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Professionisti

Un americano sull'Avenue de Grammont

Sorpresa alla Parigi-Tours, dove lo stagista Riley Sheehan regola un manipolo di cinque attaccanti che anticipa il gruppo dei migliori. Salutano il gruppo Gallopin e Van Avermaet

08.10.2023 15:41

Viene dal Colorado il vincitore della Parigi–Tours 2023: Riley Sheehan, che aveva iniziato la stagione alla Denver Disruptors, ha capitalizzato al meglio la fiducia di Kjell Carlström, manager della Israel Premier Tech, aggiudicandosi una delle corse più prestigiose del finale di stagione, giunta alla 117esima edizione. Lo statunitense, primo della sua nazione ad alzare le braccia sullo storico traguardo, è stato bravo a regolare in volata un quintetto sganciatosi negli ultimi 20 km. Gli attaccanti sono stati capaci di prendere vantaggio sullo sterrato e tenere a distanza il gruppo dei migliori con nomi del calibro di Démare, vincitore delle ultime due edizioni, Theuns, secondo lo scorso anno, Bini Girmay e il campione europeo Laporte, che ha vinto la volata dei battuti. Sfortunato Matteo Trentin, che si era messo in mostra in un tentativo precedente, ma è poi incappato in una foratura nel momento decisivo della corsa, proprio come Arnaud De Lie, favorito della vigilia, che ha bucato sia sul primo settore di sterrato, che nei successivi, dovendo poi abbandonare una corsa ormai compromessa. 

La corsa è partita da Chartres per raggiungere Tours dopo 213.9km: sono serviti  40 km perché la fuga di giornata prendesse il via. A formarla un quintetto con Axel Narbonne Zuccarelli (Nice Métropole Côte d'Azur), Maxime Jarnet (Van Rysel-Roubaix Lille Métropole), Joey Rosskopf (Q36.5 Pro Cycling), Lewis Askey (Groupama-FDJ) e Théo Delacroix (St Michel-Mavic-Auber93): il vantaggio massimo, circa 4 minuti, verrà raggiunto intorno al km 90. A lavorare in gruppo sono state soprattutto Jumbo-Visma e Lidl-Trek, convinte della condizioni dei rispettivi capitani, Christophe Laporte e Edward Theuns

Ai -70 km circa sono iniziati i tratti sterrati che da alcuni anni caratterizzano la corsa: il primo a farne le spese è stato Arnaud De Lie (Lotto Dstny), il principale favorito di giornata, vittima di una foratura ai -55. Mentre il belga stava rientrando in gruppo il suo compagno Victor Campenaerts ha allungato insieme a Nadav Raisberg (Israel Premier Tech). I due erano rimasti tra il gruppo e la fuga fino ai -48, quando, mentre davanti Rosskopf era vittima di una foratura, nel gruppo principale si è staccato un gruppetto con Matteo Trentin (UAE Emirates), Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Mike Teunissen (Intermarché-Circus-Wanty), John Degenkolb (dsm-firmenich) e Rasmus Tiller (Uno-X). Nel gruppo di testa, Lewis Askey prendeva a più riprese metri di vantaggio nei percorsi sterrati in mezzo alle vigne, decidendo poi di prendere coraggio e andarsene in solitaria, mentre tra i suoi inseguitori anche Delacroix doveva fermarsi per una foratura. 

Nel gruppo principale però a dar man forte alla Jumbo si è aggiunta con decisione quello l'Arkéa Samsic, che permetteva di chiudere sul gruppo di Matteo Trentin intorno ai -38. Dopo pochi chilometri è ripartito un terzetto con Søren Wærenskjold (Uno-X), Thomas Gachignard (St Michel-Mavic-Auber93) e Jonas Rutsch (EF Education-EasyPost): i tre hanno ripreso Rosskopf, Delacroix e Jarnet, ma sono stati a loro volta ripresi dal gruppo, tirato da Dylan van Baarle (Jumbo-Visma). Ai -30, prima del quartultimo settore di sterrato, è partito Theuns seguito da Clément Russo (Arkéa Samsic): anche il loro tentativo ha avuto vita breve, perché la Uno-X ha impresso una forte andatura per scremare il gruppo, favorendo un altro effimero tentativo, questa volta con Rasmus Tiller. In questo frangente anche Trentin e Laporte sono rimasti attardati per una foratura: prima che potessero rientrare si sono sganciati Joris Delbove (St Michel-Mavic-Auber93), Tobias Halland Johannessen (Uno-X), Riley Sheehan (Israel Premier Tech) e, di nuovo, Olivier Le Gac (Groupama-FDJ). 

I quattro hanno incrementato un poco alla volta il vantaggio su un gruppo ridotto a una quarantina di unità, dove nel frattempo era rientrato Laporte: ai -15 sia Biniam Girmay (Intermarché-Circus-Wanty) che Van Baarle hanno cercato di colmare il gap senza successo. Ai -11 Askey mantenva un vantaggio di circa 10" sugli inseguitori, a loro volta a una quindicinia di secondi dal terzo gruppo: sull'ultimo passaggio sulla Côte de Rochecorbon Le Gac si è riportato su Askey, sperando che il britannico potesse fargli da testa di ponte, ma Sheehan è stato lesto a chiudere sul francese. Il quintetto ha così conservato una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo degli inseguitori, ormai ridotti a una ventina di unità, tra cui Arnaud Démare (Arkéa Samsic), Laporte, Giacomo Nizzolo (Israel Premier Tech), Bryan Coquard (Cofidis), Girmay e Teunissen, dove l'accordo e le forze per chiudere sono via via venute meno. 

Non hanno desistito invece i cinque attaccanti, che sono arrivati di comune accordo sullo storico rettilineo dell'Avenue de Grammont: in casa Groupama questa volta è stato Le Gac a lavorare per Askey, e solo ai -250 Delbove ha provato ad anticipare la volata, subito rintuzzato da Askey e Sheehan, che hanno proseguito il testa a testa fino agli ultimi metri, quando il ventitreenne americano ha preso una bicicletta di vantaggio relegando Askey alla piazza d'onore. Terzo posto per Johannessen, che ha preceduto Delbove e Le Gac. A nove secondi è arrivato il gruppo dei battuti, dove Laporte ha vinto la volata per il sesto posto davanti a Tom Van Asbroeck (Israel-Premier Tech) e Arnaud Démare.

Salutano il gruppo l'oro olimpico di Rio de Janeiro, Greg Van Avermaet (AG2R Citroën) e Tony Gallopin (Lidl - Trek), che arriva abbracciato dai compagni e tra gli applausi dei francesi.

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