelli, ma nessuno ha la sparata giusta per rientrare sull'italiano della Ineos, che scollina con ancora un buon vantaggio e si getta in discesa verso il traguardo. 

Riesce a riorganizzarsi però la Lidl-Trek, con Jasper Stuyven a prodigarsi in una sparata non troppo dissimile da quella che gli valse una vittoria in una monumento a qualche chilometro di distanza da qui. Il belga riduce sensibilmente il distacco da Ganna, che entra nell'ultimo chilometro con ancora qualche metro di vantaggio ma il destino ormai segnato. A chiudere ci pensa Simone Consonni, che usa il compagno di quartetto come punto di appoggio per prolungare il suo leadout in favore del più giovane della compagnia. 

La Lidl era già un po' lunga prima dell'attacco di Ganna e rischia di rimanere scoperta per il finale, ma Consonni riesce a lasciare Milan al momento giusto, mentre da dietro sta arrivando Christophe Laporte a lanciare Kooij. Il testa a testa tra i due dura qualche decina di metri, mentre Phil Bauhaus cerca spazio vicino alle transenne. Merlier arriva di rimonta ma troppo da dietro e si siede negli ultimi metri, mentre Groves arriva lanciatissimo a centro strada a dare il colpo di reni, che gli vale però solo il secondo posto. Nessuno può infatti pareggiare la punta di velocità raggiunta da un incontenibile Jonathan Milan, che finalizza il lavoro di squadra e si prende con un certo margine la sua prima vittoria in questo Giro.

Una vittoria che vale anche il sorpasso su Merlier per la maglia ciclamino, che ora vede il friulano davanti con 113 punti, contro gli 81 del belga e i 63 di Groves. In classifica generale l'unico cambiamento è il sorpasso di Cian Uijtdebroeks su Rubio al quarto posto, grazie al secondo di abbuono preso allo sprint intermedio di Savona, mentre Tadej Pogačar ha vissuto una giornata tranquilla in maglia rosa. Non ci dovrebbero essere grossi scossoni neanche domani nella Genova-Lucca, in un'altra frazione adatta ai velocisti, ma in questo Giro al momento è difficile escludere qualcosa a priori.

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