Ciclocross

Aerts gratia artis: talvolta ruggisce come un leone!

06.02.2022 18:58

Toon precede Niels Vandeputte e conquista nel fango il Krawatencross di Lille, sigillando ulteriormente il successo nell'X2O Trofee. Idem Lucinda Brand, senza rivali nella prova femminile


La terz'ultima domenica della stagione vede protagonista anche in questo 2022 il Krawatencross di Lille. Compleanno numero 31 per la competizione organizzata nel comune fiammingo, le cui edizioni sono, compresa quella odierna, solamente 29. Il motivo? Nel 2004 e nel 2016, vale a dire gli anni mancanti nella storia del Krawatencross, Lille ha ospitato i campionati belgi, vinti rispettivamente da Bart Wellens e Wout van Aert. Nelle restanti annate ha ospitato una prova dell'attuale X2O, precedentemente denominato DVV, prima ancora Bpost-Bank e inizialmente Gazet Van Antwerpen Trofee. Neanche il 2022 fa eccezione: Lille è la settima e penultima tappa della challenge a tempo per uomini, donne élite e per i ragazzi under 23; quarta ed ultima, al contrario, per le donne juniores.

Il percorso, che ha come caratteristica peculiare la sabbia, offre contenuti tecnici singolari e avvantaggia gli atleti che riescono ad avere maggior dimestichezza con questa superficie. A rendere ancor più duro il tracciato le piogge degli scorsi giorni che si sono protratte sino ad oggi, appesantendo il terreno di gara e rendendolo fangosissimo. Il contesto sorrideva dunque a tutti quei crossisti che vanno a nozze con le basse velocità e sono abili tecnicamente.

Il via alle competizioni viene dato come sempre dalle juniores, la cui generale era già stata decisa dalle tre tappe precedenti: Leonie Bentveld, oggi assente dopo il successo al campionato nazionale di ieri, si è aggiudicata il trofeo, dominandolo sin da Loenhout (la prima gara) e domando ogni avversaria, a partire da Ava Holmgren (seconda a 5'05"), Katherine Sarkisov (terza a 5'45"), Mirre Knaven (quarta a 6'38") e Isabella Holmgren (quinta a 7'14"), rifilando pesantissimi distacchi. La favorita odierna era, ovviamente, la campionessa del mondo Zoe Backstedt, la quale aveva ignorato le precedenti frazioni della challenge, rinunciando ad uno scontato successo. Per la gallese figlia d'arte nessun problema, gara gestita a piacimento ed ennesimo assolo di una stagione inimitabile. Alle sue spalle la rientrante Xaydee Van Sinaey (a 52"), la cui prestazione risulta di difficile lettura dato che erano assenti tutte coloro che solitamente sono al livello della belga. Avendo avuto il Covid recentemente, si può parlare comunque di corsa convincente. Podio completato da Fleur Moors (1'31"), altra fiamminga, meno talentuosa di Xaydee.

Alle 11 sono partiti gli juniores uomini, i quali non hanno però una classifica dedicata, a differenza delle coetanee al femminile. La vittoria è stata conquistata dal campione belga ancora primo anno Yordi Corsus, uno specialista della sabbia (non un caso, infatti, che a Middelkerke fosse proprio quella la superficie regina) e del fango, tanto che batté Haverdings anche in quel di Boom, forse la gara più bagnata dell'anno. Ennesimo secondo posto per il campione europeo e argento Mondiale Aaron Dockx (a 19"), anch'egli abile sulla sabbia e fortissimo nella guida del mezzo. Solo terza piazza per il neo campione neerlandese David Haverdings (a 29"), il quale sta forse iniziando a pagare le fatiche di una stagione interamente dominata, con le pesanti eccezioni di Europeo e Mondiale.

Prima degli élite mancava ancora un'altra categoria: gli uomini under 23. Per loro il calendario è identico a quello dei grandi e l'X2O si concluderà la prossima settimana a Brussels. A scontrarsi per la conquista della classifica generale erano rimasti solo i compagni di squadra (Baloise Trek Lions) Pim Ronhaar e Thibau Nys, con il primo che poteva contare su un rassicurante margine di 80 secondi. Per la vittoria parziale rientravano in gioco anche il campione del mondo Wyseure, che trovava un tracciato esigente e adatto alle proprie doti, Anton Ferdinande e il vincitore della CDM Mees Hendrikx. La combinazione sabbia più fango era quanto di più favorevole potesse incontrare Ronhaar, il quale infatti ha dominato la prova sin dal via, battendo Hendrikx (a 48"), Nys (a 48") e Wyseure (a 1'20"). Quinto posto per l'altro belga Ferdinande (a 2'39"). Pim, oltre alla prima piazza, ha al contempo messo in cassaforte la classifica generale: ora ha 2'28" di vantaggio sul figlio di Sven.

Se prima di osservare le condizioni meteo si prospettava una corsa equilibrata tra Betsema e Brand, separate da pochissimi secondi nella generale, 21 per la precisione, i pronostici cambiavano diametralmente già ad una prima occhiata del terreno: troppo pesante per pensare che Denise potesse anche solo pensare di mettere in difficoltà una maestra del fango come Lucinda. Worst e Alvarado le principali avversarie della campionessa europea per ciò che concerne il successo parziale. La caraibica trova un percorso perfetto per le sue abilità e la pesantezza estrema dello stesso non è più di tanto un punto a suo sfavore. Worst, dopo la parentesi Covid, ha ripreso alla grandissima con il primo posto ieri a Maldegem e cerca di traslare il risultato anche in un contesto più competitivo come Lille.

In partenza Ceylin dà subito la prima botta e Brand la segue. Betsema cerca di sorpassare Norbert-Riberolle (la belga è un'altra amante del fango) e rientrare sulla coppia di testa, in modo da perdere meno secondi possibili al traguardo con i bonus, posizionato al termine del primo giro. Nel lungo rettilineo in riva al lago Denise commette un errore, cade, perde tante posizioni, tanti secondi e deve dire addio ad ogni speranza di mettere i bastoni fra le ruote alla marcia di Brand. Marcia che prosegue con qualche intoppo per Lucinda: verso la conclusione della tornata una sbavatura la rallenta, decide poi di cambiare bici e così facendo si allontana dalle ruote di Alvarado, la quale si aggiudica i 15" in palio, lasciandone a Brand solo 10".

L'ex iridata rientra in un attimo, mentre l'inseguimento è portato avanti da Worst e Bakker, potente e solida nella guida del mezzo. Lucinda non ci impiega nemmeno mezzo giro a distanziare, definitivamente, Alvarado e la stessa Annemarie, dopo aver staccato Manon, si riporta su Ceylin. Nel terzo e penultimo giro Brand continua ad aumentare il proprio vantaggio, regalando distacchi abissali. Dietro di lei la portacolori della 777 sfrutta la migliore condizione per distanziare la vincitrice del mondiale di Dubendorf e procedere verso il secondo posto, ben in ritardo rispetto alla battistrada.

Betsema cerca l'ausilio di Bakker e Van Alphen, due che come lei sono abilissime tecnicamente, per limitare i danni. Denise però è in totale confusione e commette errori su errori, perdendo fiducia ogni secondo che passa e salutando le residue possibilità di vittoria nell'X2O, l'unico titolo rimasto disponibile. Alla fine pagherà 2'24", terminando la prova al settimo posto, alle spalle di Alicia Franck (a 2'17"), riscattatasi oggi dopo la prova a luci ed ombre di ieri. In top ten presenti, quindi, nell'ordine: Brand, Worst (a 57"), Alvarado (a 1'51"), Bakker (2'11"), Van Alphen (giornata positiva per lei, quinta a 2'12"), Franck e Betsema, Riberolle (a 3'11"), Schreiber (a 3'36") e l'italiana Rebecca Gariboldi, decima a 3'41". In classifica, ormai chiusa con doppia mandata, 2'55" separano Betsema da Brand, mentre Worst è terza a 7'13".

Anche al maschile, alla luce delle inaspettate condizioni metereologiche, i favoriti erano leggermente diversi dal previsto. Sweeck teneva in pugno il ruolo di uomo da battere, ma lo spauracchio rappresentato da Toon Aerts (leader e vincitore annunciato della challenge) era più pericoloso che mai. Il belga su terreni del genere ci sguazza, a volte letteralmente, e ci ha costruito buona parte della fama. Altri potenziali protagonisti erano Iserbyt, Vanthourenhout, Van der Haar e i due giovani Vandebosch e Vandeputte, fortissimi sulla sabbia.

La trepidazione si estingue dopo due curve: Aerts le affronta in testa, con decisione, e scava subito un piccolo buco nei confronti di Sweeck, in seconda posizione. Accortosi dei metri guadagnati rilancia l'azione, dando il via ad un assolo vanderpoelesco o, visto il terreno, vanaertiano. Laurens e il fratello di Toon, Thijs, tentano di riprenderlo nel corso dei primi due giri, ma il distacco da Aerts continua ad aumentare. Dopo aver pagato per l'ennesima volta quello che si sta rivelando il suo peggio punto debole, cioè la partenza, nella terza tornata Vanthourenhout si riporta sul compagno di squadra; a questo punto era lecito aspettarsi che in due (l'altro Aerts si era staccato, nel frattempo, ed era stato sorpassato anche da Vandebosch e Vandeputte) potessero dare nuova linfa all'inseguimento.

E invece niente. Toon continua a macinare metri e mangiarsi le curve come un rullo compressore, senza commettere nemmeno una sbavatura e ai due Pauwels rimane solo da guardarsi indietro, alla ricerca di un nuovo, giovane pericolo. A metà gara la situazione vede Aerts in testa con 35" su Sweeck e Vanthourenhout, 40" su Vandeputte e 55" su Thijs- Vandebosch, mentre il gruppetto Van der Haar (partito con un atteggiamento arrendevole nelle prime tornate)-Meeusen-Adams-Iserbyt si trova a 1'03". Vandebosch aggiunge subito un'altra imprecisione alla lunga lista di errori del weekend e viene ripreso dal drappello inseguitore.

Vandeputte, invece, rientra su Laurens e Michael e senza alcun timore riverenziale si porta immediatamente in testa per aumentare il ritmo. In nemmeno mezzo giro li stacca entrambi, andando a cogliere il secondo podio della carriera in una challenge, dopo il terzo posto a Brussels di 12 mesi fa, sempre nell'X2O. Sweeck e Vanthourenhout affondano, il secondo anche a causa di un problema meccanico, e vengono raggiunti da LVDH e Meeusen, i quali si giocano allo sprint la terza piazza. Per pochi centimetri il campione europeo batte Tom, assente da lunghissimo tempo sul podio di una gara di primo piano. Il crossista del team Deschacht può però essere contento di questa stagione, un rilancio dopo il pessimo 2020-2021 che lo aveva quasi portato al ritiro.

La top ten: primo Aerts, secondo Vandeputte (a 48"), terzo Van der Haar (a 1'00"), quarto Meeusen (a 1'00"), quinto Vanthourenhout (a 1'11"), sesto Adams (a 1'19"), settimo Thijs Aerts (a 1'34"), ottavo Daan Soete (a 1'35") nono Kuhn (a 1'36") e decimo Laurens Sweeck (a 1'39"). Toon Aerts ha ufficialmente vinto l'X2O Badkamers Trofee 2021-2022. I 7'23" di vantaggio su Iserbyt, oggi quindicesimo, lo mettono al sicuro da ogni inconveniente, dato che il distacco massimo è 5 minuti per tappa.

Prima di chiudere vanno spese due parole sul dominatore di oggi. Toon ha dimostrato di soffrire enormemente l'aspetto mentale nelle ultime due stagioni in cui sono mancati per la maggior parte del tempo WVA e MVDP e di conseguenza si è trovato con tutta la pressione addosso. Nonostante le sue doti gli permettessero di stravincere la maggior parte dei corpo a corpo, ad esempio, non ne ha portato a casa nemmeno uno. Si è anche rivelato incredibilmente inferiore a Iserbyt nel complesso e sono ormai 24 mesi che nella maggior parte delle gare a cui prende parte non vede palla. Poi, una volta ogni tanto, tira fuori queste prestazioni che ne rivelano il reale talento. Sarebbe bene che, come fece tre anni orsono con ottimi risultati per altro, lavorasse sull'aspetto mentale, così da poter tornare il Toon che tutti abbiamo conosciuto nelle sue prime stagioni da professionista, o almeno provarci.
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