Il podio del Tricolore donne 2023 con Elisa Longo Borghini tra Silvia Persico e Marta Cavalli
Donne Élite

La Presidentessa del ciclismo femminile

Elisa Longo Borghini, veterana e simbolo del movimento italiano, conquista un nuovo titolo Tricolore dopo una prova combatuttissima. Silvia Persico e Marta Cavalli sul podio, Gaia Realini protagonista

25.06.2023 18:35

C'è stato tanto di tutto nel Campionato Italiano femminile di Comano Terme, vinto da Elisa Longo Borghini, premiata su un podio regale (con Silvia Persico e Marta Cavalli) da cui è rimasta appena fuori Gaia Realini, coprotagonista assoluta della vittoria della splendida ornavassese. Colei - Elisa - che a 31 anni infila una nuova doppietta, titolo a cronometro e titolo in linea, come nel 2017, nel 2020 e nel 2021. Contabilità necessaria, i tricolori contro il tempo per lei sono 7, quelli in linea 4, le stagioni da capofila del movimento azzurro raggiungono la decina e forse è anche per questo che ci sembra che tutte siano un po' contente quando vince la buona vecchia Longo Borghini.

Il coro delle colleghe sull'Inno di Mameli, il rispetto palpabile - di tutte - per la piemontese, l'esultanza di Realini che manco avesse vinto lei, tutto dice di una donna che si staglia su tutte coi risultati ma forse anche con lo spessore. Ma ci piace immaginare intorno a lei non una monarchia ma una repubblica, di cui lei sarebbe l'ovvia Presidentessa. La caratura c'è e tende ad aumentare nel tempo, quando il surplus di saggezza va a integrare doti che non accennano ad affievolirsi.

Tra tutte le caratteristiche di Elisa, è pure migliorata la velocità in queste ultime stagioni, quella punta che si è rivelata utilissima oggi per battere una tenace e rapida Silvia Persico, superata di freschezza e brillantezza e pure un po' di mestiere, quello che ci vuole per respingere una rimonta impetuosa che sta per diventare vincente: un'allargatina della traiettoria, ovviamente progressiva e non repentina, quindi del tutto lecita, per far fare più metri all'avversaria e batterla con l'ufficialità del fotofinish.

Per Elisa la stagione era iniziata bene, vinto l'UAE Tour, bei piazzamenti nelle classiche, terza al Fiandre e seconda alla Liegi, poi un virus intestinale l'ha bloccata a inizio maggio, con tanto di Vuelta saltata. A giudicare dalla condizione esibita oggi in Trentino, può pure essere che lo stop non sia del tutto venuto per nuocere, se le ha permesso di salvare un po' di energie in un momento nevralgico della stagione: ora tra Giro, Tour e Mondiale nel breve volgere di un mese e qualcosa, ci sarà di che spendere in abbondanza.

Per lei ma per le altre splendide protagoniste della giornata: una Silvia Persico che si conferma atleta dalle caratteristiche perfette per le stoccate (poi non sempre le riusciranno, ma essere sempre lì a giocarsela è un'ottima strategia per aumentare le possibilità di vittoria…); una Marta Cavalli che ha praticamente ritrovato ufficialmente la gamba che le permise un 2022 over sino alla più volte maledetta caduta del Tour de France; una Gaia Realini che sprizza dinamite e dinamismo da tutti i pori e che dopo la Vuelta chiusa al secondo posto diventerà un faro anche nei restanti GT.

Ma perché non citare anche altre ragazze particolarmente meritevoli? Da Elena Pirrone, generosissima, alla brava Barbara Malcotti che passo dopo passo continua un percorso di crescita dai limiti non ancora definiti. Per non dimenticare poi di ricordare anche Letizia Paternoster, che su un percorso non certo favorevole alle sue doti è riuscita a strappare una top ten incoraggiante, che perlomeno ci consente di sperare che il lunghissimo periodo di difficoltà, tra cadute, fratture e altri guai fisici, praticamente non la abbandona da due anni. Ma a ben vedere, anche andando più indietro nel tempo, è da inizio anni ‘20 che la trentina non gira come potrebbe, se non episodicamente in pista. Troppi capitomboli hanno frenato non poco l’esplosione di uno dei talenti più cristallini del ciclismo italiano, l'augurio per Letizia è che i conti con la malasorte siano saldati.

Tricolore Femminile 2023, la cronaca della corsa

148 km per una gara molto esigente come il Campionato Italiano Élite e Under 23 2023, svoltosi a Comano Terme su un percorso costituito da una parte in linea di 82.8 km e una in circuito di 65.2 suddivisa in quattro giri da 16.3 l'uno.

Una fuga a 3 è partita dopo 30 km circa con Elena Cecchini (SD Worx ma qui in squadra con le Fiamme Azzurre), Gaia Masetti (AG Insurance-Soudal Quick-Step) ed Elena Pirrone (Israel Premier Tech Roland ma qui in maglia Fiamme Oro), vantaggio massimo di circa 4' e azione che all'ingresso nel circuito finale, ai -65, ha cominciato a perdere molti colpi rispetto al gruppo che procedeva via via sempre più selezionato con in particolare la Trek-Segafredo a lavorare con Ilaria Sanguineti, costretta agli straordinari essendo in squadra solo con Elisa Longo Borghini e Gaia Realini. Fatto sta che tale gruppo, dopo un giro di circuito, aveva al suo interno non tante di più di 30 atlete.

All'inizio del terzo giro le battistrada avevano ancora un minuto abbondante, ma sulla salita di Cavrasto ai -32 Realini ha imposto al plotone un forcing asfissiante, tanto che con lei e con Longo sono rimaste solo in 6: Marta Cavalli (FDJ-Suez, qui Fiamme Oro), Soraya Paladin (Canyon), Silvia Persico ed Erica Magnaldi (UAE ADQ), Barbara Malcotti (Human Powered Health) e Francesca Barale (DSM).

Ai -30.8 le tre fuggitive sono state riprese, Cecchini e Masetti hanno subito perso contatto dal drappello, Pirrone è restata a dare una mano a Cavalli. Ma c'era poco da dare mani, Realini continuava a spingere per preparare l'attacco di Elisa. Ai -30.2 anche Magnaldi e Barale si sono staccate, e un attimo dopo Longo Borghini è partita molto forte. Sul cambio di ritmo Cavalli è stata lestissima a rispondere; Persico invece è rimasta indietro a tirare un quartetto con la stopper Realini, Malcotti e una tenace Pirrone.

La tigna di Persico ha portato al ricongiungimento ai -28, quando l'azione a due Longo-Cavalli è stata annullata. A cavallo dello scollinamento, un paio di tentativi tra gli altri li ha piazzati un'infaticabile Pirrone, che poi - sempre francobollata dalle Trek - si è limitata a tirare fino all'ultimo approdo alla salita di Cavrasto. Appena Elena si è fatta da parte ai -16.5, Realini è ripartita a tutta, facendo staccare Malcotti.

La 23enne di Tione è stata però bravissima a gestirsi e poco dopo è rientrata non appena c'è stato un rallentamento davanti. Tra i -16 e i -14 Realini ha tentato tre volte l'evasione, riuscendo nella terza occasione a fare un bel buco, che è stato però tappato dalla solita progressione di recupero della Cavalli, che si è riportata sull'abruzzese insieme a Longo Borghini e Persico; qui Malcotti si è staccata definitivamente.

Gaia non si è data per vinta, e ai -13.6 è scattata un'altra volta, su un punto particolarmente duro. Stavolta è sembrato che la scalatrice della Trek riuscisse a fare il vuoto, tanto che è riuscita a mettere insieme quasi 15" di margine, ma un po' il vento contro, un po' una salita che diventava falsopiano, fatto sta che l'azione dell'attaccante ha perso vigore tanto quanto invece l'inseguimento di Cavalli assumeva gagliardia. E appena superati i -10, Realini è stata ancora ripresa.

Contestualmente è allora ripartita Longo Borghini, a cui s'è appiccicata Persico. La nuova coppia e un film già visto poco prima: sembrava questa l'azione buona, oltre 10" di vantaggio, ma ancora una volta la fenomenale determinazione di Marta Cavalli ha portato a un ricongiungimento, a 4.7 km dalla conclusione; e da qui alla fine non si è mosso più nulla, se non Realini che, al servizio di Longo, ha tirato la parte finale della gara.

Elisa ha lanciato per prima la volata sull'ultima semicurva ai 200 metri, Persico si è fiondata praticamente in contemporanea, davvero attenta; da dietro Cavalli in progressione provava la propria carta, sparando da finisseur ma restando inevitabilmente ai margini nel momento in cui le altre due hanno aumentato ulteriormente i giri: scelta obbligata per Longo Borghini, perché Silvia non accennava a gettare la spugna, intravedendo anzi la possibilità di un'impossibile rimonta all'esterno di Elisa, sulla destra. Ma la capitana della Trek ha allargato la traiettoria rendendo ancor più difficile la vita per la bergamasca, che provava a rinvenire fino all'ultimo metro.

Sono addirittura entrate in contatto le due, sul colpo di reni, praticamente appaiate ma secondo il fotofinish un paio di centimetri più avanti Longo Borghini. Gioia per lei e tutto sommato per Persico e Cavalli sul podio ai suoi fianchi; quanto a Realini, aveva perso contatto sullo sprint (3" il distacco accumulato) ma non certo tempo per esultare vistosamente per la vittoria della compagna, che lei dava per certa pure prima che lo facesse il fotofinish stesso… Malcotti e Barale sono arrivate una per volta quinta e sesta, poi Letizia Paternoster (Jayco AlUla, ma in maglia Fiamme Azzurre) è stata brava a rientrare strada facendo su Paladin e Magnaldi e a regolarle per il settimo posto 3'15". Infine, la top ten di Elena Pirrone è un giusto premio per una corsa piena di abnegazione.

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!