Jasper Philipsen vince la sua prima classica monumento ©Milano-Sanremo
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La Sanremo sfugge ancora a Pogačar: "Mancato qualcosa sulla Cipressa". Philipsen ringrazia VDP

Tadej si accontenta del podio, Van der Poel si sacrifica per il compagno, Matthews amaro per il secondo posto. Niente record UAE sulla Cipressa, ma per Mohorič "Non si poteva fare più veloce di così"

16.03.2024 18:40

Le parole dei protagonisti dopo la Milano-Sanremo 2024, vinta da Jasper Philipsen. Per il belga della Alpecin-Deceuninck è la prima vittoria in carriera in una classica monumento, per cui dovrà ringraziare a dovere Mathieu van der Poel, che si è sacrificato per lui nel finale. Il vincitore dello scorso anno ha spiegato come il compagno di squadra gli avesse fatto capire di avere ancora le gambe per vincere la volata dopo aver scollinato il Poggio poco dietro i migliori, e il belga non ha sbagliato nello sprint in Via Roma, battendo di pochissimo Michael Matthews.

Terzo posto per Tadej Pogačar, che anche quest'anno ha fatto tutto il possibile per vincere questa corsa. Il grande tema della vigilia era stato lanciato dalle dichiarazioni di Matxin, Team Manager della UAE Emirates, che aveva parlato della possibilità di fare il record sulla Cipressa, abbassandolo fino a nove minuti, per rendere la corsa più selettiva e favorire ancora di più lo sloveno. Questo non è stato possibile, come ha spiegato in un'analisi molto lucida nel post-gara Matej Mohorič, sesto al traguardo.

Jasper Philipsen: “Sentivo che poteva essere il mio giorno”

“È incredibile, fatico a realizzare. Vincere una monumento è un qualcosa che ho sempre sognato, e sicuramente la Milano-Sanremo è una delle poche che posso vincere. Sono molto grato a Mathieu per quello che ha fatto nel finale, ha fatto un lavoro incredibile, sono orgoglioso e felice di come siamo riusciti a giocarcela come squadra. Ogni anno ormai si fa il record di velocità alla Sanremo, si va sempre più forte ma oggi stavo molto bene e sentivo che poteva essere il mio giorno già dalla partenza, avevo ottime gambe. Ci ho creduto, ma tutto doveva andare per il verso giusto: sul Poggio i migliori si sono un po' guardati e sono riuscito a rientrare, Mathieu era lì e ha fatto un grande lavoro di squadra, lo ringrazio molto per quello che ha fatto. Ero un po' preoccupato perché pensavo che Mads fosse ancora molto forte in volata, mentre non mi aspettavo Michael Matthews così veloce. Dopo trecento chilometri la volata è stata strana è diversa dal solito, ma sono contento di aver avuto quei cinque centimetri che mi sono bastati per vincere.” 

Michael Matthews: “Felice per il podio, ma ero molto vicino a una Monumento”

“È difficile: ovviamente sono felice per il podio, ma andarci così vicino mi lascia l'amaro in bocca. Penso che domani mattina sarò contento della mia prestazione, ma ora essere così vicino a vincere una monumento dopo così tanti podi è dura. Onestamente penso di aver fatto tutto alla perfezione, non cambierei nulla della mia gara. Sono molto fiero di me stesso per il modo in cui ho recuperato dai problemi delle scorse settimane, la Parigi-Nizza non era andata come previsto ma questa è la mia corsa preferita e mi piace sempre gareggiare qui, ho il sorriso sul mio volto già dalla partenza ed essere qui sul podio a Sanremo è speciale. Non è stato facile seguire gli attacchi di Pogačar ma non sono stati forti come pensavamo per tutta la corsa, e questo è andato in mio favore, perché ho passato le salite finali con gambe migliori. Non so esattamente cosa sia successo a loro, ma abbiamo fatto la nostra corsa e siamo felici del podio.”

Tadej Pogačar: “Ci è mancato qualcosa sulla Cipressa, non è stato tutto perfetto”

“Avevamo un piano e lo abbiamo seguito, ma ci è mancato forse un 10% sulla Cipressa e dopo, quindi la squadra ha dovuto aspettare un po' troppo sul Poggio e non è stata troppo selettiva. Ho provato due attacchi, avevo gambe incredibili ma quest'anno non è stata abbastanza dura da essere una corsa da scalatori, ho fatto il possibile e il terzo posto è il massimo che potessi fare in questa situazione, ci è mancato poco. Oggi è una stata delle corse più facili in assoluto, abbiamo tenuto un ritmo molto blando nelle prime ore, ma come dicevo prima della gara tutto doveva andare alla perfezione, e oggi non è stato tutto perfetto. Abbiamo comunque fatto bene e il podio era il massimo possibile.”

Mathieu van der Poel: “Jasper mi ha detto che stava ancora bene”

“Pensavo a seguire sulla Cipressa e sul Poggio, tutti si aspettavano una Cipressa molto veloce ma la UAE non era ben organizzata dall'inizio e non è stata così tanto dura. Sul Poggio ero dove dovevo essere, ma poi alla fine Tadej ha avuto un piccolo gap e ho dovuto rispondere un'altra volta. Speravo di arrivare con lui all'arrivo ma non avevo più le gambe così fresche, poi dopo la discesa del Poggio ho visto che c'era Jasper e mi ha detto che si sentiva ancora bene, per cui sapevo cosa fare. Forse avrei potuto fare anche io la volata, ma quando mi dice che ha ancora buone gambe gli credo, e direi che lo ha dimostrato. È sempre una gara molto dura e specialmente quando inizia sui Capi, ma mi sono sentito abbastanza bene. Sicuramente non avevo le gambe dell'anno scorso ma nemmeno me lo aspettavo, ma come ho detto possiamo essere sicuramente orgogliosi di aver vinto due volte la Sanremo come squadra.”

Matej Mohorič: “Non potevamo fare la Cipressa più veloce di così”

“Sfortunatamente sono riuscito ad attaccare solo alla fine della discesa, quando sono tornato davanti. È stata una decisione difficile ma ho capito che era l'unica possibilità per me per vincere oggi, ma sapevo anche che Philipsen era in gruppo perché ero con lui in cima al Poggio, e se Mathieu lo avesse saputo avrebbe chiuso il buco, e così è stato. Ci ho creduto per un attimo ma è così che funziona, dovevo giocare le mie carte ed era l'unica possibilità che avevo e sono felice di averci provato, ma oggi non era il mio turno come lo era stato due anni fa. 

Il momento dell'attacco di Mohorič dopo la discesa del Poggio ©Bahrain-VIctorious-SprintCycling
Il momento dell'attacco di Mohorič dopo la discesa del Poggio ©Bahrain-VIctorious-SprintCycling

Abbiamo salito la Cipressa alla massima velocità possibile con queste bici e questi materiali, e visto che la velocità è così la alta la differenza di potenza tra stare al vento e rimanere a ruota è abbastanza grande. L'altro giorno in allenamento con Tadej eravamo dietro moto e mi sono staccato dopo 5 minuti perché la velocità era altissima, ma non c'è nessun corridore in questo mondo che può fare il passo di una moto, per cui prima o poi si dovevano fermare ed esitare, ed è qui che i velocisti possono tenere duro. Questo è il ciclismo, è interessante, dà emozioni ed è questo che conta. Fiandre e Roubaix saranno molto diverse da questa gara, ma penso di essere in buona forma, sarà la mia occasione. Sono già stato quinto alla Roubaix e pensavo di poter vincere quella corsa per qualche minuto, per cui penso di avere la mia chance, e anche al Fiandre ho ancora conti in sospeso, perché l'anno scorso sono caduto, ma questo avrò un'altra possibilità.”

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