
Giro Next Gen 2025 - Analisi del percorso
Tappe un po' per tutti i gusti: una crono di 8.4 km in apertura e due arrivi in alta montagna, in mezzo a tappe tutte più o meno mosse che possono smuovere ulteriormente la classifica
Il percorso del Giro Next Gen 2025 mantiene a grandi linee il canovaccio delle due precedenti edizioni: una cronometro iniziale, due tappe di alta montagna ed altre insidie sparse nelle giornate restanti. Maniva e Prato Nevoso saranno i punti chiave, ma più dell'anno scorso la classifica si può scrivere un po' tutti i giorni, vista l'assenza di vere tappe per velocisti. Attenzione alla ripidissima salita di Prarostino che offre all'ultimo giorno, verso Pinerolo, la possibilità di ribaltare ancora la classifica.
Le tappe nel dettaglio
Domenica 15 giugno - 1a tappa: Rho - Rho (Cronometro individuale - 8.4 km)

La cronometro di apertura sarà per specialisti, di fatto completamente pianeggiante, fatta eccezione per un cavalcavia, nel verso senso della parola, il Ponte Buonarruoti (200 metri al 4%) che assegnare i primi punti per la classifica degli scalatori.
Lunedì 16 giugno - 2a tappa: Rho Fiera Milano - Cantù (146 km)

La seconda tappa è ondulata, priva di grandi salite, ma anche con molta poca pianura dopo i primi 45 km. Il GPM di Ciucciago (1.2 km al 7.6%) anticipa di poco l'ingresso nel lungo circuito finale da ripetere 2 volte. Il traguardo stesso è in cima ad uno strappo (1 km al 5.2%, max 8%) che potrebbe tagliare fuori i velocisti più puri; da segnalare anche che transitando da Cucciago a 4 km dall'arrivo si affronta una salitella di circa 1.5 km al 4%.
Martedì 17 giugno - 3a tappa: Albese con Cassano - Passo del Maniva (144 km)

Anche quest'anno la 3a tappa è la prima di alta montagna. Dopo una prima fase lievemente ondulata (circa 45 km) si arriva a Bergamo. Qui inizia un tratto pianeggiante che porta a Iseo. Qui comincia la prima vera salita di questo Giro, il Passo dei Tre Termini (8.1 km al 6%, max 10%). Una volta scesi in Val Trompia, la strada inizia già a salire verso il traguardo quando mancano 36 km: per 27 km la strada è un fondovalle in sensibile pendenza (media 2.4%) che si fa sempre più arcigno col passare dei km; la salita vera al Passo del Maniva (in verità si sale oltre il passo, fino all'Hotel Bonardi) inizia a 10.6 km dall'arrivo, ha una pendenza media del 7.7%, ma in verità è piuttosto irregolare, con punte fino al 13%. Il traguardo sarà anche la Cima Coppi di questo Giro Next Gen.
Mercoledì 18 giugno - 4a tappa: Manerbio - Salsomaggiore Terme (134 km)

Tappa non tremenda, ma nemmeno scontata, anche se alleggerita rispetto a come era stata presentata inizialmente. Dopo 85 km pianeggianti o in falsopiano si imbocca la salita di San Vittore (2.8 km al 4%), preludio al GPM del Valico di Sant'Antonio (7.5 km al 5.3%), posto a 32.5 km dal traguardo. Dopo la discesa si percorrono 23 km di fondovalle a favore, mentre gli ultimi 4 sono leggermente a salire (media 1%). Sicuramente è la tappa che più di tutte strizza l'occhio ai velocisti.
Giovedì 19 giugno - 5a tappa: Fiorenzuola d'Arda - Gavi (153 km)

Tappa complicata, difficile da interpretare e gestire. Dopo 55 km pianeggianti si incontra infatti la dura salita al Passo del Penice (12.9 km al 6.7%, max 12%). A seguire si dovranno affrontare altre brevi asperità, talvolta in rapida successione; subito dopo la lunga discesa si sale a Canova (circa 4 km al 4.5%; ultimi 1.2 km al 7%), quindi serve una quindicina di km di fondovalle a favore per imboccare la fase più nervosa della tappa: si affrontano le asperità di Caffaroni (3.2 km al 5.9%), Cerreto Grue (800 metri al 7.5%) e Passo Coppi (circa 3 km al 5.5%). Una volta scesi a Villavernia, si resta in pianura per una dozzina di km; dopo Serravalle Scrivia, il percorso torna lievemente ondulato negli ultimi 8 km, con il traguardo posso esso stesso in lieve ascesa (ultimo km al 2% di media).
Venerdì 20 giugno - 6a tappa: Ovada - Acqui Terme (156 km)

Frazione ancora una volta non durissima, ma con alcune asperità nel finale di corsa a complicare le cose. I primi 115 km sono nel complesso semplici, spezzati solo da alcune brevi salite nel Monferrato. A Canelli inizia la prima vera salita verso Cassinasco (circa 4.5 km al 5.5%). Bastano 7 km pianeggianti per incontrare la successiva salita di Sant'Ambrogio (4.2 km al 6.3%), seguita da un'altra contropendenza a Rocchetta Palafea (circa 700 metri al 7%). Terminata la discesa si arriva ad Acqui Terme con 12 km di falsopiano a scendere.
Sabato 21 giugno - 7a tappa: Bra - Prato Nevoso (163 km)

È il tappone di questo Giro, essendo al contempo la tappa più lunga e quella con maggior dislivello. I primi 100 km nelle Langhe sono un susseguirsi di salite e strappi, che culmina nel GPM di Pedaggera (4.8 km al 6.5%; primi 3.8 km all'8%). Una fase leggermente più semplice, porta alle fasi conclusive, con il Bric San Bernardo (7.5 km al 4.9%) e Frabosa Soprana (2.8 km al 7%) a fare da antipasto all'ascesa finale verso Prato Nevoso (13.3 km al 7.1%, max 10%).
Domenica 22 giugno - 8a tappa: Pinerolo - Pinerolo (137 km)

Anche l'ultima tappa offre terreno per cambiare ulteriormente la classifica, lambendo le Alpi con salite piuttosto ripide. Dopo 80 km si raggiunge Pinerolo e si entra nel circuito finale da ripetere due volte con la terribile salita di Prarostino (ignorando il dato ufficiale, 3.2 km all'11.1%, tratto di 1.3 km al 15.9%, max 20%), posto a soli 10.9 km dall'arrivo. A complicare ancora le cose, come ultima rampa di lancio, ci sarà il Muro di Via Principi d'Acaja (500 metri al 13% in pavè, con punte fino al 20%) ad appena 2 km dal traguardo.