©Juan Ayuso via IG
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Ayuso perde terreno ma non fa sconti alla UAE: "La preparazione alla Vuelta non è stata ideale"

Le dichiarazioni dei protagonisti della sesta tappa della Vuelta a España 2025: lo spagnolo lamenta la forma non adeguata, Vingegaard contento di aver staccato un concorrente, Vine commosso per la vittoria a casa, Traen rivendica birre

Jay Vine ha conquistato la sesta tappa della Vuelta a España 2025 con una prova di forza sulla penultima salita, dove ha staccato i compagni di fuga e ha preso il volo verso il traguardo di Pal. L’australiano ha così firmato il suo terzo successo personale nella corsa spagnola, dopo le due vittorie di tappa del 2022. La giornata è stata invece amara per il suo compagno di squadra Juan Ayuso, che nel gruppo della maglia rossa ha ceduto di schianto a cinque chilometri dalla vetta, perdendo terreno prezioso in classifica. L'unico ad attaccare nel gruppo dei big è stato Giulio Ciccone, insieme al leader della classifica Jonas Vingegaard, ma la loro azione è stata subito rintuzzata da João Almeida. Dietro di lui gli inseguitori sono arrivati alla spicciolata, con Torstein Træen secondo e Lorenzo Fortunato terzo. Il norvegese Træen ha così sfilato la maglia rossa a Vingegaard, mentre Jay Vine è tornato a indossare la maglia a pois che fu già sua l'anno scorso sul podio finale di Madrid.

Le dichiarazioni dei protagonisti della sesta tappa:

Juan Ayuso: "Non sono ancora competitivo in salita"

La preparazione non è stata l'ideale. - ha dichiarato lo spagnolo Juan Ayuso a Eurosport, riferendosi al fatto di aver scoperto tardi di essere nella squadra per la Vuelta -"Miglioro pian piano, ma non sono ancora abbastanza in forma per essere competitivo in salita. Ho dovuto continuare a provare e l'ho fatto, ma non mi sento ancora bene.

Io lo dico dal giorno 1, anche prima di cominciare, il mio piano era di non puntare alla classifica generale. La squadra mi ha chiesto di provarci per vedere se riuscivo a reggere e, per rispetto, ci ho provato. Però, visto che non continuavo a sentirmi bene, mi sono lasciato andare. Sì, non ho nemmeno idea di come sia andata davanti. Chi ha vinto? Vine? L’ho saputo ora. Io ero con la squadra e ho cercato di prepararmi al meglio per il Mondiale. Fare bene in generale era un pensiero che non avevo io, lo avevate voi. Perché io sapevo un po’ dall’inizio come stavo e a cosa andavo incontro e, come vedi, ero già proiettato su un’altra cosa. È normale, si crea sempre aspettativa e la gente si aspetta sempre che faccia la classifica generale, come ho sempre fatto. Però, per me, non è come al Giro, diciamo, che sì è stato un colpo duro. Qui è stato un po’ diverso, come dico, mi sono lasciato andare e ho guardato avanti. Prima penso a vedere come sta la squadra, che da quello che mi avete detto sta bene. Quindi, quello sarà la priorità e, poi, provare a puntare a qualche tappa."

A proposito dei compagni di squadra, Ayuso ha aggiunto: "Se Almeida ha fatto bene, è una bella cosa. Ho saputo solo adesso che Jay Vine ha vinto. Con la squadra cercheremo di dare il massimo per il resto della Vuelta."
 

Jay Vine: “Vincere qui ad Andorra, davanti a mia moglie e mio figlio, è incredibile”

"Vivo proprio ai piedi di questa salita. E la Comella, la penultima salita della giornata, è la mia preferita di tutta Andorra. Normalmente l'avrei affrontata ancora più velocemente, ma con il vento contrario è stato difficile staccare gli altri. Ho attaccato poco prima della vetta, perché conosco molto bene la discesa. Ho pensato: 'Questa è la mia occasione'.

Ho ricevuto la chiamata per correre questa gara solo quattro settimane fa, inizialmente la Vuelta non era affatto nel mio programma. Vincere qui ad Andorra, davanti a mia moglie e mio figlio, è incredibile. Questo è stato un grande stimolo negli ultimi cinque chilometri. Volevo raggiungerli il prima possibile.

Inizialmente puntavamo alla vittoria di tappa, ma se la fuga non fosse andata a buon fine, c'era l'opzione di farmi riassorbire e lavorare un po' per la squadra. L'abbiamo sempre tenuto come piano B."

Jay Vine ha conquistato a Pal il suo 3° successo in carriera alla Vuelta di Spagna © Profilo X La Vuelta
Jay Vine ha conquistato a Pal il suo 3° successo in carriera alla Vuelta di Spagna © Profilo X La Vuelta

Torstein Træen: “Staune-Mittet mi deve qualche birra”

"Due giorni fa ho parlato con il mio compagno norvegese, Johannes (Staune-Mittet, ndr). Mi aveva detto che ero un 'perdente' perché ero rimasto così in alto in classifica per così poco tempo. Allora gli ho risposto: 'Se sarò in maglia rossa dopo la tappa di Andorra, non mi chiamerai più perdente'. Penso che ora mi debba qualche birra a Madrid.

È stata una battaglia dura per entrare nel gruppo di testa. Poi ci hanno tenuto a tiro per cinquanta chilometri, ma a un certo punto ho capito che c'era un'opportunità. Sapevo che l'ultima salita sarebbe stata molto dura, anche perché Bruno Armirail era ancora molto vicino a me in classifica. Ho dato tutto, ma sono stati cinque lunghi chilometri.

Infine, ha commentato con umorismo le sue possibilità di mantenere il primato: "Haha, non ne ho idea. Forse mi riprenderanno la maglia già domani. Anche questa è una possibilità."

Jonas Vingegaard: "Tenere la maglia non era un nostro obbiettivo"

"Oggi è stato un po' difficile guadagnare tempo sugli avversari. Ci abbiamo provato, e ovviamente abbiamo perso la maglia di leader, ma non avevamo nemmeno l'obiettivo di mantenerla. Quindi per noi va bene così.

Riguardo alla sua prestazione, il corridore della Visma | Lease a Bike ha commentato: "Penso di aver pedalato bene. Fin dall'inizio abbiamo detto che credo che migliorerò man mano che la Vuelta prosegue. Le gambe si sentivano bene e possiamo guardare con fiducia alle ultime quindici tappe."

Infine, Vingegaard ha espresso un'opinione sul crollo di Juan Ayuso, un suo diretto avversario per la vittoria finale: "Mentre le mie gambe si sentivano bene, per Juan Ayuso era tutta un'altra storia. Prima di oggi, la UAE aveva due capitani, ma ora uno di loro ha perso otto minuti. Questo è un bene per noi."

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