Antonio Tiberi in azione al Giro d'Italia 2024 (© SprintCycling via X @BHRVictorious)
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Tiberi e le ambizioni per il 2026: "Sarà una stagione completamente diversa"

Il ciclista italiano della Bahrain-Victorious parla dei suoi obiettivi e delle sfide da affrontare, in un gruppo sempre più ricco di talento

19.12.2025 12:30

Antonio Tiberi è già concentrato sulla stagione 2026. Dopo un 2024 fatto di buoni risultati, come il quinto posto al Giro d'Italia, nel 2025 il nativo di Frosinone ha visto più ombre che luci. 

Ora, però, il corridore della Bahrain-Victorious punta al 2026, cercando di ritornare a essere protagonista nelle gare che contano. In un'intervista rilasciata a CyclingUpToDate, Tiberi ha parlato delle sue ambizioni. Scopriamo quali sono i suoi obiettivi e cosa ha detto. 

Le parole di Antonio Tiberi sul 2026: “Sarà un anno completamente diverso per me"

Nel corso dell'intervista, il classe 2001 è stato chiaro su quello che vuole fare in vista del prossimo anno: “Ho in mente un piano completamente diverso per la prossima stagione. Penso che sia una cosa positiva, un fattore che può darmi la motivazione necessaria per affrontare le gare con obiettivi concreti che posso raggiungere”. 

L'atleta si è poi soffermato sul suo calendario, rivelando a quali corse parteciperà: “Con la squadra devo ancora definire i dettagli e ne discuteremo nei prossimi giorni. Tuttavia, so già che inizierò con la Volta a la Comunitat Valenciana. Non correrò il Giro d’Italia, però farò alcune gare in Italia come il Trofeo Laigueglia e la Tirreno-Adriatico. La Tirreno è una delle mie corse preferite, mi piace davvero molto e sono felice di tornarci. Poi correrò anche nei Paesi Baschi. Niente Ardenne. Andrò al Giro di Romandia e al Delfinato, prima del Tour de France”. 

Il dolore per il Giro d'Italia 2025

L'italiano ha poi fatto delle riflessioni sul 2025 e sull'ultimo Giro d'Italia, in particolare sulla 14esima tappa, in cui è stato coinvolto nel maxi-incidente avvenuto a circa 20 km dal traguardo: “Fino a quel momento, stava andando tutto alla perfezione. Ero in una buona posizione in classifica e il nostro obiettivo come squadra era il podio. Poi è arrivata quella tappa a Nova Gorica, con la pioggia, il pavé… In quella curva sono caduto e alcuni corridori mi sono finiti addosso”. 

Antonio Tiberi in maglia bianca © Unipublic/Sprint Cycling
Antonio Tiberi in maglia bianca © Unipublic/Sprint Cycling

Tiberi ha aggiunto: “È stata una caduta piuttosto dura e nei primi giorni, forse uno o due giorni dopo, mi sentivo ancora abbastanza bene. Sembrava che mi stessi riprendendo, ma dopo tre o quattro giorni ho iniziato ad avvertire un po’ di infiammazione nella zona dell’impatto e provavo dolore. Quando siamo arrivati alla tappa con arrivo a Bormio e la salita del Mortirolo, già sulla prima ascesa ho iniziato a sentire tantissimo dolore nella parte sinistra. Ho cercato di rimanere con il gruppo e dare il massimo, ma non ci sono riuscito. Il ciclismo è così: non sai mai cosa può succedere. Ma ho comunque tratto delle lezioni importanti da questo episodio”. 

Le parole sul livello per competere nel World Tour

L'atleta 24enne si è anche soffermato sull'attuale livello del ciclismo mondiale. Secondo la sua opinione, per essere tra i top il talento non basta: “So per certo che è un lavoro difficile competere con i migliori del peloton. Devi fare ogni cosa concentrandoti al 100%, non tralasciando alcun dettaglio. Se anche perdi qualcosina e dai il 98% o il 97%, allora stai perdendo contro gli altri nel gruppo e nelle gare che contano questo margine minimo fa la differenza".

Infine, ha concluso: “Nel ciclismo moderno, il livello è altissimo ed è anche molto difficile raggiungere e mantenere un livello del genere. Ma sono qui con la mia squadra per competere e fare il mio meglio. È quello che ho sempre voluto fare”.  

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