Matej Mohoric alla Parigi-Roubaix 2022 © BahrainCyclingTeam
Professionisti

Un’altra primavera

Matej Mohoric è già focalizzato sulla stagione 2023 e dopo la primavera magica che gli ha regalato la vittoria nella Milano-Sanremo, prima corsa Monumero vinta in carriera, pensa in grande e si prepara per il sogno della Roubaix

28.11.2022 13:09

Il ciclismo sloveno è ormai una solida realtà del panorama internazionale ed i duelli tra Tadej Pogacar e Primoz Roglic ci accompagnano durante l’anno, che siano in corse di un giorno, in brevi corse a tappe oppure nei GT. In attesa di conoscere nel dettaglio i programmi di entrambi per la prossima stagione, con Pogacar che si è già mostrato entusiasta per il percorso del Tour 2023 e Roglic che sta completando il percorso di riabilitazione dopo l’intervento alla spalla, il terzo ciclista sloveno più vincente degli ultimi anni, ovvero Matej Mohoric, ha già le idee chiare sulle sfide che lo attendono per il 2023.

Il ventottenne di Kranj affronterà la decima stagione da professionista, lui che già da dilettante aveva mostrato il suo talento, cogliendo un prestigioso doppio oro mondiale quando si impose prima nella prova in linea juniores a Valkenburg 2012 e bissando l’oro l’anno successivo a Firenze nella prova in linea under 23. Due vittorie conquistate con il suo marchio di fabbrica: l’affondo da finisseur nei km finali. Così fu nel Limburgo, quando attese l’ultimo km per accelerare e lasciare di sasso un gruppo compatto che non riuscì a riprenderlo. Mohoric ebbe la forza e la lucidità di esultare incredulo, a braccia alzate, mentre un contrariato Caleb Ewan sprintava alle sue spalle per il secondo posto. Ed anche nel 2013, in Italia, lo sloveno trionfò in solitaria, questa volta dopo aver attaccato nell’ultimo giro del circuito cittadino di Firenze, staccando durante le fasi salienti un certo Julian Alaphilippe. 

Da professionista Mohoric ha finora mantenuto le promesse ed il livello palesati da dilettante. Basti pensare che è entrato nel club dei ciclisti che hanno vinto almeno una tappa nei GT e, manco a dirlo, sempre nel modo che meglio lo contraddistingue. Nel 2017 si impose in maglia UAE Emirates nella settima tappa da Lliria a Cuenca, avvantaggiandosi sui compagni di fuga sulla salitella dell’Alto del Castillo, a circa 15 km dall’arrivo, e non venendo più ripreso. Nel 2018 in maglia Bahrain Merida fece poi sua la tappa più lunga del Giro d’Italia, la Penne – Gualdo Tadino di 244 km, grazie ad un’azione combinata nel finale di tappa insieme a Nico Denz. Lo sloveno ebbe la meglio battendo in una volata ristretta il tedesco dell’A2GR La Mondiale mentre il gruppo venne regolato in volata da Sam Bennett a 34 secondi di ritardo. L’apoteosi, per quanto riguarda i GT, si è avuta nel 2021 con le vittorie nella settima e nella diciannovesima tappa del Tour de France. Nella prima occasione Mohoric si inserì in una maxi fuga in cui erano presenti ciclisti del calibro di Wout van Aert, Mathieu van der Poel, Kasper Asgreen e Vincenzo Nibali. Negli ultimi 30 km lo sloveno accelerò implacabilmente, riuscendo a vincere anche la resistenza di Jasper Stuyven, ultimo dei fuggitivi ad essere rimasto insieme a lui, ed arrivò tutto solo sul traguardo di Le Creusot al termine della tappa più lunga di quel Tour. Nella diciannovesima tappa, da Mourenx a Libourne, Mohoric se ne andò di potenza a circa 20 km dall’arrivo, lasciando ancora una volta sul posto i compagni di fuga ed arrivando tutto solo al traguardo. 

Al di fuori dei GT, Mohoric si è messo in luce anche in altre corse, specialmente tra il 2018 ed il 2021. Nel 2018 ad esempio vinse una tappa all’Österreich-Rundfahrt ed un’altra al Deutschland Tour, oltre a fare suo il GP Industria & Artigianato e la classifica generale del BinckBanck Tour. Nel 2019 vinse la settima tappa del Tour de Pologne e nel 2021 la settima tappa del Benelux Tour. Inoltre è stato campione nazionale sloveno su strada sia nel 2018 che nel 2021. 

Nel 2022 Mohoric ha capito di poter recitare un ruolo da protagonista anche nelle corse Monumento, brillando specialmente in primavera, prima di doversi fermare a causa del covid e della mononucleosi che lo hanno limitato nella seconda parte di stagione. La vittoria della Milano - Sanremo ha certificato la sua versatilità e la sua abilità in discesa, visto che la picchiata giù per il Poggio è stata probabilmente uno dei migliori gesti tecnici dell’intera stagione, al di là del vantaggio ottenuto grazie al chiacchierato reggisella telescopico montato quel giorno sulla sua bici. Il successivo quinto posto alla Parigi Roubaix, il nono alla Gand - Wevelgem ed il quarto all’E3 Saxo Bank Classic gli hanno ‘aperto gli occhi’ anche sulle corse del Nord ed in una recente intervista al sito di informazione sloveno Siol ha dichiarato che vincere a Sanremo è stato un sogno, ma sarebbe un sogno ancora più grande vincere a Roubaix, per cui la prima parte della nuova stagione sarà dedicata alla migliore preparazione per essere protagonista nell’Inferno del Nord. Per sapere se un altro sogno si tramuterà in realtà, bisognerà perciò aspettare il prossimo 9 Aprile, giorno dell’edizione numero 120 della regina delle classiche.

Il Signore del Ciclocross - Il ritorno del re
Il ritorno del Tour Down Under