Wout Van Aert con il Trofeo Bonacossa ©Team Visma Lease a Bike
Giro d'Italia

Wout Van Aert è il segreto in piena vista di una squadra vincente

La Visma vince la generale e la volata all'ultima tappa: al Giro non succedeva dal 1999. Il belga, anche se non al suo meglio, è stato il collante decisivo nei successi di squadra

02.06.2025 16:30

Nella grande festa della passerella finale di Roma, c'è chi festeggia un po' più degli altri. Il Team Visma Lease a Bike chiude il Giro d'Italia celebrando la maglia rosa di Simon Yates e tre successi di tappa, compresa l'ultima volata con Olav Kooij. Un doppio successo abbastanza inusuale per una squadra vincitrice di un Grand Tour, tanto che al Giro non succedeva dal 1999, quando Ivan Gotti vinse la generale e Fabrizio Guidi l'ultima volata a Milano in maglia Polti. Era successo anche nel 1997 (Gotti e Cipollini con la Saeco-Estro) e nel 1991 (Chioccioli e Cipollini con Del Tongo), mentre al Tour de France è successo solo nel 2012, quando Mark Cavendish correva nel Team Sky e vinse sui Campi Elisi da compagno di squadra della maglia gialla Bradley Wiggins

Negli ultimi anni l'unica squadra ad andarci vicina era stata la stessa Jumbo-Visma, una delle pochissime squadre di successo che è riuscita a far convivere capitani con obiettivi diversi. Nel 2021 Jonas Vingegaard chiuse al secondo posto al Tour de France, mentre Wout Van Aert trionfò sugli Champs-Élysées, dopo aver vinto anche la cronometro del giorno precedente. Per come è strutturato il ciclismo dei Grand Tour in questo momento, è molto difficile pensare che questo possa succedere senza avere in squadra il campione belga.

Il ruolo di Wout Van Aert al Giro d'Italia

La Visma Lease a Bike si presentava al via con tre capitani con obiettivi diversi, situazione non semplice da gestire per le legittime ambizioni di ognuno di loro. Yates ha confessato di aver coltivato il pensiero del riscatto sul Colle delle Finestre fin dalla presentazione del percorso, con almeno un Grande Giro con libertà e fiducia della squadra prima di andare al Tour de France a supportare Vingegaard. Un velocista come Kooij non può invece trovare spazio in una squadra con ambizioni di maglia gialla, scegliendo quindi di tornare per il secondo anno di fila alla corsa rosa. A supportare entrambi, oltre a diversi gregari di esperienza e alto livello, un Wout Van Aert alla sua prima esperienza in carriera al Giro d'Italia, rimandata di un anno a causa della caduta alla Dwars door Vlaanderen nel 2024. 

Anche l'avvicinamento a questa edizione non è stato semplice, non solo per una primavera senza successi, ma soprattutto per i problemi di salute che hanno condizionato la sua preparazione dopo l'Amstel Gold Race. I primi giorni di corsa sono stati di rincorsa della migliore forma, fino alla splendida vittoria della tappa delle Strade Bianche. Da quel momento in poi la strada si è fatta più semplice, e tra un secondo posto a Vicenza e un contributo alla prima vittoria di Kooij, l'impatto di Van Aert è stato sempre più significativo, fino al weekend conclusivo

Tra la ventesima e la ventunesima tappa si è vista la fare differenza che un corridore con questa classe e versatilità può fare, andando in fuga per dare la trenata decisiva per Yates nel tratto tra Finestre e Sestriere, e poi l'ultimo leadout per Kooij nella volata di Roma. Anche senza essere al livello di Hautacam 2022, probabilmente il suo picco di carriera, Van Aert è stato il collante fondamentale per mantenere un equilibrio tra leader con obiettivi così distanti, anche e soprattutto a livello di morale. Un capitano con anima da uomo squadra, un segreto in piena vista per un Giro di successo.

©Team Visma Lease a Bike
©Team Visma Lease a Bike

“Abbiamo sempre mantenuto un equilibrio”

Nell'intervista dopo la vittoria di ieri, è stato Kooij a fare una fotografia di quanto l'ambiente fosse positivo in casa Visma, e che i successi di un leader abbiano solamente dato fiducia agli altri, senza togliere energie al gruppo: “Questo weekend finale è stato davvero incredibile, la prestazione di ieri di Simon è stata folle, e concludere così con tutta la squadra è speciale. Anche dopo tre settimane, una gioia del genere ti può solo dare qualcosa in più. Siamo arrivati qui con molteplici obiettivi, e abbiamo sempre mantenuto un equilibrio tra tenere Simon in classifica e impegnarsi nelle tappe in cui io e Wout avevamo chance. Ringrazio tutti gli altri compagni per i loro, non avremmo potuto farcela senza di loro.”

Giro d'Italia: le pagelle dall'A(rkéa) alla V(F) Group
Antonia Niedermaier rinnova con Canyon//SRAM: "Sogno di vincere il Giro d'Italia"