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Il camionista tedesco responsabile della morte di Rebellin sarà estradato in Italia

La decisione risale a circa un mese fa, ma solo in questi giorni sono state rese disponibili i dettagli dell'inchiesta che hanno fatto emergere dettagli raccapriccianti

06.07.2023 13:37

Novità importanti e dettagli che mai avremmo immaginato emergono dalle carte dell'inchiesta sulla morte di Davide Rebellin, investito e ucciso lo scorso 30 novembre dal camionista tedesco Wolfgang Rieke mentre si stava allenando in bicicletta sulle strade del Vicentino. Ad emergere è innanzitutto la decisione, arrivata circa un mese fa da parte del Gip, di procedere con un mandato d'arresto ed estradizione nei confronti dell'autore del crimine, attualmente in Germania e che dovrà dunque essere estradato.

L'iter prevede adesso che le autorità dei due Paesi coinvolti si mettano d'accordo al fine di concordare tempi e modi affinché Rieke sia affidato ai carabinieri. Nel frattempo il suo difensore, l’avvocato Andrea Nardin, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Venezia chiedendo che la misura cautelare venga annullata o quantomeno che venga sostituita con gli arresti domiciliari. A tal proposito l'udienza è prevista per il giorno 14 luglio prossimo.

Intanto, sempre dalle sopracitate carte, emergono dettagli raccapriccianti in merito all'accaduto. Si legge infatti che “immediatamente dopo l’urto con il ciclista, il mezzo effettua un evidente sobbalzo, il camionista scende dal mezzo lasciando lo sportello aperto e si dirige a piedi verso il corpo esamine. Il conducente, dopo essersi passato la mano sulla bocca, l’aveva strofinata per due volte contro il paraurti, nell’obiettivo di eliminare (con la saliva, ndr) le tracce derivanti dalla collisione con il ciclista".

Dopo tutto ciò, di fatto l'imputato si è dato alla fuga: “Ha evitato le arterie stradali e autostradali principali in modo da raggiungere il proprio Paese passando per rotte secondarie, così evitando i controlli che nel frattempo erano stati predisposti”. Tutto ciò ha portato il magistrato ad evidenziare come secondo lui Rieke sia "del tutto insensibile a qualsiasi forma di scrupolo" con annessa "stupefacente assenza di alcun segnale di rimorso".

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