Il serrato sprint che ha premiato Wout Poels su Remco Evenepoel a Guadarrama © Vuelta a España-SprintCycling
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E l'ultima fuga la vince Eveneeeeee...Poels!

Remco si lascia sfuggire la quarta vittoria di tappa alla Vuelta a España 2023. Praticamente un no contest tra gli uomini di classifica, Sepp Kuss taglia il traguardo con gli onori dei compagni Jonas Vingegaard e Primoz Roglic

16.09.2023 18:25

Alla fine di un grande giro si è tutti un po' stanchi. Se poi alla penultima tappa la classifica è già blindata da almeno un paio di giorni. Se poi hai la certezza che non accadrà nulla di esagerato dato che l'organizzatore mette a disposizione del gruppo un percorso visibilmente inadeguato per essere appunto una penultima tappa. Se poi hai la certezza che non accadrà nemmeno nulla di limitatamente rilevante dato che la squadra che ha dominato la corsa ne ha sterilizzato il finale, imponendo ai suoi di non far più alcunché.

Se tutto questo accade, quello che resta è solo una lista di 31 nomi. Ovvero dei fuggitivi che possono partire sul primo dei dieci Gpm di terza categoria in programma (Collado del Portazgo), dopo 10 dei 207.8 km che componevano la ventesima tappa della Vuelta a España 2023, la Manzanares El Real-Guadarrama. E andiamo di elenco: Remco Evenepoel, Mattia Cattaneo, James Knox e Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), Finn Fisher-Black e Marc Soler (UAE Team Emirates), Wilco Kelderman (Jumbo-Visma), Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), Wout Poels e Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious), Lenny Martinez (Groupama-FDJ), Lennard Kämna e Ben Zwiehoff (Bora-Hansgrohe), Jimmy Janssens ed Edward Planckaert (Alpecin-Deceuninck), Andreas Kron, Sylvain Moniquet e Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny), Hugh Carthy (EF Education-EasyPost), Dorian Godon, Andrea Vendrame e Nicolas Prodhomme (AG2R Citroën), Matteo Sobrero (Jayco AlUla), Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), Iván Garcia Cortina ed Einer Rubio (Movistar), Romain Bardet (DSM-Firmenich), Élie Gesbert (Arkéa Samsic), Pelayo Sánchez (Burgos-BH), Fernando Barceló e Joel Nicolau (Caja Rural-Seguro RGA).

Gente già a segno nelle tappe (Remco 3 volte, Kron, Kämna, Rui), altra gente a ridosso del far classifica (ancora Remco 13esimo, Soler 14esimo, Poels 16esimo, Rubio 17esimo, Tiberi 20esimo); tutti sapevano chi fosse il favorito d'obbligo, ma non tutti credevano nei finali già scritti.

Il problema è che, nell'attesa degli evocati finali, c'era da seguire tutta una tappa povera di pathos. E tra l'altro con la maglia a pois già abbondantemente messa al sicuro da Evenepoel, non restava nemmeno questo elemento di curiosità (la lotta sui Gpm) nel seguire una frazione in cui il vantaggio dei primi ha continuato a salire fino agli oltre 11' toccati ai -20. Qualche schermaglia in salita, ma i Soudal lì davanti bastavano a tenere tutto sotto controllo; al massimo qualcuno si staccava qua e là: i primi a mollare, Planckaert, poi Sobrero, García Cortina, Nicolau, Fisher-Black prima di entrare nei 45 chilometri finali.

Sul Puerto de la Cruz Verde ai -30 (circa) hanno perso contatto anche Knox, Zwiehoff, Janssens, Kron e poi Vendrame e Gesbert; poi sull'ultima salita, il San Lorenzo de El Escorial ai -15, un'improvvisa accelerata di Poels con Van Eetvelt ha chiamato la reazione di Sánchez e Soler, con Evenepoel rimasto con Cattaneo, Bardet e Rubio un passo più indietro; Kämna, Martinez e Rui Costa hanno fatto ancora in tempo ad accodarsi al gruppetto Remco, mentre ai -13 (a 1 dalla vetta) Soler piantava Sánchez per portarsi su Poels e Van Eetvelt.

Nello stesso punto è scattato forte Evenepoel, portandosi su Sánchez e mettendo decisamente nel mirino i primi tre; a mezzo chilometro dalla vetta allora Poels ha reagito con una seconda rasoiata, ma il tempo di sgasare e la salita era già finita. In vista del Gpm Pelayo si è preso la soddisfazione di piantare uno scatto in faccia a Remco, ma da lì alla fine mancavano ancora 12 km, e in discesa il belga si è rimesso in scia (già ai -11) al gruppetto dei quattro che lo precedevano.

Un altro chilometro (con Poels che provava ad allungare ancora lì davanti), ed ecco che Remco si è messo lui al comando, due semicurve pennellate, rapportone di prammatica, e il ragazzo ha preso margine. Soler si è dovuto impegnare moltissimo per riportare sotto gli altri e certificare che la vittoria sarebbe stata assegnata con una volata a cinque. A 300 metri dalla fine c'era una curva a sinistra, Poels l'ha presa d'anticipo e ne è uscito con 5-6 metri di vantaggio su Evenepoel. Remco ha capito che la situazione gli sfuggiva di mano e si è impegnato al massimo per chiudere sul neerlandese, ci è pure riuscito a dire il vero, ma il colpo di reni ha premiato comunque Wout. Al terzo posto Sánchez ha regalato un bel podio di tappa alla Burgos.

Alla spicciolata sono arrivati gli altri fuggitivi, poi il drappello dei migliori ha chiuso a 10'21", composto da Juan Ayuso (UAE), Enric Mas (Movistar), Mikel Landa (Bahrain), Aleksandr Vlasov (Bora), Santiago Buitrago (Bahrain); a 10'25" João Almeida (UAE); ok, ma gli Jumbo-Visma? Erano lì, poco dietro (10'37"), a fare all'ammore tutti e tre, occhietti a cuoricino, Jonas Vingegaard e Primoz Roglic a incorniciare ai lati il quadro con soggetto centrale Sepp Kuss che abbracciava entrambi transitando sulla linea d'arrivo. Una bella scena, in buona parte anche veritiera, arriviamo a dire: i musi lunghi dell'altro giorno sono stati apparentemente metabolizzati.

Vi risparmiamo la cronaca degli scattini accennati da Mas e poi Landa e poi di nuovo Mas sull'Escorial: pleonastici. La classifica andrà in archivio con Sepp Kuss primo con 17" su Vingegaard, 1'08" su Roglic, 3'44" su Ayuso, 4'03" su Landa, 4'14" su mas, 8'19" su Vlasov che supera il compagno Cian Uijtdebroeks, il quale - avendo perso un minutino nel finale, unico tra i big della generale - scivola in ottava posizione a 8'26"; la top ten la chiudono Almeida a 10'08" e Buitrago a 12'04", Remco risale fino alla 12esima (a 17'10"), Antonio Tiberi scavalca il compagno Damiano Caruso e sarà quindi il migliore degli italiani, 18esimo a 50'13" (54'13" il ritardo del siciliano, 19esimo).

Domani la Vuelta a España 2023 si chiude con la 21esima tappa, 101.1 km piatti dall'Hipódromo de la Zarzuela a Madrid, frazione serale che si chiuderà poco prima delle 20. Speriamo che non piova come accadde tre settimane fa a Barcellona…

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!