Così Tadej Pogacar si è congedato dalla Parigi-Nizza 2023 © UAE Team Emirates-SprintCycling
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Tadej alla fine quasi sfotte: "La miglior difesa è l'attacco!"

Pogacar al settimo cielo dopo il dominio esercitato alla Parigi-Nizza. Più realisti del re Vingegaard ("Più che secondo non potevo fare") e Gaudu ("Per il podio ci avremmo messo la firma")

12.03.2023 21:09

Tempo di bilanci dopo una settimana superbattagliata nella Parigi-Nizza 2023: raccogliamo le dichiarazioni di fine gara del vincitore (anzi: dominatore) Tadej Pogacar, dei primi battuti Jonas Vingegaard e David Gaudu, del quarto, del settimo e dell'ottavo della generale (Simon Yates, Romain Bardet e Matteo Jorgenson).

Tadej Pogacar, dominatore della Parigi-Nizza 2023: “La miglior difesa è l'attacco”

Non avevo mai partecipato alla Parigi-Nizza prima. Sono andato bene nelle prime gare della stagione e vincere questa corsa è sempre stato un mio obiettivo e un mio sogno, per cui sono davvero felice. Dicono che la miglior difesa sia l'attacco, e poi conosco benissimo queste strade su cui ho fatto tanti allenamenti: so esattamente come rispondono le mie gambe su queste salite. È anche una soddisfazione essere su questo podio con Gaudu e Vingegaard, due grandi corridori. In ogni caso, se anche non vincessi più niente da qui a fine anno, quello che ho messo insieme finora non sarebbe già male…”.

Jonas Vingegaard: “Ora posso lavorare per migliorare in vista del Tour”

"Se avessi avuto le gambe ci avrei provato sull'ultima salita, e certo speravo che Pogacar stesse meno bene oggi, ma è stato davvero forte. Quando ha attaccato, tutti hanno pensato che non l'avrei seguito… beh, è quello che ho pensato anch'io! Sono comunque contento del mio secondo posto di oggi, e di come ho corso: è stata un'eccellente settimana, a un certo punto è stato chiaro che il massimo a cui avrei potuto ambire sarebbe stato il secondo posto e ho centrato tale obiettivo. Ora posso lavorare per migliorare la mia forma in vista del Tour, dove naturalmente spero di andare meglio. Penso che qui non fossi al mio massimo, ho ancora un po' da lavorare".

David Gaudu: “Felici per il podio, ci avremmo messo la firma”

Non avevo le stesse gambe di ieri, quindi non ho potuto seguire Pogacar quando è partito. Nei tratti più ripidi ho provato a salire col mio ritmo perché temevo gli attacchi, poi ho provato a resistere fino alla cima. Comunque oggi non c'era molto da fare, semplicemente Pogacar era più forte, complimenti a lui. Non ho nessun rimpianto per questa settimana di cui semmai mi porterò via tante cose belle: non abbiamo tutti i giorni l'opportunità di salire sul podio della Parigi-Nizza o di un'altra corsa a tappe del World Tour, se ce l'avessero detto all'inizio ci avremmo messo la firma. È un ottimo risultato, siamo contenti, la squadra è stata in corsa dal primo giorno fino a oggi, compresa la cronosquadre. Penso che abbiamo mostrato una grande forza collettiva e voglio ringraziare il team per aver creduto in me. Abbiamo corso per provare a vincere, solo che abbiamo incrociato avversari più forti. Da parte mia ho capito che in alcune occasioni posso competere coi migliori e dovrò cogliere l'opportunità ogniqualvolta la forma me lo consentirà”.

Matteo Jorgenson: “Un triste finale per la corsa più bella dell'anno”

Nice, je t’adore. Di nuovo ottavo in classifica generale alla Parigi-Nizza, oggi ho davvero fatto il mio massimo per salire fino al quinto posto ma le cose non sono andate come avrei voluto. Un triste finale per la migliore corsa ciclistica dell'anno. Nonostante ciò, questa tappa è stata incredibile, ho amato ogni singolo secondo, ogni salita e ogni discesa affrontate oggi. Un grazie speciale ai compagni della Movistar che mi hanno supportato dalla partenza a oggi: ragazzi, avete fatto un lavoro straordinario”.

Simon Yates: “Sto ancora costruendo una condizione ideale”

“Il Team UAE ha fatto un ottimo lavoro, ai piedi dell'ultima salita Pogacar aveva ancora molti compagni a disposizione laddove l'anno scorso erano rimasti solo in quattro nel gruppetto di testa. Non so di preciso quanti fossimo nel gruppetto, ma si trattava di un discreto numero. Non so se questo fatto abbia cambiato grossomodo la situazione, in ogni caso ho voluto provare le mie carte e vedere che succedeva, questo è quanto. Normalmente sarei arrivato alla Parigi-Nizza già con una buona forma, ma quest'anno la mia stagione è partita prima del normale, in Australia, per cui sto ancora costruendo una condizione ideale. Diciamo che sono soddisfatto del livello a cui sono, quanto al quarto posto in classifica, me la vedevo con tre dei più forti al mondo e non era facile averci a che fare, tutto sommato non mi aspettavo molto di più".

Romain Bardet: “Mi sono un po' perso sull'ultima salita”

“Come previsto è stata un giornoata davvero dura, a tutto gas sin dalla partenza. I ragazzi hanno lavorato benissimo per farmi prendere la prima salita nella giusta posizione di modo che potessi tentare a entrare in fuga. Ci abbiamo provato con Chris Hamilton, io invece mi sono un po' perso sull'ultima salita ma ho corso al massimo che ho potuto fino alla fine. Penso che nel complesso sia stata una buona settimana, sicuramente ci aspettiamo qualcosa di meglio in termini di risultati, ma possiamo essere soddisfatti di come abbiamo corso nella prima grande gara a tappe dell'anno”.

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