L'arrivo solitario di Pfeiffer Georgi nella Classic Brugge-De Panne 2023
Donne Élite

Tra Wiebes e Balsamo vince la marcatura... e Pfeiffer Georgi

La britannica conquista la Brugge-De Panne anticipando un gruppetto con le favorite. Elisa batte Lorena per un secondo posto carico di rimpianti. Nelle 10 anche Chiara Consonni e Ilaria Sanguineti

23.03.2023 17:25

Prima britannica a vincere la Classic Brugge-De Panne, Pfeiffer Georgi è una giovanotta di cui da un paio d'anni si parla sempre più intensamente, bravissima oggi a imporsi facendo leva sul gioco di squadra della DSM in un gruppetto in cui le due atlete del team nerazzurro non erano certo le favorite, essendo più lente di altre personalità lì presenti: su tutte la campionessa uscente Elisa Balsamo e il sempiterno spauracchio Lorena Wiebes, che infatti sono arrivate seconda e terza, distanziate però dalla 22enne di Berkeley che ha approfittato anche del traccheggio tra le due rivali, le quali si sono guardate e non hanno voluto spingere per non favorirsi l'un l'altra. E in questi casi, come si dice, tra i due litiganti…

I 163.1 km della Classic Brugge-De Panne 2023 rappresentavano una distanza non proprio usuale per il ciclismo femminile, e va bene che quei 163 erano tutti praticamente pianeggianti, ma sappiamo benissimo delle insidie di questa prova. E infatti - oltre alla pioggia della prima parte di gara - non sono mancate le cadute, in particolare un paio molto grosse che hanno causato la neutralizzazione temporanea della corsa. Tra i vari ritiri, anche quello di Letizia Paternoster (Jayco AlUla) infortunata alla mano.

Un breve allungo di Mieke Docx (Lotto Dstny) dai -96 ai -92 è tutto quello che abbiamo potuto annotare del resto della gara nella prima metà. Finita la parte in linea (i primi 67 km) le ragazze sono approdate al circuito intorno a De Panne, 48.5 km da ripetere due volte. Una foratura ha appiedato Elisa Balsamo (Trek-Segafredo) ai -79, ma la campionessa italiana nonché vincitrice di questa corsa l'anno scorso è rientrata in gruppo senza problemi in un paio di chilometri. L'andatura ha cominciato a salire e in diverse si sono staccate, anche perché - pur se addirittura assolata la giornata da un certo punto in avanti - un venticello c'era comunque e sul tratto di De Moeren faceva il suo, ovvero dava fastidio.

E infatti, dopo una prima fase di piccoli frazionamenti (subito rientrati) ai -70, seguita da un nuovo tot di cadute (tra le altre, Thi That Nguyen della Israel Premier Tech Roland è finita in un fosso ai -68, per fortuna senza conseguenze), ai -58 nel famigerato drittone il gruppo si è polverizzato in una moltitudine di pezzetti. Davanti solo in 10: Elisa Balsamo, Lorena Wiebes (SD Worx), Alice Barnes (Human Powered Health), Shari Bossuyt e Maike van der Duin (Canyon//SRAM Racing), Julie de Wilde e Christina Schweinberger (Fenix-Deceuninck), Pfeiffer Georgi e Megan Jastrab (DSM) e Amalie Dideriksen (Uno-X). In pratica le due favorite assolute, tre coppie da prendere con le pinze e un paio di temibili battitrici libere: l'accordo è stato trovato subito e il drappello ha preso il largo.

Ai -42 il margine delle prime era già a 40" quando Chiara Consonni (UAE ADQ) ha tentato un estemporaneo break dal secondo gruppo, un'azione durata per 6 km prima che l'italiana si rialzasse senza aver risolto nulla: distacco a questo punto superiore al minuto e corsa decisamente andata. Il margine delle prime non avrebbe più smesso di crescere e il successivo snodo importante era fissato sull'ultimo passaggio da De Moeren ai -12. A quel punto, con 3'20" per le battistrada, le DSM - battute in volata - hanno iniziato il loro gioco di squadra accelerando e provocando un frazionamento del drappello: attardate Van der Duin, Schweinberger, De Wilde e Barnes; quest'ultima ha urtato la ruota posteriore di Schweinberger ed è finita pesantemente in terra (di faccia, per di più), trascinando giù pure De Wilde che ci ha rimesso la clavicola sinistra.

Dopo la brutta caduta, la bella stoccata: ai -7 un nuovo tentativo di Jastrab è stato annullato ma in contropiede è partita Georgi, e su di lei nessuna è andata a chiudere: Balsamo e Wiebes si guardavano, le altre lì presenti non si curavano di prendere iniziative, sicché la britannica è volata verso il traguardo e la sua prima vittoria World Tour, andando a chiudere con oltre un minuto sul drappello in cui Elisa ha battuto Lorena per il secondo posto (giusto per aumentare i rimpianti della Tricolore); il gruppo, con Chiara Consonni davanti a Ilaria Sanguineti (Trek) per il nono posto, è arrivato a oltre 4'.

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