Sergei Rostovtsev con la maglia di campione europeo dell'eliminazione © UEC
Mondo Continental

Rostovtsev, odissea di un corridore russo

Il ventiseienne è rimasto senza squadra e non ha potuto difendere il titolo europeo dell'eliminazione a causa delle sanzioni contro la sua nazione. Su strada è ripartito dalla Turchia, ma su pista è ancora fermo al palo. Focus sulla Uno-X Dare De

13.09.2023 23:00

Trentaduesimo appuntamento con la rubrica Mondo Continental. In questa puntata: Tour of Kosovo, Tour of Van, Tour of South Bohemia, GP Boukraa, GP Es-Semara, GP El Marsa, GP de la Somme, Tour of Poyang Lake, Sergei Rostovtsev e la Uno-X Dare Development, un altro vivaio di successo.

Le corse della settimana

Tour of Kosovo

Nicolò Garibbo indossa la maglia gialla del Tour of Kosovo © Nicolò Garibbo

In settimana è andato in scena il Tour of Kosovo, unico evento UCI (campionati nazionali a parte) a disputarsi sul suolo del paese balcanico. La partecipazione è stata abbastanza scarsa: al via si sono schierate otto squadre, senza nessuna Continental. A darsi battaglia nei tre giorni di gara sono state le selezioni nazionali di Bulgaria, Grecia, Macedonia e Kosovo e quattro formazioni dilettantistiche.

La corsa si è aperta con la tappa regina: oltre ad un paio di strappetti nella seconda parte del percorso, era prevista una salita di oltre quattro chilometri, che si concludeva a poco più di mille metri dal traguardo. Sette uomini hanno staccato nettamente il gruppo e si sono giocati il successo in volata: il Gragnano Sporting Club ha sfruttato al meglio la superiorità numerica e il giovanissimo Piergiorgio Cozzani ha potuto festeggiare la prima vittoria in carriera, superando Nikolaos Michail Drakos (Nazionale Grecia) e Lukas Sulaj Kloppenborg (Tirana).

La seconda frazione prevedeva le principali asperità nei primi chilometri, per poi proporre un percorso ondulato, ma senza eccessive difficoltà. È stata volata di gruppo e il Gragnano Sporting Club ha dominato nuovamente, permettendo a Lorenzo Cataldo di conquistare il primo successo UCI in carriera, con il compagno Nicolò Garibbo in terza posizione. In mezzo ai due azzurri si è piazzato il greco Nikiforos Arvanitou, corridore della Sofer Savini Due, in gara con la nazionale del suo paese.

L’ultima tappa aveva un profilo abbastanza semplice, ma gli ultimi 1300 metri erano in salita. Il gruppo si è frazionato nel finale e davanti è stato ancora una volta il Gragnano Sporting Club a prendere in mano la situazione: si è imposto Nicolò Garibbo (anche per lui prima vittoria UCI), davanti a Lorenzo Cataldo, con Piergiorgio Cozzani quarto. Ad evitare la tripletta della formazione italiana è stato Nikolaos Michail Drakos.

Grazie al successo nell’ultima frazione, Nicolò Garibbo si è portato a casa la vittoria finale (e la classifica a punti), con 6” di vantaggio su Piergiorgio Cozzani, miglior giovane della corsa, e 7” su Nikolaos Michail Drakos. Il Gragnano Sporting Club si è ovviamente imposto nella graduatoria a squadre.

Tour of Van

Il podio finale del Tour of Van © Daniil Marukhin

In Turchia si è disputata un’altra gara all’esordio nel calendario UCI, il Tour of Van, corsa a tappe di quattro giorni. Al via erano presenti le Continental locali Beykoz Belediyesi, Spor Toto e Konya Buyuksehir, le iraniane Mes Sungun-Azad e DFT CCN Meshkin Shahr e le selezioni nazionali di Kazakistan, Uzbekistan, Iraq e Algeria. Ancora una volta la Sakarya BB era assente e a questo punto sembra ormai certo che non tornerà in gruppo (almeno in questa stagione).

La corsa si è aperta con una tappa che, pur presentando qualche insidia, non appariva troppo impegnativa. Tre corridori hanno, però, beffato il gruppo andando a giocarsi la vittoria: la nazionale kazaka ha sfruttato al meglio la superiorità numerica e Daniil Marukhin, tesserato per la Vino SKO, è andato a conquistare il quinto successo stagionale, precedendo in volata il campione nazionale turco Burak Abay (Konya-Buyuksehir) e il compagno di squadra Nicolas Vinokurov, che di solito veste la maglia dell’Astana Qazaqstan Development. Il plotone ha chiuso con un ritardo di 2’06”.

La seconda frazione era probabilmente la più impegnativa, ma la principale asperità di giornata, una salita di oltre 12 km, era piazzata a metà tappa. Nove corridori hanno fatto la differenza e si sono giocati la tappa: lo sprint ha visto prevalere Dmitriy Bocharov (Nazionale Uzbekistan), che ha messo la sua ruota davanti a quella di Yaroslav Parashchak (Beykoz Belediyesi). La nazionale kazaka si è dovuta accontentare del terzo posto di Alexandr Semenov (Vino SKO). In classifica generale c’è stato un colpo di scena: Daniil Marukhin e Nicolas Vinokurov hanno terminato la tappa senza problemi nel drappello di testa, mentre Burak Abay è stato costretto al ritiro.

La terza tappa prevedeva una salita lunga nella prima fase e poche difficoltà nella seconda parte del percorso. Circa venticinque corridori sono arrivati a giocarsi lo sprint e ad imporsi è stato l’unico corridore WorldTour presente, Yevgeniy Gidich. Il ventisettenne dell’Astana Qazaqstan, in gara con la nazionale kazaka, si è messo dietro Dmitriy Bocharov e Mohamed Nadjib Assal (Nazionale Algeria).

L’ultima frazione era la più semplice delle quattro, con qualche strappetto, ma nessuna salita impegnativa. La prevedibile volata di gruppo ha visto prevalere nuovamente Yevgeniy Gidich, che in passato ha vinto volate contro avversari di tutt’altro livello. Alle sue spalle Mohamed Nadjib Assal si è migliorato di una posizione rispetto al giorno precedente, mentre Danil Evdokimov (Nazionale Uzbekistan) ha completato il podio di giornata.

Daniil Marukhin, leader sin dalla prima tappa, ha conquistato il successo finale, precedendo di 6” Nicolas Vinokurov, miglior giovane della corsa, e di 2’08” Dmitriy Bocharov, che si è portato a casa la maglia di miglior scalatore. Yevgeniy Gidich ha vinto la classifica a punti, mentre la graduatoria a squadre ha premiato, senza sorprese, la nazionale kazaka. 

Okolo jižních Čech / Tour of South Bohemia

Il podio del Tour of South Bohemia © Martin Solhaug Hansen

In Repubblica Ceca si è disputato il Tour of South Bohemia (Okolo jižních Čech in lingua originale), una corsa a tappe di quattro giorni. Al via dell’edizione 2023 si sono presentate ventitré squadre: quindici Continental, una selezione nazionale svizzera e sette formazioni dilettantistiche.

La gara si è aperta con una frazione dal profilo ondulato, ma senza salite troppo dure. Cinque corridori sono riusciti a fare la differenza e si sono giocati il successo in volata: la Uno-X Dare Development è riuscita a sfruttare al meglio la superiorità numerica, portando alla vittoria Sakarias Løland e al terzo posto Martin Solhaug Hansen. In mezzo a loro è riuscito ad infilarsi Adam Ťoupalík (Elkov-Kasper), mentre altri due corridori cechi, Michael Kukrle (Felbermayr-Simplon Wels) e Tomáš Jakoubek (ATT Investments) hanno chiuso subito dietro. Il gruppo principale ha tagliato il traguardo con 56” di ritardo.

La seconda tappa presentava un’altimetria non troppo diversa da quella precedente. In questo caso nessuno è riuscito ad andare in fuga e all’arrivo c’è stata una volata di gruppo: Daan Van Sintmaartensdijk (VolkerWessels) si è imposto davanti a Lewis Bower (Groupama-FDJ Continental) e Gianluca Pollefliet (Lotto Dstny Development). Sakarias Løland si è piazzato al quarto posto e ha conservato la leadership in classifica generale.

La terza frazione era la più impegnativa della corsa con l’arrivo in cima ad una salita di tre chilometri e mezzo, affrontata anche altre due volte nei chilometri precedenti. Cinque corridori si sono avvantaggiati e il più forte sul traguardo è stato Harm Vanhoucke, corridore della Lotto Dstny in prestito al ramo Development del team. Il ventiseienne, tornato al successo UCI dopo un digiuno di sei anni, ha battuto i norvegesi Trym Brennsæter (Groupama-FDJ Continental) e Martin Solhaug Hansen, con quest’ultimo che si è consolato con la maglia di leader.

L’ultima tappa prevedeva le principali asperità nella prima parte, diventando molto più agevole in seguito. Tutto sembrava disegnato per una volatona, ma un corridore è riuscito a fare il colpaccio: Rasmus Bøgh Wallin (Restaurant Suri-Carl Ras) è riuscito a tagliare il traguardo in solitaria, andando a cogliere il quinto successo stagionale. Il danese ha mantenuto 35” di margine su un gruppo molto numeroso, regolato da Bartłomiej Proć (Santic-Wibatech) su Ludvik Holstad (Lillehammer CK).

Martin Solhaug Hansen ha conquistato la vittoria finale (portandosi a casa anche le maglie di miglior scalatore e di miglior giovane) con 2” di margine su Adam Ťoupalík e 25” su Michael Kukrle. Sakarias Løland si è imposto nella classifica a punti, mentre la graduatoria a squadre ha premiato la Lotto Dstny Development.

GP Boukraa, GP Es-Semara e GP El Marsa

Sergei Rostovtsev vince il GP Boukraa © Yassine Soufa

In Marocco sono andate in scena nei giorni scorsi tre corse di un giorno: il GP Boukraa, il GP Es-Semara e il GP El Marsa. Le gare sono state disputate in tre giornate consecutive e, come prevedibile, hanno visto al via le stesse tredici squadre: quattro Continental (la locale Sidi Ali-Unlock, la guamaniana EuroCyclingTrips, la turca Beykoz Belediyesi e l’irachena Iraq Cycling Project), le selezioni nazionali di Marocco, Marocco U23, Uzbekistan e Mauritania, tre formazioni dilettantistiche e due compagini regionali marocchine.

Il GP Boukraa prevedeva un percorso di poco più di 100 km, dal profilo sostanzialmente pianeggiante. La corsa è stata velocissima, con una media che ha superato i 51 km/h, ma non si è conclusa con una volata di gruppo. Nel finale sono rimasti davanti in sei (quattro uomini della nazionale marocchina e due della Beykoz-Belediyesi) e ad uscirne vincitore è stato il russo Sergei Rostovtsev, che è riuscito a beffare i padroni di casa. Achraf Ed Doghmy e Mohcine El Kouraji gli hanno fatto compagnia sul podio, staccati rispettivamente di 2” e 3”. A 10” l’altro corridore della Beykoz-Belediyesi, il turco Halil İbrahim Doğan, ha regolato Oussama Khafi e Adil El Arbaoui. Meo Amann (Embrace the World) ha chiuso settimo a 34”, mentre tutti gli altri hanno incassato oltre 2’30” di ritardo.

Il GP Es-Semara era un po’ più impegnativo, dato reso evidente dalla velocità media, di poco superiore ai 40 km/h. Due corridori hanno fatto la differenza e si sono giocati la vittoria: a spuntarla è stato Adil El Arbaoui, che ha preceduto di 2” Leo Charrois (Embrace the World). La formazione tedesca ha piazzato sul podio anche Louis Kitzki, bravo a superare i padroni di casa Achraf Ed Doghmy e Oussama Khafi. Dopo l’ottimo risultato del giorno precedente, la Beykoz-Belediyesi è parsa un po’ sotto tono, non andando oltre il settimo posto di Sergei Rostovtsev, preceduto anche da Muradjan Khalmuratov (Nazionale Uzbekistan).

Il GP El Marsa, come il GP Boukraa, presentava un percorso lungo poco più di 100 km, senza grandi difficoltà, con la principale asperità situata all’incirca a metà percorso. Ancora una volta la nazionale marocchina si è presentata in superiorità numerica nel finale, ma non è riuscita a sfruttarla. I padroni di casa sono stati nuovamente beffati da Sergei Rostovtsev, che ha avuto la meglio su Achraf Ed Doghmy e Youssef Bdadou (Sidi Ali-Unlock). Appena fuori dal podio hanno concluso Oussama Khafi, Mohcine El Kouraji e Adil El Arbaoui.

GP de la Somme Conseil Départmental 80

Il podio del GP de la Somme © ESEG Douai

In Francia è andato in scena la trentaseiesima edizione del GP de la Somme Conseil Départmental 80, una corsa di un giorno entrata nel calendario UCI come gara a tappe nel 2001. Quest’anno al via erano presenti quattro Continental (le belghe Circus-ReUz e Bingoal WB Development, la danese Leopard TOGT e la canadese Ecoflo-Chronos), sedici formazioni dilettantistiche e la nazionale militare francese. A causa della contemporaneità con altri eventi, nessuna delle compagini francesi di terza divisione era presente al via.

Il percorso di gara era strutturato in maniera abbastanza insolito, con innumerevoli strappetti nei primi cento chilometri di gara e un tracciato molto più agevole negli ultimi ottanta, con l’ultima salita che terminava ai -45. A ventiquattro chilometri dal traguardo era previsto un primo passaggio sulla linea d’arrivo, prima di un finale completamente pianeggiante.

Nove corridori si sono resi protagonisti di una lunga fuga e si sono presentati nella parte finale della gara con un buon vantaggio. Nonostante un errore nella segnalazione del percorso, che ha portato i battistrada a non passare sul traguardo (ma su una strada parallela) ai -24, i corridori al comando non sono più stati ripresi e si sono giocati il successo in volata.

A sorpresa, la vittoria è andata a Bastien Pichon (ESEG Douai), nativo di Abbeville, sede di partenza della corsa. Il ventunenne aveva come miglior risultato a livello UCI un cinquantasettesimo posto ottenuto proprio al GP de la Somme lo scorso anno. Sul podio con il giovane francese, del tutto incredulo per un risultato assolutamente inaspettato, sono saliti Michiel Lambrecht (Bingoal WB Development) e l’altro corridore di casa Axel Huens (Circus-ReUz). Delusione per la Leopard TOGT, unica formazione ad avere due uomini nel gruppo di testa: Miguel Heidemann e Loïc Bettendorff hanno chiuso rispettivamente al quinto e al settimo posto.

Tour of Poyang Lake

Il podio finale del Tour of Poyang Lake © HRE Mazowsze Serce Polski

In Cina si è disputato il Tour of Poyang Lake, corsa a tappe di cinque giornate, che ha festeggiato la prima edizione post pandemia con l’ingresso nel calendario internazionale. Al via erano presenti ventiquattro squadre: dodici Continental, le selezioni nazionali di Cina, Filippine, Mongolia e Corea del Sud e otto formazioni dilettantistiche.

La prima tappa era abbastanza impegnativa, con una lunga salita che si concludeva a soli sette chilometri dal traguardo. Nel selezionato gruppo di testa è stata la China Glory a prendere in mano la situazione per favorire la volata di Lyu Xianjing. Il venticinquenne cinese ha sfruttato al meglio il lavoro dei compagni di squadra e si è imposto davanti a Cameron Ivory (St.George) e Jakub Kaczmarek (HRE Mazowsze Serce Polski).

La seconda frazione era decisamente più semplice e sembrava adattissima ad una volata di gruppo. Le cose sono andate diversamente perché Maral-Erdene Batmunkh e Joo Daeyeong sono riusciti a mettere nel sacco i rivali. Alla fine il corridore della nazionale mongola ha battuto in volata il sudcoreano, centrando la seconda vittoria stagionale a livello UCI. Il plotone, regolato da Jesper Rasch (ABLOC) ha tagliato il traguardo con soli 3” di ritardo.

La terza tappa aveva un profilo simile a quello del giorno precedente, anche se il finale tendeva a salire leggermente. Memori della beffa subita ventiquattro ore prima, i corridori del gruppo non si sono fatti sorprendere ed è stata volata generale. Jesper Rasch si è confermato il velocista più forte, ma questa volta il suo sprint gli è valso la vittoria. Alle spalle del corridore della ABLOC si sono piazzati il colombiano Luis Carlos Chia (SCOM-Taishantiyu) e l’ex campione nazionale polacco Norbert Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski).

Anche la quarta frazione si presentava adatta ai velocisti, ma era ovvio che la salita che si concludeva ai -25 avrebbe potuto mettere in difficoltà gli sprinter puri. Davanti sono rimasti circa cinquanta corridori e fra gli attardati c’era il grande favorito Jesper Rasch. A 10 km dal traguardo ha attaccato Kane Richards (ARA|Skip Capital) e nessuno è stato in grado di raggiungerlo. Il corridore australiano si è presentato sul traguardo con 2” di margine sul gruppo, regolato da Norbert Banaszek su Luke Verburg (ABLOC).

L’ultima tappa era abbastanza impegnativa: era presente una salita di undici chilometri da ripetere per tre volte, con l’ultimo passaggio ai -25. La distanza fra la cima della salita e il traguardo non favoriva le azioni solitarie e alla fine sono stati circa venti corridori a giocarsi la tappa in volata. Nonostante l’assenza del leader della classifica a punti Jesper Rasch, finito addirittura fuori tempo massimo, la ABLOC è riuscita a vincere con Stijn Appel. Il ventiseienne, al primo successo UCI in carriera, si è messo dietro il duo della ARA|Skip Capital composto da Kane Richards e Tyler Tomkinson.

Dopo un’emozionante battaglia a colpi di abbuoni durata per tutto l’arco della corsa, Lyu Xianjing è riuscito a conquistare la vittoria finale, con 1” di vantaggio su Jakub Kaczmarek. Tomasz Budzinski (HRE Mazowsze Serce Polski) ha completato il podio con un distacco di 11”. La China Glory ha potuto festeggiare anche il successo nella graduatoria a squadre e quello di James Piccoli, miglior scalatore della corsa. Luis Carlos Chia si è imposto nella classifica a punti, mentre il titolo di miglior giovane è andato a Tyler Tomkinson.

Le Continental tra i big

Zeb Kyffin sulle strade del Tour of Britain © SWPix

Quattro Continental hanno preso parte al Tour of Britain: oltre alla Saint Piran e alla Trinity, le formazioni di casa, sono state invitate la neozelandese Global6 e la neerlandese TDT-Unibet. Zeb Kyffin ha disputato una corsa splendida: il corridore della Saint Piran ha ottenuto un sorprendente sesto posto finale, condito da due settimi posti nelle ultime due frazioni. Le formazioni di terza divisione si sono abbonate al settimo posto di tappa: lo stesso piazzamento centrato per due volte da Kyffin era stato raggiunto nelle prime tre tappe anche da Davide Bomboi, belga della TDT-Unibet e dal duo della Trinity composto da Luke Lamperti e Robert Donaldson.

Le quattro Continental francesi, con l’ormai classica esclusione della Groupama-FDJ Continental, hanno preso parte al GP Fourmies/La Voix du Nord. Nessun corridore delle formazioni di terza divisione è riuscito a centrare la top ten, ma Maël Guégan, il migliore, ci è andato vicinissimo: il corridore della CIC U Nantes Atlantique ha chiuso in undicesima posizione.

In settimana l’UCI ha registrato due nuovi corridori nel proprio database e in un caso si è scritta la storia: l’Iraq Cycling Project ha ingaggiato Abdulaziz Azzam Alabdulmunim, che a vent’anni diventa il primo corridore dell’Arabia Saudita a far parte di una squadra UCI. L’altra novità riguarda il passaggio del canadese William Goodfellow alla EuroCyclingTrips: per il trentacinquenne si tratta della quinta squadra Continental in carriera.

Il corridore della settimana: Sergei Rostovtsev

Sergei Rostovtsev in maglia Viris Vigevano © Sergei Rostovtsev

Il 2022 non è stato un anno facile per Sergei Rostovtsev: la sua squadra, la Vozrozhdenie, è stata chiusa dall’UCI alla fine di febbraio per le sanzioni riguardanti la guerra in Ucraina e, per lo stesso motivo, il ventiseienne non ha potuto prendere parte alle competizioni internazionali su pista, disciplina che gli ha regalato le più grandi soddisfazioni in carriera. A livello UCI è comunque riuscito a mettere insieme dieci giorni di corsa, tutti in Turchia, ottenendo tre piazzamenti nella top ten.

Questi risultati gli hanno aperto le porte della Beykoz Belediyesi, neonata Continental turca, che ha puntato su diversi corridori stranieri per coltivare le proprie ambizioni. Il corridore russo ha risposto presente e nell’ultima settimana si è imposto in due corse marocchine, il GP Boukraa e il GP El Marsa. I successi settembrini non sono stati gli unici del 2023: Rostovtsev si era aggiudicato anche il GP Apollon Temple a febbraio e una tappa dello Skoda Tour de Maurice (di cui ha vinto anche la classifica a punti) a giugno. Ad ulteriore testimonianza delle ottime cose fatte in questa stagione, bisogna tenere presente che, oltre alle quattro vittorie, sono arrivati anche altri tredici piazzamenti in top ten.

Sin da giovanissimo, Sergei Rostovtsev ha alternato con successo l’attività su strada e quella su pista, seguendo l’esempio della madre Olga Slyusareva, campionessa olimpica della corsa a punti nel 2004 e vincitrice di sei titoli mondiali su pista, ma anche valida stradista, in grado di imporsi in cinque tappe del Giro d’Italia Donne e di conquistare il bronzo nella prova in linea dei Giochi di Atene.

Già al primo anno tra gli juniores, il corridore russo andò vicino al successo di prestigio su strada, chiudendo al secondo posto una tappa del Tour of Istria, prova di Coppa delle Nazioni, e conquistò un titolo mondiale su pista, imponendosi nello scratch. Al secondo anno nella categoria, migliorò il suo rendimento su strada, con grandi risultati nella Coppa delle Nazioni: vinse una tappa della Course de la Paix e si aggiudicò la classifica a punti del Trophée Centre Morbihan. Chiuse anche al secondo posto la cronometro dei campionati nazionali. Su pista vinse il bronzo mondiale nell’inseguimento a squadre, specialità che gli regalò anche l’oro ai Campionati Europei. A livello continentale conquistò anche la medaglia di bronzo nell’omnium.

Da tempo tesserato per formazioni italiane, Rostovtsev rimase nel nostro paese ed esordì nella categoria under 23 con la Valle Seriana-Cene. Al primo anno nella categoria, su strada ottenne qualche discreto risultato, soprattutto in gare dilettantistiche, e riuscì a guadagnarsi la convocazione per i Campionati del Mondo. Su pista fece subito benissimo e conquistò il titolo europeo under 23 nella madison, in coppia con Maksim Piskunov.

Nel 2017 si trasferì alla Cremonese-Guerciotti e disputò qualche gara in patria con la maglia della Marathon-Tula. Proprio in Russia vinse la sua prima gara su strada a livello UCI, imponendosi in una tappa della Five Rings of Moscow, ottenendo anche un buon quinto posto nella classifica finale. Su pista fu ancora una volta protagonista nella madison dei Campionati Europei under 23 con Maksim Piskunov, ma i due si dovettero accontentare del secondo posto, alle spalle della coppia belga.

L’anno successivo fece ancora bene alla Five Rings of Moscow, chiusa al decimo posto finale e ottenne il miglior risultato UCI, un sesto posto, nello ZLM Tour, corsa di un giorno della Coppa delle Nazioni. Con la maglia della Cremonese-Guerciotti ottenne qualche buon piazzamento in gare dilettantistiche. Su pista continuò a far bene ai Campionati Europei under 23, da cui tornò a casa con la medaglia di bronzo dell’omnium.

Per concludere la sua esperienza tra gli under 23, il corridore russo si trasferì alla Viris-Vigevano. Con la maglia della formazione lombarda non riuscì a trovare il colpo di pedale giusto a livello UCI, ma finì sul podio in diverse corse del calendario dilettantistico italiano. Su pista non centrò medaglie internazionali, ma fece parte del quartetto che conquistò il titolo nazionale nell’inseguimento a squadre.

Nel 2020 entrò per la prima volta a far parte di una formazione Continental, la Minsk. Nonostante lo stop dovuto alla pandemia, riuscì a mettere insieme un buon numero di giorni di corsa, ritrovando la vittoria UCI in occasione della prima tappa del Tour of Mevlana. Su pista conquistò, invece, la prima medaglia internazionale da élite, arrivando terzo nell’eliminazione dei Campionati Europei.

L’anno successivo Rostovtsev lasciò la Minsk, tornata ad avere un roster composto esclusivamente da bielorussi, e tornò fra i dilettanti, firmando con la Marathon-Tula. La sua stagione su strada fu positiva, con due vittorie di tappa alla Five Rings of Moscow, ma le principali soddisfazioni se le tolse in pista: si laureò campione europeo dell’eliminazione e, nella stessa specialità, conquistò anche la medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo.

La sospensione della Russia dalle competizioni internazionali gli ha impedito di ampliare il suo palmares su pista, ma almeno su strada ha avuto modo di tornare a disputare un buon numero di gare, anche se la Beykoz Belediyesi ha corso esclusivamente in Turchia e in Africa. Se nel 2024 la formazione turca vorrà ampliare il proprio calendario, potrà sicuramente contare su Sergei Rostovtsev.

La squadra della settimana: Uno-X Dare Development

I corridori della Uno-X Dare Development © Uno-X Pro Cycling Team

Ultimamente, sempre più spesso, si mettono in luce le Continental che fungono da vivaio a compagini di livello superiore: è il caso, tra le altre, della Uno-X Dare Development, nata nel 2021 come formazione di sviluppo del ProTeam norvegese. Già al primo anno di attività la squadra si era messa in luce, grazie, soprattutto, ai gemelli Johannessen e ad Anthon Charmig, tutti promossi in prima squadra a fine stagione. Senza i tre corridori principali, la Uno-X Dare Development ha fatto un po’ di fatica in più nel 2022, ma ha comunque lanciato fra i professionisti tre ragazzi: Stian Fredheim, Marcus Sander Hansen e Magnus Kulset.

Per il momento la Uno-X Dare Development sta conservando la stessa politica della prima squadra, mantenendo il roster chiuso a corridori danesi e norvegesi. Queste scelte, non effettuate dalla formazione femminile, che ha invece una rosa molto più internazionale, stanno comunque portando ad una crescita costante. 

Al momento la Continental, da cui anche quest’anno tre corridori saliranno in prima squadra, è composta da otto norvegesi e quattro danesi. Il tredicesimo componente del roster, Sebastian Kirkedam Larsen, ha annunciato il ritiro poco più di un mese fa.

Salirà in prima squadra Johannes Kulset, fratello di Magnus e Sindre, attualmente tesserati nel ProTeam, e Kristian, che vi ha corso fino allo scorso anno, prima di appendere la bicicletta al chiodo. Il classe 2004 sembra il più talentuoso dei quattro e quest’anno, alla prima stagione da under 23, ha chiuso al nono posto il Tour de l’Avenir e al quattordicesimo il Tour of the Alps. 

È invece nato nel 2003 Carl-Frederik Bévort, un altro dei corridori che passeranno professionisti a gennaio. Quest’anno si è laureato campione nazionale under 23 a cronometro e ha vinto il Fyen Rundt. Il danese si è tolto le maggiori soddisfazioni su pista: è, infatti, entrato a far parte stabilmente del quartetto dell’inseguimento a squadre che ha dominato la stagione con due vittorie in Coppa delle Nazioni e, soprattutto, il titolo mondiale.

L’altro corridore che farà il salto di categoria nel 2024 è Sakarias Løland, che, all’ultimo anno da under 23 è riuscito a convincere la dirigenza. Il norvegese ha vinto in settimana una tappa e la classifica a punti del Tour of South Bohemia, confermando le sue qualità di velocista in grado di superare anche salite di media difficoltà. Lo scorso anno aveva vinto il Ringerike GP.

Il Tour of South Bohemia ha rivelato anche la stella di Martin Solhaug Hansen. Il ventenne ha vinto la classifica generale, quella dei GPM e quella riservata ai giovani, tenendo botta, con due terzi posti di tappa, contro corridori decisamente più esperti e accreditati. Il norvegese ha, così, riscattato una stagione che finora non lo aveva mai visto protagonista e si candida come uno dei possibili leader del team per il 2024.

Simon Dalby si presenterà al via della prossima stagione come uno dei capitani della squadra, ma senza grandi pressioni, avendo già in tasca un contratto da professionista per il 2025. Il danese ha vinto quest’anno una tappa della Course de la Paix Grand Prix Jeseníky, prova di Coppa delle Nazioni Under 23, che ha concluso al secondo posto in classifica generale. Si è fatto notare anche in altre occasioni, con buoni piazzamenti e qualche bel tentativo di fuga.

È riuscito a vincere nel 2023 anche Mads Landbo, velocista che compirà diciannove anni alla fine del mese. Il giovane danese è stato grande protagonista del Baltic Chain Tour con una vittoria e un terzo posto di tappa. È andato anche molto vicino alla conquista del titolo nazionale under 23, ma ha dovuto accontentarsi del secondo posto. Anche lui è sicuro di restare nel team il prossimo anno.

Resterà nel 2024 anche Truls Nordhagen. Quest’anno il ventenne si è fatto notare soprattutto nelle prove contro il tempo, raccogliendo un buon sesto posto nel campionato nazionale di specialità (battendo tutti gli altri under 23 in gara) e partecipando alla prova dei Campionati del Mondo, in cui, però, non ha ottenuto il risultato sperato. È il fratello maggiore di Jørgen, talentuoso junior già entrato nell’orbita Jumbo-Visma.

Hanno un contratto per la prossima stagione anche Alfred Grenaae ed Erik Madsen, entrambi ancora alla ricerca di risultati di spessore a livello UCI. Il primo, danese di diciannove anni, si è tolto la grande soddisfazione di disputare il Tour of Denmark con la maglia del ProTeam. Il secondo, norvegese di ventun anni, ha finora disputato solo gare di categoria 2 .

Nel roster della Uno-X Dare Development ci sono anche due élite, i ventitreenni norvegesi Daniel Årnes e Magnus Brynsrud. Il primo, che continuerà anche l’anno prossimo con il team, è arrivato a stagione già iniziata dopo una lunga serie di vittorie in corse dilettantistiche belghe. Con la maglia della formazione norvegese ha sfiorato il successo di tappa al Baltic Chain Tour. Anche il secondo, il cui futuro non è ancora definito, ha fatto bene nella corsa a tappe che si svolge tra Estonia, Lettonia e Lituania: il nono posto in classifica generale è, infatti, il suo miglior risultato stagionale.

Chiude il roster il ventenne norvegese Ola Sylling che, dopo ottimi risultati fra gli juniores, è passato alla Uno-X Dare Development nel 2022, ma, a causa di problemi fisici, non ha disputato alcuna gara in due anni.

La formazione norvegese tornerà in gara domenica, in occasione del GP Rik Van Looy, una corsa di un giorno belga, entrata nel calendario internazionale lo scorso anno.

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